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«Ecco a te tutte le tue cose.»

Orion mi guardava sulla soglia della porta, mi presentai con tre giacche in mano, due felpe sulla spalla. Le buttai nei sedili posteriori della sua auto.

«E poi quando verrai a vivere da me te le porterai, ho più vestiti tuoi che miei.» dissi.

«Non ti stanno male i miei vestiti.»

Mi girai lentamente per guardarlo, e cercare di mascherare le guance rosse.

Lo seguii con lo sguardo mentre girando lungo il perimetro dell'auto entrava in macchina e si metteva al volante e io affianco a lui.

Partì e un attimo prima di arrivare a scuola mi venne voglia di fermare l'auto e andare via.

Presi a mangiarmi le unghie per il nervoso. Orion mi lanciò uno sguardo e sospirò.

Parcheggiò l'auto, e mise la mano sulla mia, fece in modo che non la stuzzicassi più con i denti.

«Non ti preoccupare.»

«Mi preoccupo e tanto pure.»

«Guardami.»
mi prese per il mento in modo che mi girassi nella sua direzione.

«Se qualcuno ti da fastidio dimmelo, lo sai che sono pronto a fare a botte.» provò a tirarmi su il morale.

«Così ti farai sospendere di nuovo, strano che non ti abbiano beccato a scuola l'altro giorno.»

«Per te questo ed altro.»,
sorrise e mi lasciò un bacio sulla fronte.

Lui scivolò lontana da me quando sentimmo le voci di qualcuno.
Lo guardai lui scosse la testa.
In qualche modo eravamo in grado di capirci con un solo sguardo.

Uscimmo dalla macchina, chiusi la portiera e guardai Orion, continuò a rimanere dietro di me, con le mani nelle tasche e una postura rigida. Mi seguì come un guardiano, non ebbi modo di vedere come guardava tutti.

Ma dato che riceverò qualche occhiataccia potei intuire che Orion non sembrasse amichevole.

La sua presenza in qualche modo mi fece sentire al sicuro.

Io mantenni uno sguardo basso mentre mi addentravo per il cortile.

Non feci i tempo a varcare la soglia della scuola che qualcosa mi arrivò addosso, mi cinse il collo e nelle orecchie mi urlò:
«Aidan!»

Olivia mi abbracciò cogliendomi così si sorpresa che finii contro Orion, le sue mani si posarono sul mio corpo per poi lasciarmi andare.

«Olivia.» rimasi un po' stupito di trovarla lì, sembrava che mi avesse aspettato, alzai lo sguardo, vidi Poppy che mi sorrideva e Ben la solita aria da scontroso.

«Cazzo, vi abbiamo aspettato un'ora.»
si lamentò.

Mi prese il viso e mi scrutò la faccia come se avessi qualche tipo di ferita o come una mamma preoccupata.

«Non è vero siamo appena arrivati.»
si schiarì la voce Ben.

«Falso.»

Olivia battibeccò con Ben, nel mentre Poppy venne verso di me e mi abbracciò. Orion si accostò vicino a me e ci guardò con le braccia incrociate.

«Vuoi anche tu un abbraccio, muso lungo?» Olivia gli passò una mano sulla spalla, a mo' di incoraggiamento e per la prima volta Orion ricambiò il suo sorriso.

La mora mi guardò come per chiedermi spiegazioni, alzai le spalle.
«Che gli hai fatto?» mi domandò, io mi misi a ridere guardandolo.

«È troppo contento oggi, non va bene non riuscirò a trovare un nomignolo diverso.» si lamentò

Let Love Destroy UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora