4- notes

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Louis stava camminando per i corridoi dell'università, quando Andrew si avvicinò "hey, Louis!" Lo salutò avvicinandosi sempre di più. Louis sospirò ed Andrew lo notò "non sei felice di vedermi?"

"No, Smith, non lo sono" rispose continuando a camminare, il libro di psicologia in mano.

"Non sarai ancora arrabbiato per quella cosa della-" Si guardò attorno "della droga" disse poi a bassa voce.

"In realtà, si, Smith, lo sono" Louis si fermò in mezzo al corridoio e lo guardò negli occhi "Primo, non si mette la droga nel bicchiere di qualcuno a sua insaputa grande coglione che non sei altro, e secondo, mi hai quasi fatto litigare col mio ragazzo, cazzo"

"Styles si dovrebbe calmare" Oh, cazzo, quindi glielo aveva detto veramente. Merda "era solo per divertirci un po', non ho ucciso nessuno"

Louis grugnì scuotendo la testa "sai cosa? Lascia stare, e lascia stare pure me, non mi parlare più" gli disse ricominciando a camminare.

Andrew alzò le sopracciglia e lo seguì "davvero te la stai prendendo per così poco?"

"La smetti di seguirmi?"

"Era una fottuta pasticca, non era nemmeno così forte come droga"

"Smith, giuro su Dio, se non la smetti di parlarmi ti do un calcio nei coglioni"

"Ti dispiacerebbe fermarti un attimo?"

Louis sbuffò e fece come detto, guardando nuovamente il ragazzo negli occhi "Ok, sentimi bene, si?" Gli puntò un dito contro "noi due non siamo amici, tu non sei un mio amico e non sei nemmeno una persona con la quale vorrei parlare. Ti conosco da pochi giorni e mi stai sempre attorno, mi hai rotto i coglioni, levati dalle palle o fai una brutta fine, mi hai capito?"

L'altro alzò le sopracciglia e fece un sorrisetto "mi stai minacciando?"

esattamente quello che sto facendo, si"

"Non sai contro chi ti stai mettendo, Louis. Io sono Andrew Smith, la mia famiglia è una tra le più potenti di tutta la città-"

"Mh, pensa quanto cazzo me ne frega a me" lo interruppe Louis "senti, non voglio litigare, non mi parlare più e basta, non è così difficile" disse infine, camminando via una volta per tutte, grazie a Dio Andrew non lo seguì più.

"Certo potevi essere più carino" disse Harry quella sera, mentre Louis e il professore erano a letto. Louis gli aveva appena raccontato cosa era successo qualche ora prima, arrtolando nel mentre i ricci di Harry tra le sue dita e giocando con i suoi capelli.

"Quello è stupido, non riusciva a capire che se ne doveva andare"

"Quindi sa di noi due" Louis sospirò ed annuì, posando la testa sul petto nudo di Harry "e se, ora che avete litigato, lo dicesse in giro? Per vendetta"

"Per vendetta di cosa? Non gli ho fatto niente, sarebbe solo un bambino viziato a cui è stato detto di no alla caramella, se lo facesse" rispose il minore, alzando la testa e mettendosi completamente su Harry, schiacciandolo sotto di lui. I suoi tipi di abbraccio preferiti. "Andrà tutto bene"

Non andò tutto bene.

Il giorno dopo, quando Louis entrò nell'università, notò come ogni singolo studente non facesse altro che guardarlo e osservarlo, ogni cosa lui facesse.

Camminò per il corridoio per circa dieci minuti, centinaia di occhi su di lui, quando qualcuno lo prese dal braccio e lo trascinò velocemente in bagno, chiudendo la porta dietro di loro.

Ad averlo trascinato in bagno -ed averlo pure spaventato a morte- era Harry, il quale si avvicinò al minore "menomale che doveva andare tutto bene" Esclamò Harry, portandosi una ciocca di capelli indietro con la mano.

"Qualcosa non va?"

"Tutto non va, cazzo" rispose il professore sospirando "lo sapevi che ci sta una chat dell'università dove tutti gli studenti si possono scrivere tra di loro?"

"Si, ma io non ci sono entrato, di leggere quello che persone che nemmeno conosco pensano non mi interessa"

"Beh, sapevi qual'era il tema principale del quale stavano apparentemente scrivendo i ragazzi ieri sera sul gruppo?" Louis alzò le spalle e fece una smorfia "noi, Louis, stavano parlano di noi, della nostra relazione" Louis alzò le sopracciglia "Andrew l'ha detto a tutti, ogni singola persona qui dentro ora sa che noi due stiamo insieme"

Il liscio prese un forte respiro "e che succede ora? Cosa dovremmo fare?"

"Niente, cosa potremmo fare? Dire che non è vero? Andrew è il 'ragazzo popolare' qui dentro, non crederebbero mai a noi" Louis grugnì, portandosi i palmi sul volto "ho parlato col consiglio. Hanno detto che sarebbe stato meglio se non si fosse venuto a sapere, ma, comunque, ormai il danno è fatto"

"Si sono arrabbiati?"

"Un po'" rispose annuendo "ma hanno detto che oramai non si può più fare niente lo stesso, quindi dobbiamo continuare le nostre vite come se niente fosse, normalmente, con l'unica differenza che tutti sanno di noi"

"Oh, è un bene, no?" Sospirò Louis di sollievo "poteva andare molto molto peggio"

"Certo, ma questo non cambia che ora tutti quanti sanno, è imbarazzante, lo capisci?"

Louis corrucciò le sopracciglia "perché dovrebbe essere imbarazzante? Ti imbarazzi perché stai con uno come me?"

"Cosa- no! Non per quello, maledizione no"

"E allora per cosa?"

"Perché-" sbuffò "Louis, cazzo, io- senti, non lo so, ok? So solo che è imbarazzante" risposta un po' vaga, ma va bene "quello Smith mi sta proprio antipatico"

"Vuoi che gli dia un pugno?"

"Cosa? No porca puttana, la violenza non la tollero minimamente, non se ne parla"

"Dai solo uno"

"Louis fallo e mi arrabbio"

"Ma dai-"

"Louis"

Louis guardò il suo ragazzo negli occhi per qualche secondo e sospirò, sapendo di aver perso "va bene, come vuoi tu" si arrese "allora, quando facciamo quella cosa?"

Il maggiore corrucciò le sopracciglia "quella cosa cosa?"

"Beh, sai... tu a novanta gradi contro la cattedra... io che di scopo... quella cosa"

"Tu- è appena successo un enorme casino e l'unica cosa alla quale riesci a pensare è a scoparmi nel mio ufficio?"

"Beh..." schioccò la lingua ed annuì "abbastanza, si"

Harry alzò gli occhi al cielo "sai, certe volte vorrei guardare il mondo con i tuoi occhi, o entrare nella tua mente, tanto per capire come funziona"

"Non funziona, semplice"

Louis sorrise e si avvicinò ad Harry. Si alzò in punta dei piedi ed iniziò a baciarlo, le mani del maggiore finirono immediatamente sul sedere di Louis "presto..." sussurrò Harry all'orecchio del liscio, facendolo sorridere "presto mi scoperai sulla cattedra del mio ufficio, felice?"

In quel momento, sentirono il rumore di uno sciacquone e la porta di uno dei bagni venne aperta, un ragazzo uscì da essa.

Louis ed Harry guardarono il ragazzo per qualche secondo, poi Harry spinse Louis via dal proprio corpo, quest'ultimo quasi non cadde. "Io- scusate, non volevo interrompere, solo- è iniziato un corso e se avessi aspettato di più lo avrei perso, quindi..." il ragazzo annuì a sé stesso ed andò al lavandino a lavarsi le mani, mentre Harry si grattava il retro del collo, un'immensa voglia di prendere una pala e scavare la fossa per la propria tomba.

"Louis, ehm..." Harry borbottò "mi mandi gli appunti, quindi, di... beh, di quella cosa della..." Si schiarì la voce "della cosa"

"Ehm..." Louis annuì, incerto sul cosa dover dire "si, certo, quella cosa... si, ti manderò gli appunti su quello"

"Bene" Harry si morse il labbro ed uscì dal bagno, lasciando Louis e quel ragazzo da soli.

Louis portò lo sguardo sul ragazzo e vide che questo lo stava fissando "che cazzo hai da guardare?" Gli chiese, uscendo anche lui dal bagno.

Reckless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora