"La mia testa fa male.' Mi dico mentre riapro gli occhi, il dolore è fastidioso ma è tollerabile, quindi me lo faccio andar bene. Mentre mi siedo sul letto, noto che non mi hanno incatenato al letto con una manetta cancella quirk e questo mi fa tirare un sospiro di sollievo.
'Ora mi rimane soltanto trovare un modo per andarmene da qui prima che arrivano gli eroi'. Penso mentre mi guardo in giro per la stanza, ma mentre sto valutando le opzioni, sento la porta aprirsi e quindi ul mio sguardo si dirige su chi sta entrando. Tiro un altro sospiro di sollievo vedendo che sono soltanto mia madre e mia zia.
"Izuku/Uzuki stai bene?" Mi chiedono entrambe contemporaneamente e io rispondo con un semplice "Sì." "Grazie al cielo Izuku, ora puoi dire a questa signora che tu sei Izuku e non Uzuki?" Mi chiede Mitzuki. "No, dille che si sbaglia. Tu sei Uzuki non un ragazzino di nome Izuku." Dice in risposta Rei e già so che finirà per le lunghe, quindi cerco di farmi forza e mi alzo dal letto, ma sono ancora un po' traballante e quindi mi aggrappo al muro. "Non provarci, devi stare a riposo!" Mi urla contro Mitzuki. "Fai come dice lei, non è sicuro andarsene in giro dopo aver perso i sensi." Dice Rei cercando di fermarmi.
"Scusatemi, ma ho il turno serale. Perciò devo correre a casa per prepararmi." Dico mentre mi sforzo per andare alla porta. "Fermo lì, lavoro? Casa? Come fai ad avere queste cose se sei scomparso quando eri appena un bambino di sei anni?" Chiede confusa Mitzuki. "Non so chi sia Izuku, quindi che ti importa?" Le dico di rimando aprendo la porta. "Izuku ascoltami, non so dove sei finito o cosa ti è successo in questi otto anni, ma non scappare da me, resta e farò il possibile per aiutarti." Implora mia zia. "Scusa, ma non so di cosa stai parlando signora, io sono Uzuki." Dico guardandola negli occhi, poi me ne vado da quell'ospedale prima che arrivano gli eroi.
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è ormai l'una di notte e tutto va bene, forse anche troppo bene rispetto gli standard di questa città durante la sera. Io sono ormai in giro da un'oretta a cercare trace del vampiro, per ora non ho trovato nulla, così decido di pattugliare ancora mentre aspetto che il vampiro colpisca, anche se detesto l'idea di usare le persone come un'esca, o faccio così oppure non troverò mai il vampiro.
Dopo un paio ore per mia fortuna sento un uomo chiedere aiuto urlando, sperando che sia il vampiro corro verso la fonte della richiesta d'aiuto, ma quando arrivo lì l'uomo ormai è già morto. Tuttavia, ad ucciderlo non è stato un vampiro ma una ragazza bionda che porta due chignon, veste un'uniforme scolastica gialla. Mentre mi chiedo cosa stia facendo, lei comincia a succhiare il sangue dopo che lo ha morso e così capisco che lei è il vampiro che stavo cercando.
Non sapendo di cosa sia in grado di fare questo "vampiro", decido di avvicinarmi senza avvertirla e toglierle la sua stranezza con afo. Quando sto per metterle le mani addosso, la ragazza interrompe il suo pasto e fa un salto all'indietro per allontanarsi da me. "Cosa volevi farmi pervertito?" Mi chiede estraendo un coltello a serramanico. Io non le rispondo, invece mi metto in posa di battaglia. "Fai il duro? Penso che lo saresti di più ricoperto con il tuo stesso sangue." Dice con voce civettuola e mettendosi anche lei in posa.
Lei poco dopo si lancia verso di me per cercare di accoltellarmi, per mia fortuna si limita ad agitare il coltello in giro e così riesco a schivare i suoi attacchi. Di contro la ragazza è più agile e veloce di me e riesce a schivare i miei attacchi, lo so bene che potrei usare una delle mie stranezze e metterla subito fuorigioco, ma allora dove sta il divertimento?
Lo scontro va avanti finché non mi annoio, così quando cerca di accoltellarmi con un affondo le faccio una spazzata con il piede destro facendola cadere a terra e poi le tiro un calcio in faccia con la gamba sinistra, ma mi fermo poco prima di colpire quel suo bel visino.
"Cosa significa?" "Significa che è finita, ora se non ti dispiace, vorrei sapere perché te ne vai in giro ad uccidere le persone." Le chiedo incuriosito. "Cosa te ne importa?" Mi chiede non capendo il perché. "Mi importa per capire le tue motivazioni, sono in giro ormai da due anni o forse tre, ma è la prima volta che mi imbatto in un vampiro." Sentendomi scoppia a ridere. "Aw sei davvero carino a pensare che sia una vampira, ma ho soltanto una stranezza del sangue." Mi dice sorridendo. "Aspetta un attimo, se è così mi spieghi perché vai in giro a dissanguare le persone? Per quel tipo di stranezza, basterebbe un bicchierino di sangue animale al giorno." Le dico in base alle conoscenze che ho raccolto su quel tipo di quirk.
"I miei genitori fin da quando ho sviluppato questa stranezza non mi hanno mai permesso di bere del sangue, costringendomi a fingere di essere una persona normale." Dice cominciando a piangere e comincio a sentirmi male per lei. Per cercare di fare ammenda mi mordo la punta del mio indice destro e glielo porgo mentre comincia a sanguinare.
"Su non piangere, le lacrime rovinano quel tuo bel visino." Dico guardandola dritto in quei suoi bellissimi occhi dorati. "Perché ti stai scusando?" Mi chiede davvero confusa. "Perché pensavo fossi un mostro assetato di sangue, invece sei solo una ragazza che agisce così perché te le impone la tua stranezza. Ecco perché ti chiedo scusa, ora ti va di bere il mio sangue oppure vuoi che vada ancora sprecato?" Le chiedo mentre sorrido dolcemente.
La ragazza di cui ancora non so come il nome, annuisce e si avvicina lentamente a me, dopo che a messo il mio indice in bocca sanguinante in bocca ha cominciato a succhiarlo lentamente. 'Era strano ma non era poi cosa male.' Penso mentre la guarda.
Finito di berlo si separa dal mio dito "Allora pace fatta?" Chiedo sperando non ce l'abbia con me. "Sì, ti ringrazio infinitamente, sei il primo che mi da il suo sangue volontariamente. Come ti chiami?" Mi chiede facendo un sorriso con la bocca ancora sporca del mio sangue. "Sono Uzuki, mentre tu sei?" "Himiko Toga." Dice sorridendo. "Allora è un piacere incontrarti Himiko." Dico mentre le porgo la mano, ma lei mi abbraccia. "Il piacere è mio Uzuki-kun." dopo un attimo di sorpresa ricambio l'abbraccio.
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Uzuki, il simbolo della speranza
FanfictionIzuku Midoriya era un bambino quirkless da tutti disprezzato, che dopo aver risvegliato il suo quirk all'età di sei anni, scompare nel nulla. Quando riappare ha un nuovo look ed un nuovo nome: Uzuki, ma per tutti è il simbolo della speranza. Storia...