ALECK
<<Allora?>> chiede Carter per la millesima in volta in soli cinque minuti.
<<Allora cosa?>>
<<La festa di ieri sera!>> replica con ovvietà. <<Ti ho visto, Aleck: sei arrivato e poi, quando volevo solo prendere una boccata d'aria, ho visto lei entrare nella tua auto. Ve ne siete andati insieme, ecco cosa!>>
<<Non stava bene e aveva bisogno di distrarsi, tutto qui.>>
Scavo nel mio borsone alla ricerca della borraccia e ci trovo anche un paio di guantoni da box ancora sigillati nella loro confezione. Non li ho mai usati, seppur li abbia comprati tempo fa. Al massimo, uso delle fasce per coprire le nocche delle mani, ma queste sono tanto sottili che la maggior parte delle volte ne faccio a meno.
Inevitabilmente penso a lei e alla sua voce che mi richiama come una madre con un figlio.
<<"Tutto qui"? No, che non è tutto qui! Andiamo, ammettilo che ci tieni a- Ma che stai facendo?>>
<<Eh?>> aggrotto le sopracciglia confuso dalla miriade di cose che ha detto in una singola frase.
La parentela tra lui e la moretta che fa la cheerleader si vede tutta.
<<Tu... Ti stai mettendo i guantoni?>> chiede ancora, una stranezza ben evidente in viso.
<<E quindi?>>
<<Non lo hai mai fatto.>>
<<Non posso farlo adesso?>>
I suoi lineamenti si contorciono in un'espressione tanto sospetta quanto buffa, con gli occhi assottigliati e le guance piene d'aria. <<Te l'ha chiesto lei?>>
<<Carter.>>
<<D'accordo, scusa! Non parlo più!>>
Neanche ho a disposizione abbastanza tempo per sospirare di sollievo che nella palestra di Roxbury entra Kyle.
Ieri, prima che andassi alla festa della Sirenetta, stavamo cercando di avere una conversazione civile e matura su come si stesse scopando mia sorella a mia insaputa. E' stata interrotta, per fortuna; la situazione non stava di certo prendendo una piega positiva.
Ma, purtroppo, Kyle rimane il migliore allenatore di box che abbia mai avuto e ho bisogno di lui per prepararmi al meglio per gli incontri al Hole, come lui ha bisogno parte della somma che vincerò.
Carter passa gli occhi da me al biondo e viceversa, più volte, facendomi quasi venire il mal di testa.
<<Com'è andata ieri?>> azzarda in un filo di voce.
<<Bene.>> rispondo. <<Se la facevano insieme già da un mese, che notiziona.>>
<<Sei ironico o...>>
Lo gelo con un'occhiata.
<<Okay, sei ironico.>>
<<Ed esagerato.>> aggiunge Kyle, guadagnandosi il mio sguardo attento e critico addosso. <<Non l'ho costretta a fare niente, lei lo voleva quanto lo volevo io. Non c'è niente di male in questo.>>
<<Se non c'è niente di male, allora perché non me l'hai detto?>>
<<Perché ti conosco! Non avresti mai approvato una cosa del genere.>>
<<Hai ragione, non la approvo per un cazzo di niente. Mia sorella soffrirà a causa tua.>>
<<Perché dovrebbe? Perché lo dai così per scontato?>>
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Ocean Inside Me
Genç Kurgu"𝑀𝑖 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑣𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑖 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑒𝑠𝑡𝑎: 𝑑𝑎 𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜, 𝑖𝑛 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑛𝑑𝑒 𝑛𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖" ; I Myers sono la famiglia p...