Autore: Moonlight_EP
Parola: Matrimonio
Manuel, prima di conoscere Simone, non sapeva che cosa fosse l'amore e non sapeva nemmeno di poter essere in grado di provare un qualcosa di così grande e intenso.
Per un periodo aveva pensato di averlo provato per Chicca, poi, aveva persino pensato di averlo provato per Alice e, infine, aveva baciato Simone e da quel momento, da quel preciso istante, la sua vita era cambiata.
«Simò, semo invitati al matrimonio di una collega mia. Se chiama Nicole.»
Simone accenna un lieve sorriso spento.
«Oh wow, l'ennesimo matrimonio.» Sospira piano.
«Se nun te va di venì nun sei mica obbligato, eh» si risente Manuel.
«Non è questo —» scuote piano la testa Simone «Lascia stare, dai. Non è importante» replica, scostandosi i capelli dal viso.
«Amò,» lo ammonisce piano Manuel «se c'è qualcosa che nun va possiamo parlarne.»
Gli indica le proprie gambe per invitarlo a sedersi in braccio a lui e gli tende una mano.
Simone si stropiccia piano gli occhi, si adagia sulle gambe di Manuel e rilascia un sospiro stanco prima di parlare con la voce tremante. «È che anche a me piacerebbe tanto sposare te, un giorno.»
Arrossisce. «Ma per due maschi non è così semplice in questo Stato del cazzo.»
Manuel gli accarezza delicatamente il volto e gli lascia un bacio, che prolunga per diversi secondi, sulla sua tempia.
«È vero — per noi nun sarà semplice, amore mio. Ma un giorno succederà e sarà bellissimo. Come ti piacerebbe che fosse il nostro matrimonio?». Gli chiede senza smettere di accarezzarlo.
«Mi piacerebbe tanto sposarti in Spagna, lì nessuno ci guarderebbe male, ovviamente circondati dai nostri amici, dalle nostre famiglie e da tantissimi fiori. Poi, beh, vorrei che fossi tu ad aspettarmi e che, per una volta, fossi puntuale.»
«Ehi, ma io sono sempre puntuale.» Gli risponde fintamente offeso Manuel schiarendosi la voce per non far notare a Simone quanto sia tremolante.
«Ma smettila che non ti crede nessuno.» Lo deride Simone accoccolandosi su di lui. «Poi, sai cosa mi piacerebbe?» gli sorride «Mi piacerebbe vederti emozionato così come lo sei adesso.»
Manuel cerca di nascondere la lacrima che gli sta scendendo dal viso.
«Oh fanculo, da cosa te ne sei accorto?»
«Dal tuo cuore che batte velocemente e perché una tua lacrima mi ha bagnato una guancia» ridacchia Simone.
«Nun era una lacrima, era il mio muco» ridacchia, piano.
«Manuel, ma che schifo» lo spinge via Simone, mentre scuote la testa.
«È che nun vedo l'ora di sposarti, sai?» gli spiega Manuel «Solo che nun me pare che tu me abbia ancora fatto la proposta.»
Alza un sopracciglio mentre lo guarda.
«E dove sta scritto che dovrei essere io a fartela?»
«E perché dovrei essere io a chiedertelo per primo?»
«Perchè mi hai fatto dannare parecchio prima di metterti con me e, quindi, di diritto, tocca a te.»
«Simone Balestra sei il più grande paraculo della storia» ribatte Manuel, tuffandosi sulle sue labbra.
«Nah, sono solo un po' rancoroso» sussurra Simone prima di lasciarsi andare alla passione.
E quella conversazione, apparentemente, passa in secondo piano, ma non per Manuel.
***
Sono mesi che Manuel ripensa alle parole di Simone e a quanto, effettivamente, vorrebbe sposarlo.
Sono mesi che Manuel gira con l'anello in tasca, ma ogni volta viene preso dal panico e si sente come se le parole che tanto vorrebbe dire non riuscissero a venire fuori.
Poi, una notte, qualcosa cambia.
Sono nel letto quando succede.
Simone si è addormentato subito, sfinito per la lunga giornata, e Manuel lo guarda dormire e si accorge che il corvino sembra irrequieto, come se stesse avendo un incubo. Gli occhi si riempiono di lacrime quando vede Simone che, nel sonno, cerca le sue mani e che, solo quando le trova riprende a respirare piano.
Ed è in quel preciso istante che in Manuel si accende qualcosa e, finalmente, capisce che non può più aspettare.
Senza lasciargli la mano si sporge per raccattare la scatolina contenente l'anello.
Fa un lungo sospiro prima di trovare il coraggio di svegliare Simone.
Lo scuote piano e con la voce tremante gli dice: «Amore, ti devo dire una cosa.»
Simone si sveglia e si siede di scatto sul letto.
«Mi - mi v - vuoi lasciare?» balbetta.
«Cosa?» domanda sconvolto Manuel «Ma no, ma ti pare?»
Simone sembra tranquillizzarsi. «E allora perché mi hai svegliato?» gli domanda confuso dal comportamento del suo ragazzo.
«Ti guardavo dormire, ti rigiravi tra le coperte e sembrava che stessi avendo un incubo e — stavo per svegliarti, ma poi ti ho visto cercare la mia mano e quando l'hai trovata ti sei improvvisamente calmato.»
«Oh io — mi dispiace se per colpa mia non riuscivi a dormire, scusami.»
«Simone no. Fammi finire, ti prego.»
«Okay» si limita a dirgli.
«E niente io — quando ti ho visto così sereno solo perchè ti sei accorto di non essere solo e che ci fossi io co' te ho capito che nun posso più aspettà, Simò. Perché tu mi hai migliorato la vita, tu hai dato un senso alla mia vita e mi hai fatto sentire, anche senza parlare, quanto anche io sono importante per te. E - e quin - quindi mi chiedevo se — se tu volessi —»
«SÌ, SÌ, SÌ, certo che voglio.»
«SIMONE» lo riprende offeso Manuel «Ma me lo fai almeno dire?»
«Scusa, è che sono stato colto dall'euforia del momento e poi beh — avevo sgamato la scatolina con l'anello due mesi fa e non vedevo l'ora.»
Manuel ridacchia.
«Sei insopportabile, davvero.»
«E tu sei un impedito a fare le sorprese, ma ti amo comunque. Su su, me lo dici?»
«Simone Balestra, Mister "Mi piace rovinare le sorprese", Perfettone der cazzo, mi - mi v- vuoi sposare?»
«Ma certo che lo voglio» ridacchia tra le lacrime Simone prima di perdersi tra le braccia del suo futuro marito.
«E beh, quanno te ricapita de sposà un figo come me?»
«Ma vaffanculo, va.»
Autore nominato: bohmainagioia
Parola: Coperta
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One more tales | SIMUEL
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