6 - I've always liked to play with fire

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CALITHEA

<<Bene, siamo tornate nel ritrovo della morte...>> borbotta Sandy quando parcheggio fuori al tanto temuto Hole.

<<Non sei neanche sicura ci sia Nolan, cosa succederà se qualcuno accenna a farci qualcosa? Non avremo nessuno ad aiutarci, Cali.>>

<<Basta non fare stupidaggini e non infilarsi in situazione scomode.>> alzo le spalle.

Scendo dall'auto e così la mia amica, che si tortura con le dita la punta della sua treccia bionda e spettinata.

Trovarsi qui e mentire alla madre la rende molto, troppo nervosa. Non è abituata a dire bugie a qualcuno, è così pura di carattere che quasi mi dispiace averla trascinata fin qui.

Questo non è un posto per lei. In realtà, non lo è neanche per me.

<<Sei Calithea Elizabeth Cooper, farai sicuramente una stupidaggine!>>

Varchiamo la soglia delimitata dal pannello di legno e rimurgino sui miei passi quando noto la folla di questa sera. La scorsa volta che siamo venute qui era venerdì e di ragazzi ce n'erano circa la metà.

Oltre questo piccolo particolare, è tutto come lo ricordavo.

Stesse ragazze in intimo, stessa musica, stesse corse e stessi tifi da stadio. Tutto è identico alla volta scorsa, se solo non fosse per l'assenza di Nolan.

Ero convinta sarebbe venuto, ma non lo vedo da nessuna parte e neanche scorgo i capelli biondo platino di Josh, per fortuna.

Alla destra di questa immensa pianta rettangolare c'è un chiosco improvvisato con solo un tavolino, una sedia ed una cassa mal funzionante. Alle spalle di questi c'è un grande furgone con dentro provviste alcoliche e non.

<<Ti va una Sprite?>> chiedo alla mia amica che mi fissa con sgomento.

<<Noi siamo qui, in mezzo a ragazzi senza maglia che si picchiano per soldi, scambi di droga, corse clandestine, ragazze che ballano nude come se fossero in uno strip club e tu vuoi andare a bere una Sprite come se ti trovassi in centro all'Upper East Side a fare un aperitivo con Serena e Blair?!>>

Scatto all'indietro per la sua aggressitivà e alzo le mani in segno di resa arricciando le labbra e gonfiando le guance.

<<Era solo una domanda, ho sete...>>

<<Be', fattela passare! Qualcuno potrebbe anche metterti qualcosa nel bicchiere, contando chi frequenta questo posto.>> incrocia le braccia al petto guardandosi intorno con fare sospetto.

Alzo le sopracciglia. Non mi aspettavo una schiettezza del genere da parte sua.

Solitamente, in situazioni simili, rimane in silenzio a lasciare che io prenda il comando su come muoverci e dove andare.

Si vede che è tanto intimorita da voler pensare razionalmente ad ogni singolo spostamento.

<<Oh, cazzo...>> borbotta Sandy ed io mi stupisco sempre di più.

<<Senti, ho capito che l'Hole ti cambia, ma così stai esagerando. Prima rispondi arrabbiata, poi dici le parolacce... Non è da te, che ti pre->>

Sandy mi afferra per le spalle e mi spinge a voltarmi di pochi gradi oltre l'approssimativo chiosco, mi sposta quanto basta per fermare il mio sguardo su dei lunghi capelli neri e un fisico tanto minuto da essere appena visibile nella folla.

<<Oh, cazzo...>> ripeto le parole della mia amica.

<<Già, ora capisci perché ho detto "cazzo"?>>

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