"Sei pronto? Siamo in ritardo" disse Harry ad alta voce, entrando in casa di Louis e dirigendosi verso la camera da letto. Seduto sul letto, completamente nudo, mentre guardava l'armadio pietrificato, c'era Louis. "Che cosa- perché sei nudo? Dovremmo partire in pochi minuti, non hai nemmeno dei boxer addosso per la miseria!"
Louis sospirò e guardò Harry "aiutami a scegliere dei vestiti, ti prego, non so cosa indossare, ho paura di scegliere i vestiti sbagliati e fare la figura del cafone di fronte ai tuoi genitori"
Harry sbuffò ma annuì, andando verso l'armadio e guardando verso i vestiti di Louis "delle mutande potevi sceglierle da solo, comunque"
"L'ho fatto" disse indicando verso la sedia "le ho messe lì, sono quelle di spiderman, le metto per le occasioni importanti" abbassò il braccio sorridendo.
"Tieni" disse Harry passando al suo ragazzo i vestiti che aveva appena scelto per lui. Non era niente di chè, solo un paio di jeans chiari e una maglietta attillata bianca. Non era niente di troppo elegante, ma nemmeno troppo da... beh, da Louis "queste sono mutande da ragazzini" Esclamò prendendo le mutande di spiderman in mano.
"Hey! Non parlare così delle mie bambine!" Louis si alzò e prese le mutande in mano, strappandole via da quelle di Harry.
Quest'ultimo alzò gli occhi al cielo "come vuoi tu, basta che ti sbrighi a vestirti, io metto in moto la macchina" disse il maggiore uscendo dalla camera.
Louis si mise addosso i vestiti velocemente e scese anche lui. Il viaggio in macchina durò circa tre ore. La famiglia di Harry viveva nella sua città natale, Holmes Chapel.
Appena arrivarono, Harry parcheggiò la macchina ed entrambi uscirono da essa. Louis aprì la bocca sorpreso, sembrando un pesce fuor d'acqua, quando vide la casa "merda, mi avevi detto che la tua famiglia era ricca, ma non così tanto ricca!" Esclamò quando vide l'enorme villa "che lavoro fanno i tuoi? Sono spacciatori per la casa bianca o qualcosa del genere, per caso?"
"Ok, allora-" Harry si girò verso Louis "-non dire parolacce, siamo intesi? E non si parla di droga"
"Non ti preoccupare, ho tutto sotto controllo"
Harry annuì e prese un bel sospiro "Va bene allora" borbottò a sé stesso, prima di bussare alla porta centrale.
Ad aprire, fu una signora di circa una cinquantina d'anni, la quale sorrise quando vide Harry, allargando le braccia "Harry, amore!" Esclamò felicemente, abbracciandolo.
Harry ricambiò subito l'abbraccio e, quando si staccò, guardò verso Louis e lo indicò "mamma, questo è Louis" disse sorridendo "Louis, questa è mia madre"
"Ehm, salve signora Styles" disse un po' a disagio, allungando la mano verso la donna.
Lei gli strinse la mano "chiamami pure Anne" gli disse "quindi tu sei il famoso Louis che ha rubato il cuore a mio figlio" Harry alzò gli occhi al cielo, le guance un po' rosse dell'imbarazzo "Oh, prego, entrate. La cena è pronta, vi stanno aspettando tutti quanti già a tavola, avete fatto un po' tardi"
"Si, ehm, c'era traffico" mentì Harry, entrando nella casa, seguito da Louis.
Louis si guardava attorno stupito non appena mise piede in quell'enorme casa. Porca troia, solamente i loro calendari costavano più di tutta la sua casa. Non aveva mai visto tanta ricchezza in tutta la sua vita.
Quando arrivarono in camera da pranzo, Harry salutò tutti quanti ed introdusse Louis a suo padre e sua sorella, Gemma. I due si sedettero poi, l'uno vicino all'altro, sul tavolo ognuno aveva un piatto con della zuppa. Louis guardò vicino ai piatti e vide tre cucchiai, due forchette e due coltelli. Corrucciò le sopracciglia, non sapendo perché c'erano così tante posate solamente per lui. Erano carine però, ognuna di loro aveva un design diverso.
Prese un cucchiaio a caso, pronto per inserirlo nel piatto, così da mangiare la zuppa, ma Harry gli diede un calcio da sotto il tavolo e lo fermò. Louis guardò verso il riccio confuso dal perché gli avesse appena dato un calcio, e questo scosse la testa e guardò verso gli altri cucchiai.
Louis riuscì a capire abbastanza lentamente che Harry gli stesse dicendo che aveva preso il cucchiaio sbagliato, così posò quello che aveva preso sul tavolo e prese un secondo cucchiaio, guardando subito dopo Harry per conferma.
Il riccio scosse di nuovo la testa, così Louis provò col terzo e ultimo, ed Harry finalmente annuì, così Louis iniziò a mangiare quella dannata zuppa. Aveva capito che quella cosa delle tante posate fosse quella solita cosa che vedeva in TV, dove le persone ricche avevano una specifica posata per ogni elemento.
Perché diavolo avevano così tanti cucchiai? Cosa cambiava se mangiava la zuppa con gli altri cucchiai? L'importante è che funzionano, no? Beh, a quanto pare no.
"Allora, come vi siete conosciuti? Harry non ce lo ha mai voluto dire" Chiese Anne, guardando verso i due.
Harry ingoiò la zuppa e fece un sorriso di circostanza "Louis, lui... ci siamo conosciuti al liceo dove lavoravo, era... un mio studente" sussurrò l'ultima parte, anche se tutti quanti la sentirono.
"Oh" Esclamò Anne con le sopracciglia alzate.
Gemma rise "è reato Harry caro, non si fa, sei stato un cattivo ragazzo" lo prese in giro.
"Lui- era maggiorenne, ok? Non ho fatto niente di male, è solo... successo, non potevo farci niente"
"E, ehm..." Anne fece una piccola tosse "come è... successo? Chi è stato a chiedere un appuntamento... avanti, parlate, argomentate"
"Beh, lunga storia corta, Harry è venuto a casa mia dopo che mi ha aiutato a scappare dalla polizia dopo che ho preso a botte il mio capo. Dopo quella volta è venuto più volte a casa mia, fino al giorno del compleanno delle mie sorelline, quel giorno mi ha baciato dopo che gli ho chiesto se quando scopava recitava la divina commedia" rispose Louis, facendo rimanere tutti quanti in silenzio, Harry chiuse gli occhi scuotendo la testa. Louis si morse il labbro appena si rese conto di quello che aveva appena detto e si avvicinò ad Harry "questo faceva parte delle cose che non dovevo dire, vero?"
Harry annuì, gli occhi ancora chiusi "anche, si" rispose a bassa voce. Aprì gli occhi e guardò verso sua madre, cercando di non dare peso a sua sorella che non riusciva a non ridere, a quanto pare "il suo capo se lo meritava, però..." Cercò di alleggerire la situazione facendo un sorriso forzato.
"Mama I'm in love with a criminal..." iniziò a cantare Gemma, Harry la guardò con uno sguardo annoiato e assassino, facendola ridere solamente di più.
Anne annuì, facendo un finto sorriso. Harry conosceva quel sorriso, la cena non stava andando bene. "Louis, hai detto che andavi al liceo dove Harry lavorava" Cercò di cambiare argomento "è un liceo abbastanza di lusso, la tua famiglia deve essere abbastanza benestante per mandarti lì, come fai di cognome? Magari conosciamo i tuoi genitori"
Louis abbassò lo sguardo, non sapendo come rispondere, così "mamma, lui non..." sospirò, guardando Louis, poi di nuovo sua madre "non ha più i genitori..."
Quella sembrò essere l'unica coda che fece smettere Gemma di ridere "oh" Esclamò Anne "mi dispiace, non volevo essere fuori luogo"
Louis sorrise e scosse la testa amichevolmente "non si preoccupi, non c'è nessun problema"
Quella serata sarà lunga, a quanto pare.
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Reckless || Larry
FanfictionLarry ma con Shameless vibes Louis/student Harry/teacher Sequel di Shameless (si raga dovete prima leggervi Shameless o non capirete un cazzo, peace and love) È passato circa un anno. Harry e Louis sono i nuovi arrivati all'università di Londra...