Il viaggio

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VERONICA:

<allora, racconta.>
Sara era seduta davanti a me nel bar della Miller e quando emise questa frase mi confuse.
<raccontare che cosa?>
Sorrise con sguardo complice.
<eh cara Veronica, non sono scema, so che con il capo c'è qualcosa>
Mi andò di traverso il cappuccino e cercai di camuffare con una risatina.
<cosa ci dovrebbe essere scusa?>
<io questo non lo so, per questo chiedo a te di raccontarmi, ovviamente solo se ti va>
Ammetto che sarà come amica si era rivelata piuttosto leale. Più volte era rimasta con me in ufficio fino a tardi a finire di compilare scartoffie è quasi tutte le mattine veniva alla mia scrivàni per sapere come stessi.
Allo stesso tempo ero combattuta perché, nessuno sapeva di me e di nhoa, tranne rose ovviamente.
Ma se mi fossi tenuta quella storia solo per me avrebbe finito per logorarmi. Quindi mi concessi di raccontarglielo sdrammatizzando quanto più possibile.
<e va bene... dunque partiamo dal principio>

***
La bocca di sarà era divaricata dall'incredibile storia che avevo appena finito di raccontarle. In effetti dopo averle detto tutto sembrava incredibile anche a me.

<quindi il capo se n'è andato... così... senza dire nulla>
Annuii
<già, ma non fa nulla. Ora ho un ragazzo una casa un lavoro strepitoso ed una amica che è davvero molto brava ad ascoltare> ridemmo

<si ecco. A proposito della tua fantastica vita senza il capo.. ne sei sicura? Sei sicura che davvero ti sia indifferente questa storia? Durante tutto il racconto avevi il sorriso stampato in faccia... e ti posso assicurare che non era lo stesso di quando mi hai raccontato della ragazza che è inciampata in metro > Risi. Povera ragazza deve essersi anche fatta male.
<già, sono bei ricordi ma nulla di più.>
<e tesoro, mi spiace dirtelo ma non lo hai neanche quando parli di chase>
<no?>
Scosse la testa
< Bhe pedoni sia perché con chase è una relazione dove ci vogliamo molto bene. Una relazione sana.>

<Mh, sarà >

Sara iniziò a fissarmi dietro le spalle e quando mi rigirai vidi un ventre muscoloso e quando alzai lo sguardo vidi io viso di nhoa.

<avete anche intenzione di lavorare o pensate di stare al bar tutto il giorno >

Sara scatto in piedi e andò alla sua scrivania mentre io rimasi seduta .
<Veronica?>
<ah, non signorina benson?>

Mi lancio uno sguardo di rimprovero che ignorai.

<e va bene signorina benson, tra mezz'ora c'è una riunione cerca di non essere in ritardo anche oggi>
E dopo qualche passo lo vidi sparire nel suo ufficio.

***
La riunione era quasi finita quando rose entro nella sala.

<buongiorno ragazzi, scusate l'interruzione Emma porto buone nuove>
Ci voltammo tutti verso di lei.

<la città della moda, Parigi, ha richiesto i nostri abiti nelle sue sfilate sotto là Tour Eiffel. >
Emisero tutti voci stupite e entusiaste.
E vidi nhoa eccitato all'idea che la campagna che aveva studiato lui venisse richiesta da una così grande vetrina come quella di Parigi. E forse era anche felice di sbattere in faccia a sua mamma la sua vittoria.
<è fantastico rose! Quando si terrà>
<ecco, qui arriva il problema, la sfilata inizia tra 7 giorni, considerandone uno di aereo abbiamo 6 giorni per organizzare tutto >

<Va bene , c'è la possiamo fare. Chi dovrebbe venire in Francia ?>

<Bhe sicuramente tu, Nhoa e poi la tua assistente  domeniche e qualcuno dello staff. >

Emisi un sospiro di sollievo, sarebbe stato un problema partire proprio quando chase ha deciso di rimanere da me.

<oh e ovviamente Veronica, servirà un notevole aiuto legale, sarà lì che stringeremo gli affari più importanti.>
Merda.
Sorrisi forzatamente. Chi lo avrebbe spiegato a chase?

***
Era stata una giornata tremenda, infinita e piena di colpi di scena che a quanto pare non volevano finire.
Infatti appena entrai in casa mia sentii rumore di risate. In o ricolare mi colpì quella di una ragazza. Quando raggiunsi quelle risate capii da chi provenivano.
Chase sembró turbato nel vedermi.
<ciao piccola, come mai sei arrivata così presto
?>
Cosa ci fa qui lei ?
***

NHOA:
non avevo un appuntamento da tanto..non che io avessi voglia di un appuntamento, ma il mio cazzo iniziava a essere infastidito dalla mia mano.
Nell'ultimo periodo usavo molto più quella piuttosto cje una ragazza. Semplicemente perché pentire mi masturbavo potevo pensare a ciò che volevo... era del tutto casuale fosse sempre e solo Veronica.

Ad ogni modo avevo deciso di fare un favore al mio amico e di vedere una ragazza per una sera.

Arrivato davanti al ristorante decisi di aspettare fuori. Era davvero un nella ragazza dalle foto che avevo visto, ma il nome mi era stranamente familiare. Appena vidi chi era mi sembro di rivivere un incubo .

VERONICA:

<Che ci fa lei qui?>

<ho pensato di invitarla, non la vedevo da secoli. Da quando mi sono trasferito praticamente>

<potevi avvisarmi> sussurrai

<ciao Valentina, da quanto tempo>
Strinsi i denti
< ciao Clotilde, sono Veronica comunque>
<oddio perdonami, la mia memoria è terribile>
Questa ragazza era come il vino, dopo tempo era solo migliorata. E questa cosa mi infastidiva.
<vorrei trattenermi ancora un po', ma ho un'appuntamento per cena. Potreste venire!! Sono sicura che ci divertiremmo>

<oh grazie davvero ma non penso che sia->
Mi interruppe chase
<no. Penso che rimarremo a casa>
Questa presa di posizione, senza farmi finire di parlare mi infastidì.
<perché no chase? Non volevo passare del tempo con la tua amica?>
<si ma non vorrei che .. insomma sarai stanca>
Ero stanca... ma lui era strano.
<già lo sono, ma andiamo a cena con la tua amica, avrete un sacco di cose da raccontarvi>

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