18 - I need you more than I want you

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CALITHEA

Ed eccomi ritornata nel posto più infernale di Roxbury.

Ancora non ci credo che sono riuscita a farmi convincere proprio da Aleck Myers, ma quel suo messaggio mi ha freddata.

'Ha morti sulla coscienza'.

L'ho riletto e riletto per una decina di minuti prima di riprendermi e tentare di dargli una risposta.

Da una parte avrei voluto non mandargli quei due messaggi che hanno dato il via alla nostra conversazione, ma dall'altra mi chiedo se forse non sarebbero solamente peggiorate le cose.

Almeno, adesso so cosa è in grado di fare Colton e ho trovato qualche risposta alle mie numerose domande.

Sono arrivata al Hole una ventina di minuti di fa e ho trovato il castano ad aspettarmi con finta impazienza.

Mi ha subito rivolto un sorriso fittizio e, quando mi ha dato un abbraccio per salutarmi, non ho potuto far a meno di irrigidirmi tra le sue braccia.

Ho smorzato la tensione fingendo imbarazzo.

E' da venti minuti che tutto quello che stiamo dicendo e i modi con i quali ci stiamo comportando sono tutte delle bugie.

Mi sono guardata intorno più volte con la speranza che Aleck stia mantenendo la sua mancata promessa.

Inizialmente non l'ho visto da nessuna parte e ho percepito l'ansia inglobare il mio stomaco insieme alla preoccupazione, ma dopo ho finalmente incontrato un paio di occhi smeraldini intenti a fissare attentamente le gesta di Colton.

Ogni volta che quest'ultimo accenna ad avvicinarsi il mio sguardo saetta alle sue spalle con la rapidità di un fulmine, trovando sollievo proprio nella persona che più dovrei temere.

Non mi perde d'occhio nemmeno per un secondo.

Al suo fianco ci sono Kyle e Carter che, di tanto in tanto, mandano un'occhiata verso di noi.

Loro due sembrano detenere una preoccupazione nettamente maggiore rispetto all'indifferenza di Aleck, e questo non aiuta per niente.

<<Davvero?>> chiedo a Colton fingendo interesse.

<<Certo che sì! Avevo circa nove anni quando è successo. Ancora ricordo il dolore delle spine.>>

<<Be', sedersi su un cactus non poteva di certo farti bene...>> tento di ridacchiare, ma la sua risata risulta molto più genuina della mia.

<<Tu, invece? Che ricordi hai della tua infanzia?>>

Sorseggia la sua birra mentre io ho preferito evitare di prendere da bere per ovvi motivi.

<<Be'...>>

Mi arriva una notifica.

Calo lo sguardo verso la tasca che contiene il mio cellulare.

<<Rispondi, Cali, tranquilla.>> mi dice Colton.

Ricambio il suo sorriso in maniera piuttosto goffa, camuffando le mie pessime doti attoriali come originate dall'imbarazzo di essere uscita con un ragazzo carino come lui.

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