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🌶️🌶️

NOAH POV

Fuori pioveva.

Guardando quella porta tra 2 minuti, speravo che lui venisse ad aprire perché bussare mi sembrava l'ultima cosa che avrei voluto fare.

Presi il telefono, quello che mi aveva dato lui.

Guardai il suo nome mentre il suono degli squilli mi riempiva le orecchie.

Solo che inaspettatamente il suono della sua suoneria non la sentii dentro casa ma fuori, dietro di me.

Mi girai solo per vederlo che mi guardava con un sorriso che scomparve quando vide un livido sul mio occhio.

«Posso restare con te stanotte, solo questa volta?» chiesi, mi tremavano le mani. Abbassai il volto.

Lui si avvicinò a me, mi prese per il mento, scrutò il mio volto e poi mi abbracciò e mi diede la sua giacca.

«Puoi restare tutto il tempo che vuoi.»

Lo guardai e poi sorrisi, mi lasciò un bacio sulla guancia.

Mi fece entrare, dentro casa sua c'era sempre caldo, il camino riempiva tutte le pareti, il profumo di casa era sovrano della stanza.

Lì si stava bene.

La sua sorellina mi accolse abbracciando. Era identica alla madre, qualche ciocca castana, e gli occhi verdi, un sorriso piccolo e due guance rosse.

«Ciao Noah!» avvolse le piccole braccia attorno alla mia gamba.

Sua mamma entrò nella stanza e vedendomi lì mi sorrise, non fece domande sul mio aspetto, sui miei capelli e vestiti bagnati, sul livido sul mio volto mi chiese solamente:«Ti piace il petto di pollo?» annuii e lei mi sorrise andando via.

Guardai Len che mi prese per mano e mi portò in camera sua, chiuse la porta dietro di noi.

Mi prese per i fianchi e mi lasciò un bacio sulle labbra. Poi uno sulla guancia e uno sul collo, misi le mani attorno al suo collo e lo tenni stretto a me, il mio posto sicuro era lui, lì tra le sue braccia.

Le sue mani finirono sotto la mia maglietta, la alzarono leggermente e prese a stuzzicarmi il collo.

«Len non lasciare segni.» sussurrai al suo orecchio, lui strinse la presa sul mio corpo. Fece sfiorare i nostri bacini.

Le porte di casa di Len erano silenziose infatti quando suo padre entrò nella stanza e ci trovò in quella posizione, non ci accorgemmo di lui, ci guardò per un paio di secondi e disse:«Ciao Noah.» con quel sorriso così simile a quello del figlio, sussulti e allontanai Len in fretta, ma lui continuò a far finta di niente.
E poi chiuse la porta.

Subito dopo bussò di nuovo e disse:«La mamma mi ha detto di dirvi che è pronta la cena, ma fate con calma.» lo sentimmo ridacchiare per il corridoio.

Ci guardammo e sorridemmo, appoggiò la fronte sulla mia e subito dopo mi baciò, si allontanò e andò verso l'armadio dove prese dei vestiti e me li passò.

«Ti aspetto fuori.» disse guardandomi,
aprì la porta ma lo fermai lo presi per il polso e gli dissi:«Resta.»

I suoi occhi passarono a setaccio della mia figura poi annuì. Andò a sedersi il letto, io li girai e mi tolsi la maglietta mi misi quella che mi diede lui e stessa cosa feci con i pantaloni, quando finii lui venne verso di me e all'orecchio mi sussurrò:«Ti stanno bene i miei vestiti.»

Let Love Destroy UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora