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«Hardin ha deciso di non onorarci della sua presenza oggi.» disse Olivia facendo la sua entrata di scena in corridoio

«Quanto ti ha pagato per farti dire questo?» chiesi chiudendo l'armadietto

«Abbastanza perché aveva dato i soldi a Ben ma me li sono presi io» sorrisse soddisfatta guardando il suo ragazzo che rimase dietro di lei guardandola.

La guardava come Olivia fosse la ragazza più bella del mondo, e aveva gli occhi che brillavano, quella scintilla che poteva dare solo l'amore. Quella scintilla che crea invidia in chi non l'ha mai sentita brillare tra le iridi.

Andammo verso il piano di sopra a quanto pare quel giorno avevamo tutti lezione in laboratorio.

Olivia appoggiò una mano sulla mia spalla. «Toglimi una curiosità.»

La guardai, poi spostai lo sguardo verso la finestra dove il cielo annunciava il solito temporale.

Poi notai che Orion e Poppy si erano allontanati. Lei era di buon umore lui invece no.

«Mi dica mia maestà.» le sorrisi, lei fece una faccia fiera di quello che prese come un complimento.

Mi prese la mano mentre si mise i libri sotto braccio. Passo un dito sul palmo e giocherellando con le mie dita si fermò sull'anulare.

«Chi te l'ha dato?» chiese indicando l'anello che non avevo tolto. Quello che Orion mi aveva detto di tenere, se mi fosse piaciuto, io l'avevo tenuto perché era suo.

«Nessuno, l'ho preso in prestito.» purtroppo arrossii e lei lo notò quando spostai la mano e la nascosi la schiena.

«Capisco, questa mi è nuova.» sorrise, mi diede un colpetto sulla spalla e si avviò verso il laboratorio di scienze.

Il suo sorriso non mi convinceva del tutto. Anzi non mi convinceva affatto. Aveva qualcosa in mente e il pensiero mi faceva paura.

Passando davanti a Poppy e Orion disse:«A dopo, Poppy e Nessuno.» se ne andò con la sua camminata da modella che sfilava davanti a tutto lo stato.

Arrossii più di prima.

Ma perché il mio corpo reagisce così.

«Olivia!» la richiamai lei scoppiò a ridere continuando a darmi le spalle. Orion guardò nella mia direzione, io dovetti distogliere lo sguardo. Guardai fuori dalla finestra.

Se ne andò e io fui richiamato da un professore perché avevo urlato per i corridoi.

.

La lezione migliore della giornata fu qualla in cui il professore mancò.

Durante la pausa Olivia ci convocò tutti nel cortile dopo avermi chiamato una decina di volte.

«Tra quattro giorni c'è una festa che nessuno di noi può perdere.» annunciò entusiasta.

«Come ogni festa in cui ci trascini.» intervenni io mangiando il mio panino

«Questa non possiamo perderla davvero.»

«Cos'ha di speciale?»

Let Love Destroy UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora