Autore: bludimetilene
Parola: Paradiso
***
Quando Manuel riapre gli occhi capisce subito di non essere nel suo letto, ma è ancora troppo intontito per formulare un ragionamento logico che gli permetta di elaborare dove si trovi.
Questo vale finché non si accorge dei fili che gli spuntano fuori dalle braccia e dal petto.
«Che cazzo è successo?» chiede agitato all'unica persona che è nella stessa stanza con lui.
«Sei sveglio finalmente» gli risponde questa ancora impegnata a preparare qualcosa sul carrello che Manuel intravede solamente con la coda dell'occhio «Sei in ospedale. Hai avuto un incidente»
«Come un incidente?! Quando? Levame st'affari devo tornà a casa mia madre-»
«Calmati» gli dice la ragazza «Tua madre è stata qui fino a poco fa, tornerà più tardi. Devi rimanere, per adesso, ti abbiamo dovuto asportare la milza»
«M'avete operato?» domanda «Me fa male tutto, Cristo!» impreca mentre prova ad alzarsi, fallendo.
«Beh o ti operavamo o ci restavi secco. Sarebbe stato uno spreco non vedere quei begli occhi di nuovo aperti, non trovi?»
«Ce stai a prova'?»
«Sto facendo osservazione, fa parte del mio lavoro»
«Seh, fa il lavoro tuo e damme qualcosa per il dolore che così nun ce resisto altri cinque minuti» taglia corto Manuel.
Si fa pomeriggio, gli infermieri riprendono il giro di terapie ai pazienti in modo da poterli lasciare liberi fino a sera.
«Al dodici vacci te» dice Luisa a Simone che ha appena iniziato il suo turno.
«Chi è?»
«Il ragazzo dell'incidente stradale»
«E quindi?»
«Quindi stamattina nemmeno si è svegliato e mi ha trattata malissimo»
«Magari era solo nervoso»
«No fidati, è un cafone»
«Va bene, ho capito. Ti levo dagli impicci e me lo prendo io il cafone, però poi mi copri il turno di sabato prossimo che parto per il weekend con Jacopo»
Simone appena entra nella stanza, vede Manuel sonnecchiare. È malmesso ma non così tanto da non far trasparire la sua bellezza, che è sicuramente notevole.
Gli si avvicina per infondere un'altra dose di medicinale, quando il castano si ridesta.
«Sei 'n angelo?» mormora con la voce impastata.
«Cosa?» chiede il moro.
«Sei un angelo?» ribadisce Manuel.
«Non siamo in paradiso» ridacchia «Sono Simone. Ho sentito parlare di te, dormiglione»
«Da quanto sto a dormì?»
«Un po', ma è normale, sono i farmaci»
«Che vuol dire che hai sentito parla' de me?»
«Te lo dico domani, va bene?»
«Dai, sto 'nchiodato qua, nun te faccio pena?!»
«A domani» riconferma Simone sorridendo.
«A domani, angelo»
L'indomani si rivedono come promesso.
«Allora, me lo dici mo'?» domanda Manuel.
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