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Ore 7-Suonò la sveglia, lunedì era arrivato.

Presi il telefono ed aprii whatsapp per mandare il buongiorno ad Ammy, Sally e Nata, le mie tre migliori amiche.
Ricevetti la risposta solo di Ammy, le altre due forse stavano ancora dormendo. Mi preparai per andare a scuola e prima di uscire mandai un messaggio ad Ammy per dirle di uscire.
Io ed Ammy ci conosciamo da quando eravamo piccole perchè le nostre madri sono colleghe. Abbiamo condiviso tanti ricordi insieme, belli e brutti, e nonostante alcune difficoltà che la vita ci ha riservato siamo sempre riuscite a superarle insieme, mano nella mano.

-Arrivo! -Ammy

Uscii da casa per aspettarla, io e lei frequentiamo la stessa scuola ma in classi diverse, quindi andiamo insieme la mattina.
Chiusi il portone, mi girai e vidi in lontananza una figura conosciuta. Misi gli occhiali per vedere meglio e alla fine realizzai che quella figura era proprio chi pensavo fosse. Lui.
La voglia di andarlo a salutare era tanta ma non appena realizzai di non poterlo fare girai la testa e vidi Ammy. Corsi ad abbracciarla e ci incamminammo verso la scuola, ma prima girai la testa per vederlo salire in macchina con sua madre.

Non mi ha visto- pensai. Meglio così.

....

Arrivammo a scuola e ci salutammo. Dovevamo aspettare solo 3 ore per rivederci alla ricreazione.
Entrai in classe e li trovai Sally che mi aspettava a braccia aperte.

-Buongiornoo! ; Mi disse lei sorridendo.

Il suo sorriso ti fa sentire a casa, é uno di quei sorrisi che promette sicurezza ed io sono felice di stare accanto ad una ragazza con quel sorriso.

-Buongiorno a te. Addormentata o ti é dinuovo morto internet?

Scoppiammo a ridere, conoscevamo entrambe la risposta.

-Prima o poi avrò una rete wifi.

-Conosco bene i tuoi prima o poi.

-Ed io conosco il tuo sguardo assente. Lo hai visto oggi, eh?

-A volte mi fai paura.

Lo dicevo davvero. Ma non in senso malvagio, lo dicevo sorridendo perché sapevo che a lei, anche volendo, non potevo nascondere nulla, e questo mi rassicurava perchè se in questa vita esistono tante persone cattive, averne almeno una come Sally mi dava la forza di andare avanti.

-Si, l'ho incontrato. Era così bello... l'ho visto salire in macchina di sua madre per andare a scuola.

Mentre Sally stava per aprire la bocca e pronunciare parole che conoscevo già(perchè non sei corsa da lui, stupida) suonò la campanella dell'inizio della lezione. Latino.

...

Tre ore passarono velocemente.
Al suono della campana, che avvisava l'inizio della ricreazione, uscii subito dalla classe per raggiungere il nostro solito punto d'incontro, le scale.
Nessuno passava mai di li e forse é questo il motivo per cui ci piaceva tanto, perchè potevamo stare sole a riflettere, parlare, cantare e fare le solite cose da sedicenni.
Uno dei nostri passatempi preferiti era quello di guardare le macchine che passavano e non appena ne vedavamo una rosa darci un piccolo pugno nella spalla. Si forse era stupido ma noi ci divertivamo così. Oppure amavamo guardare le persone e dare un voto per il loro abbigliamento.
Ad un certo punto udimmo il suono del gelataio e, dopo esserci guardate in faccia, andammo di corsa verso il camioncino per comprarci un gelato.

-Oh no! Nononono! - disse Ammy quasi con le lacrime agli occhi.

-Lo dia a me. Pago io.

La guardai sorridendo e le porsi il gelato.

-Sai come devi ripagarmi vero?

-Waffle...

-Esatto.

La guardai maliziosa e dopo scoppiammo a ridere.
Dopo aver finito il gelato tornammo in classe.

...

La giornata era al termine. Io invece di pensare alle interrogazioni del giorno dopo pregavo di rivederlo. E mi chiedevo cosa avrei fatto. Mi chiedevo se sarei riuscita a salutarlo questa volta. E intanto, come in tempo di siccità si aspetta la pioggia, io aspettavo un suo messaggio.

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