CAPITOLO EXTRA

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ed eccoci di nuovo qui,
il ritorno della gang (e una in più)
buona lettura ❤️

AIDAN POV

Sbuffo mentre mi sfilo la maglietta e rimango a petto nudo davanti al ventilatore. Siamo in pieno luglio e fa un caldo che inizio a pensare che una tortura mi porterebbe a meno sofferenze.

Anche Brownie che sbadiglia seduto sulla poltrona sembra sul punto di volersi strappare il pelo.

In momenti del genere rimpiango di non essere rimasto a vivere a Londra, per quanto io ami l'estate il caldo è insopportabile. Uso un tovagliolo come ventaglio nella speranza di ricevere un po' di aria. Anche girare la testa per guardare la televisione mi fa sudare.

Il cellulare squilla, mi alzo di scatto e mi metto seduto lo afferro: è Olivia. «Olivia.»

«Tra 20 minuti uscite di casa, andiamo al mare.»

Balzo giù dal divano con un sorriso gigante. «30 minuti e siamo pronti.»

«Se tra 25 non siete fuori vi lascio dove siete.»

Sorrido quando chiude la chiamata, mi dirigo verso la camera da letto nel mentre sfioro Brownie passando davanti alla poltrona.

Raggiungo la stanza, c'è la porta chiusa, busso leggermente ma non ottengo risposta. Abbasso la maniglia ed entro: c'è Orion che dorme steso a pancia in giù sul letto. La schiena ampia riempie la sua parte di materasso, le braccia sono infilate sotto il cuscino e indossa solo i boxer, come posso biasimarlo.

C'è il condizionatore acceso e questa è l'unica stanza della casa dove, al momento, si sta una meraviglia. I miei passi sul parquet provocano qualche scricchiolio e come risposta ottengo un lungo respiro che mi fa intuire di averlo svegliato.

Mi stendo sul letto affianco a lui accogliendo l'aria fresca che arriva nella nostra direzione. Appoggiato su un fianco guardo Orion che ha ancora gli occhi chiusi, gli sfioro il viso con un dito spostandogli i capelli davanti agli occhi. Li apre e le sue iridi mi sovrastano quando mormoro:«Ehi.» mi guarda da due fessure che si rinchiudono dopo pochi secondi.

«Dimmi.» risponde allungando il braccio verso di me e avvicinandomi a sé. Non fa scontrare i nostri corpi altrimenti il caldo ci ucciderebbe.

«Andiamo a mare?» domando sfiorandogli il retro del collo e salendo con le dita tra i suoi capelli. «Tra 20 minuti passa Olivia.» lo informo.
«Tu vuoi andare?»

«Ci sono opzioni migliori del restare a sudare in casa? Ma se non ti va restiamo qui.» sorrido accarezzandogli la guancia, ha ancora gli occhi chiusi.

«La chiamo e le dico che siamo malati.»
mi metto a ridere proponendo questa scusa, mi sollevo cercando di raggiungere il cellulare che ho lasciato sul comodino ma la sua presa decisa sul mio corpo non mi permette di muovermi più di tanto.

«Dille di passare tra mezz'ora.»
«Perché?»
«Perché voglio stare un po' con te.» la sua mano stringe il mio corpo.

Arrossisco e sorrido. «Come se non mi vedessi già tutti i giorni a tutte le ore.»

Restiamo così per una serie di minuti e quando sento il suo respiro diventare più pesante lo richiamo, si stava addormentando. «Sei sicuro di voler andare?» chiedo.

La sua mano molla la presa su di me.
«Vai ad indossare il costume da bagno.» resta steso sul letto, gli lascio un bacio sulla guancia.

Mi alzo e mi dirigo verso il bagno, indosso il costume ed esco, infilo una maglietta larga e dei pantaloni che mi arrivano fino al ginocchio. Lui è ancora sul materasso, questa volta si trova a pancia in su, mi avvicino e mi siedo sul suo bacino. A quel punto riapre gli occhi, mi afferra la vita e gli picchietto il petto.

Let Love Destroy UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora