21- don't move

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Louis aveva finito di prendere tutte le armi, era uscito insieme a Sdentato- almeno Sdentanto faceva una passeggiata in più. Di certo non gli faceva male- e verso le sei arrivò vicino al fiume più vicino, quello del quale Harry stava parlando. Aveva le armi in una borsa, così aprì la borsa, si guardò attorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno, e poi svuotò la borsa, buttando tutte le pistole nell'acqua del fiume.

Sospirò e guardò verso sdentato, il quale stava annusando l'acqua "secondo te..." iniziò, il cane lo guardò "quanto incazzato è Harry da uno a duemila?" Sdentato abbaiò, così Louis annuì, concordando "già, anche secondo me duemila" si girò e camminò verso casa, Sdentato che lo seguiva, anche se si fermava ogni tre secondi per annusare qualsiasi cosa che trovava nel tragitto.

Louis aveva ragione. Harry era incazzato, e rimase incazzato per tanti giorni. Stavano comunque insieme, ma Louis riusciva a percepire questo velo di disagio che era sempre nell'aria quando i due erano nella stessa stanza.

Non dormivano più insieme ogni giorno, e Louis si era scusato centinaia di volte per la storia delle pistole, ma sembrava proprio che Harry fosse veramente veramente incazzato e fermo sulla sua decisione di non perdonarlo così facilmente, visto che era un po' più distaccato di prima.

Anche quando facevano sesso, Louis sentiva come se fosse solo quello: sesso, non amore. Forse era una cosa stupida, però lo rattristiva un po'.

Sapeva di aver fatto un casino, ma forse Harry se la stava prendendo troppo? Louis non lo sapeva. In oltre, doveva contare il fatto che Harry aveva tradizioni diverse da quelle di Louis. Per Louis era normale avere delle armi in casa, per Harry no, forse, per come era cresciuto Harry, quella era una cosa molto grande e importante e brutta?

Due settimane dopo, Louis si svegliò verso le tre di mattina. Quella notte si erano addormentati insieme, grazie a Dio -Louis aveva ormai capito che dormiva sempre meglio quando stava con Harry, per qualche ragione- così Louis si girò verso Harry, le mani sotto la guancia, tra la testa e il cuscino, e guardò il volto del maggiore con un sospiro e un piccolo sorriso sulle labbra, perché, merda, Louis non si abituerà mai alla bellezza di Harry.

Louis decise di smettere di osservarlo come farebbe un maniaco, e si alzò. Si vestì ed uscì di casa, andando verso l'università. Lì incontrò Andrew "una cosa veloce, poi cancelli quel video e mi lasci in pace, ci siamo intesi?" Chiese Louis con tono intimidatorio avvicinandosi nel mentre sempre di più al ragazzo.

"Intesi" annuì Andrew.

"Hey" Louis prese Andrew per la camicia e lo buttò contro il muro dell'edificio dell'università. Il ragazzo fece un sussulto, Louis con una mano lo teneva contro il muro, con l'altra gli puntava il dito contro "se scopro che non hai cancellato il video, ti uccido, e non sto scherzato, mi hai capito razza di stronzo a due zampe?"

"Levati da me" fu la risposta di Andrew mentre lo guardava negli occhi.

Louis strinse i denti e prese la mano di Andrew, poi, con il pollice e l'indice, fece pressione sul palmo del ragazzo, facendolo gemere dal dolore "quando ti faccio una domanda devi fottutamente rispondermi, mi hai capito?"

Andrew strizzò gli occhi, piegato di lato, dolorante "si, si ho capito, lasciami ora!" Louis fece un sorrisetto e lo lasciò andare, facendo pure dei passi indietro, così da poterlo liberare. Andrew si prese la mano dolorante "stronzo" gli disse con il labbro alzato, tanto per fare il drammatico.

"Dammi l'erba, veloce"

Andrew si guardò attorno e poi passò a Louis uno zaino. Louis aprì lo zaino e vide in esso le bustine. Lo richiuse e se lo mise in spalla "tieni" Andrew gli passò un fogliettino. Sopra c'era scritta una strada "su questa strada c'è un pub. Al bancone chiedi di Ruby. Il barista ti porterà nel retro del locale, lì incontrerai Ruby, è il venditore, tutto chiaro?"

Louis annuì e si mise il foglietto in tasca "gli do tutta la roba?"

"Si" rispose Andrew "tieni"

Gli passò una busta. Louis la aprì, dentro c'erano dei soldi. Li contò velocemente, erano circa quattromila "che sono questi?"

"Te l'ho detto ti avrei pagato" alzò le spalle "ti volevo dare molto di meno, ma so che hai problemi di soldi e il sabato di solito do i soldi ai poveri, quindi..." rise a sé stesso e alla sua stessa battuta.

Louis alzò solamente le spalle e si prese i soldi. Erano sempre dei soldi, del resto non gliene fregava un cazzo "quanto devo prendere da quel Ruby?"

"Trentamila" rispose Andrew, continuando a massaggiarsi la mano alla quale Louis aveva fatto male prima "in un assegno"

"Non sarà un po' insolito andare in banca ed incassare trentamila dollari di assegno?"

"Non per me" alzò le spalle pavoneggiandosi "la mia famiglia è ricca, Tomlinson, nessuno farà domande"

Louis sbuffò ed annuì "Va bene, non mi importa un cazzo comunque, voglio solo che questa faccenda finisca"

"Lo farà" rispose il ragazzo "ora vai, al mio cliente non piace aspettare" Louis annuì ed iniziò ad incamminarsi, ma Andrew lo fermò, mettendogli una mano sul braccio. Louis guardò la mano di Andrew, poi Andrew stesso, così questo levò la mano capendo il suo silenzioso avvertimento "non appena prendi l'assegno, nascondilo sotto la pietra vicino alla porta che porta al retro"

"Perché?"

"Perché te lo dico io" rispose ovvio "tornerò io dopo per prenderlo"

"Va bene"

"Bene" Andrew fece un passo indietro "ora vai, l'appuntamento è alle quattro, non-"

"Fare tardi, si, ho capito" lo interruppe Louis, continuando la sua frase.

"Ok, ora vai"

Louis sospirò e si incamminò per quella strada, usando google maps per sapere dove doveva andare. Merda, era agitato, lo ammetteva. Non aveva mai spacciato -ceh, qualche volta forse, ma erano roba di qualche grammo, non aveva mai spacciato così tanta droga- e quindi era spaventato da quello che poteva pure succedere. Sperava solo che tutto andasse bene e che tutta quella storia finisse il più presto.

Arrivò al pub che Andrew aveva indicato e vi entrò. Non c'erano molte persone -di solito alle quattro ci sono sempre poche persone, visto che normalmente alle due massimo tre se ne va via dai locali- così Louis andò verso il bancone. Dietro di esso c'era solo un ragazzo, quindi andò da lui "ciao, starei cercando Ruby?"

Il ragazzo lo guardò con uno sguardo giudicante "chi lo cerca?"

"Louis" rispose il liscio "mi manda Andrew?"

Allora il ragazzo annuì, "Va bene, vieni con me" Louis lo seguì e il ragazzo gli indicò una porta "Ruby sta già lì fuori"

"Va bene, grazie" il ragazzo alzò le spalle e tornò al suo lavoro. Louis strinse bene le spalline dello zaino con le mani tremanti e sudate ed uscì dal locale, andando sul retro. Lì trovò un uomo sulla cinquantina di anni. Era alto e molto robusto. E anche un po' spaventoso. "Ruby?" Lui annuì e Louis gli passò lo zaino.

"È tutto quello che avevo chiesto?" Chiese l'uomo. Il suo tono di voce era molto basso e profondo. Louis annuì mentre l'uomo apriva lo zaino e controllava velocemente la roba. Poi chiuse lo zaino e se lo mise anche lui sulle spalle "Va bene, ecco" gli disse poi passandogli un assegno. Louis prese il pezzo di carta in mano e lo lesse velocemente. Non se ne intendeva molto di assegni- in realtà, non ne aveva mai visto uno- quindi fece solamente finta di controllare se fosse vero. "Ci vediamo, checca" disse l'uomo, prima di andare via, passando per la porta dalla quale Louis era uscito prima.

Louis prese un bel respiro e si avvicinò al masso del quale aveva parlato Andrew, e mise l'assegno sotto di esso. Si rimise in piedi e sospirò, sbattendo le mani l'una contro l'altra "ce l'ho fatta, è andata bene alla fine"

E, proprio appena finì di dire quella frase, da dietro di sé, "fermo, mani in alto, non muoverti!" Venne una voce. Quando Louis girò di poco la testa, tanto per vedere cosa stava succedendo, vide un gruppo di circa cinque poliziotti che gli puntavano contro la pistola.

"Merda" imprecò alzando lentamente le mani, il cuore che batteva a mille nel suo petto.

Reckless || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora