Capitolo 19

1.3K 24 6
                                        

"Questo l'hai davvero fatto per me?"

Jenna, la solita.

Quella mattina mi buttò giù dal letto, voleva che facessimo colazione insieme.

Dopo l'accaduto di ieri, non riuscì durante la notte a prendere sonno.

I miei pensieri mi sovrastavano il sonno, totalmente.

"Per te, per la mia nuova amica. Giusto?"

A quella frase sorridemmo all'unisono e ci accomodammo fuori.

"Quindi? Com'è andata in questi giorni?"

Mi chiese afferrando una fragola

"Lascia stare per favore, mia madre e William sono a New York e devo stare una settimana con Nick."

Poggiai la mano sul mio viso in segno di arresa e subito dopo guardai Jenna

"Mi dispiace amica, ma sembrate tutto tranne che fratellastri."

Quella ragazza amava sganciare bombe di cazzate, quasi sempre.

Ma stavolta, si trattava di dire il vero.

Io e Nicholas non eravamo fratellastri, o perlomeno, lo eravamo, ma dai nostri comportamenti si intuiva dell'altro.

"Non dire sciocchezze, certo che lo siamo."

Dichiarai ignara dell'affermazione appena detta da Jenna

"Ma davvero credi che io non vi abbia visti?"

Jenna mi rimproverò

"I fratellastri non si guardano in quel modo."

"Non erano gli amici?"

Le dissi sorridendo e bevendo un po' di cappuccino

"Dai scema, fa lo stesso."

Mi rispose sorridendo

"Però sono seria. Conosco Nicholas da tantissimo tempo, siamo amici dalle elementari. È cambiato, troppo. Come posso non notarlo?"

"Non vorrai dire che c'entro io per il 'cambiamento' di cui tanto parli?"

Le dissi articolando il tutto con le mani

"Sì Noah, credo proprio che c'entri tu."

Jenna si limitò a rispondermi e immediatamente afferrò la colazione che avevamo appena consumato e rientrò dentro.

Feci lo stesso seguendola, e ci ritrovammo davanti il frigo il protagonista della nostra chiaccherata.

Era bellissimo pure da sveglio.

Indossava solamente dei pantaloncini bianchi dell'Adidas e i suoi capelli erano parecchio spettinati.

"Buongiorno migliore amica dalle elementari. A cosa devo la tua visita di prima mattina?"

Gli disse Nicholas con in mano un bicchierino di caffè.

"Buongiorno rompi palle. Non sono qui per te. Ci vediamo stasera."

"Stasera?"

Ribattei curiosa

"Stasera c'è una festa, e voi verrete. Senza ma e senza se."

La guardai perplessa e mi rivolse un sorriso divertito, per poi uscire di casa.

"Di che festa parla?"

Chiesi a Nicholas offrendogli il primo sguardo della giornata

"Festa di scuola, lentiggini."

Mi rispose dirigendosi verso la piscina ed estraendo dalle tasche un pacchetto di sigarette.

È colpa miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora