9

2.5K 110 157
                                    

Mi svegliai a causa di una pressione sul mio volto, ma il buio che avvolgeva la stanza non mi aiutò a distinguere le cose intorno a me.

Sentivo il tessuto delle coperte sopra le spalle, il cuscino sul lato sinistro del mio volto ma anche un contatto caldo sulla mia guancia destra, pensai fossero le mie mani ma iniziai a muovere le dita e le sentii sbattere contro il cuscino.

Faceva più caldo del solito, dovevo essere avvolto da troppe coperte, per un paio di secondi ebbi l'affanno, un profumo troppo famigliare mi si ramificò nelle narici ma il cervello era troppo stanco e pronto a tornare a dormire per capire a cosa appartenesse. Sentii qualcosa muoversi contro la mia guancia. Mi alzai di scatto e per la paura imprecai. Mi misi a sedere sul letto, il materasso cigolò e di colpo tutto intorno a me cessò di muoversi, un silenzio assoluto. 

Il buio mi impediva di distinguere le forme della mia stanza, rendeva tutto intorno a me un tunnel senza luce, per un attimo temetti di essere ancora con gli occhi chiusi.

Dovevo essermi sognato tutto.

Mi girai dall'altro lato per trovarmi con il viso verso il muro e ripresi sonno pochi secondi dopo.

Fui svegliato di nuovo, questa volta dal cigolio e dal movimento del mio materasso.

Qualcuno si era steso.

Persi un colpo e istintivamente mi immobilizzai e iniziai a muovermi come se fossi ancora addormentato e riuscii a girarmi verso l'altro lato del letto. Il cuore mi batteva all'impazzata, pensai che con tutto quel silenzio quella persona fosse in grado di sentirlo. Sempre che fosse una persona e non un mostro pronto a risucchiarmi l'anima.

Feci finta di mettermi comodo in modo da riuscire a toccare anche quella parte di materasso in cui non ero steso. Ma la mia mano non fece altro che toccare il lenzuolo.

Dovevo essermi immaginato tutto. Di nuovo.

Purtroppo era una mia caratteristica che una volta svegliatomi non riuscivo più a prendere sonno. Dipende però se invece mi ero svegliato a causa della sveglia allora in quel caso il sonno mi piombava addosso quasi subito rendendomi difficile anche solo aprire gli occhi, troppo impegnato a preparami e rituffarmi nei miei sogni.

Sentii qualche rumore provenire dalla cucina, sussultai.

Allora o sono drogato io o c'è qualcuno in casa.

Vi prego dèi non so cosa ho fatto di male ma vi giuro domani rimedierò adesso fatemi dormire.

Chiusi gli occhi come quando da bambino di notte vedevo delle forme terrificanti nascoste dietro l'armadio, o quel mucchio di vestiti che all'epoca mi sembrava un goblin pronto a saltarmi addosso e a spezzarmi il collo con un morso.

Che uomo di casa che sei Aidan, neanche andare a controllare.

Allungai il braccio verso il telefono, lo accesi e guardai l'orario era notte fonda. Nessun ladro avrebbe fatto irruzione in casa a quell'ora.

Speriamo.

Stranamente mi riaddormentai finché non la sveglia suono. Imprecai.

Mi spostai per arrivare al comodino su cui era appoggiata, sbattei la mano più volte sul legno finché non si fermò. Avevo ancora gli occhi chiusi. Riappoggiai la testa sul cuscino.

Sentii un respiro, calmo regolare, pensai che fosse il mio. E un silenzio inquitante.

«Alzati.»

Sussultai. Aprii gli occhi di scatto.

«Cazzo Orion, mi hai messo paura!» esclamai ributtando la faccia nel cuscino.

Imprecai di nuovo, ed era la 2 volta nel giro di mezzo secondo, la giornata sarebbe partita bene.

Let Love Destroy UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora