XI

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La signora Maria uscii per dare il mangime alle galline e, vedendomi in panico, si avvicinò a me.

-Cosa succede gioia?

-Un topo ha morso la gomma della ruota bucandola e adesso non so più come tornare a casa.

La signora Maria diresse lo sguardo verso suo nipote.

-Può accompagnarti Stefano.

La guardò in modo feroce, penso che, in quel momento, se non fossi stata li, l'avrebbe aggredita verbalmente. L'idea di essere accompagnata a casa da quell'antipatico urtava anche a me.

-No signora, la ringrazio. Troverò un modo.

-Stella non passano bus da qui, la bici é andata e a piedi saranno 30 km. Sotto il sole. Stefano sii buono, accompagnala.

Si sentì un sospiro. Stefano si avvicinò prendendo la bici e posandola nel furgone. Per essere giovane aveva dei bei muscoli e per saper guidare doveva avere per forza 18 anni, non di più.

-Sali. - Mi disse.

Ringraziai Maria e salii nel furgone.
A metà del percorso decisi di rompere quel silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.

-Grazie per esserti scomodato.

-Grazie per avermi scomodato.

Feci finta di non sentire.

-Mi chiamo Stella, piacere.

-Stefano.

-Allora, dimmi un po. Da quanto lavori da tua zia? Non ti ho mai visto li.

-Da quando ho compiuto 18 anni.

-Capisco.

Alla radio trasmisero la mia canzone preferita, ed io, non riuscendo a controllarmi, iniziai a canticchiare. Stefano si girò e mi sorrise. Finalmente avevo visto un suo sorriso. Dovevo ammettere che era bello.

...

-Abito qui.

Stefano parcheggiò in una scivola di un portone dopo casa mia. Scendemmo etrambi dal furgone e lui mi aiutò a scendere la bici.

-Beh, ti ringrazio allora. Salutami tua zia.

-Si, okay, ciao.

In quel momento qualcosa nella mia testa scattò. Non so cosa e non so perché ma qualcosa mi fece uscire dal portone e urlare il suo nome.

-Stefano!

Fece retromarcia abbassando il finestrino per potermi parlare.

-Mi farebbe piacere rivederti. Abbiamo iniziato col piede sbagliato, magari possiamo ricominciare.

Scrisse qualcosa su un fogliettino. Fece un cenno con la mano facendomi avvicinare e mi porse un biglietto con scritto il suo numero.
Sorrisi.

-Ci sentiamo Stella.

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