Autore: bespectacled98
Parola: Pranzo
Purtroppo, Manuel, di autocontrollo non ne ha mai avuto.
Non che non sappia comprendere quello che le sue azioni comportano, eh, semplicemente quando s'arrabbia s'offusca ogni cosa e non si controlla più.
Per questo, il più delle volte, prima esplode e poi si trova costretto a scusarsi, mangiato dai sensi di colpa - che quelli, comunque, arrivano sempre.
E c'ha provato a migliorare, c'è pure riuscito su vari aspetti, ma Simone è da sempre il suo punto debole - ancora di più da quando ha capito che con Simone passerebbe volentieri tutto il suo tempo a farci l'amore.
Peccato che Simone, invece, ultimamente di tempo per lui ne abbia ben poco.
E il tempo è poco perché lo passa tutto con altri, lo passa tutto con Mimmo, e Manuel sente d'affogare.
Cerca di prendere aria allora, ma non fa altro che annaspare, ché Simone ormai l'intravede soltanto di sfuggita nonostante vivano assieme.
E respira, piano, prova a calmarsi, ma a nulla serve e gli si precipita in camera, aprendo la porta con tanta violenza che ne tremano i cardini.
E un poco se ne dispiace in un primo momento, che Simone s'è visibilmente spaventato, che probabilmente stava dormendo o stava per addormentarsi data l'ora tarda, e Manuel vorrebbe smetterla di fargli male e cominciare a fargli bene.
"Che- Manuel, che succede? Stai bene? Che succede?"
Si stropiccia gli occhi Simone e si mette a sedere per bene. Inforca gli occhiali poi - un'altra novità che Manuel non ha ancora ben digerito - e gli regala la sua completa attenzione.
L'inchioda a terra.
Che Manuel s'era quasi scordato quanto peso avesse lo sguardo di Simone, e la rabbia monta di nuovo e con più fervore, si fa veleno in petto e sulla lingua, ché il pensiero che Simone possa guardare qualcun'altro allo stesso modo lo disgusta e lo distrugge insieme, "succede che n'so manco più che cazzo de faccia c'hai" sputa, che è più astio che voce.
"Che-? Manuel, sei entrato solo per litigare? È tardi-"
"E grazie al cazzo che è tardi, n'ce stai più a casa, torni solo pe' dormi',quando cazzo te devo parla'?"
Affanna, ma alla sua rabbia Simone reagisce con confusione e non fa altro che farlo infuriare di più, che "avevo da fare", dice, "sono stato impegnato, lo sai, Mimmo-"
"Mimmo pare che te s'è attaccato al culo Simo', se eviti di nominarmelo me fai n'favore", calcia via il nulla dal pavimento e passa le mani tra i capelli, tira tanto forte che si fa male.
Intanto, gli occhi di Simone non hanno perso neanche un gesto, che Manuel è in canotta e con le braccia in bella vista, e per quanto sia confuso non riesce a non guardarlo - non riesce a frenare i pensieri che sempre l'accompagnano, e le guance gli si tingono d'imbarazzo.
Imbarazzo che Manuel non tarda a notare, ma ormai il raziocinio l'ha perso da un pezzo e solo un'opzione gli sembra possibile.
"Scopate?"
Simone si fa ancora più rosso, e nella foga di alzarsi quasi inciampa nelle lenzuola.
Riprende subito il passo e lo raggiunge, "ma che cazzo di domande fai", lo spintona," sei tu che l'hai preso sul cazzo e ti sei isolato", ancora una spinta, "non è colpa mia se hai un carattere di merda, Mimmo con me è gentile e non devo certo giustificarmi con te se decido di uscirci- come se non t'avessi mai chiesto di venire assieme a noi!"
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One more tales | SIMUEL
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