Kyle
Potevo passare un bel risveglio se non fosse per Evelyn Johnson.
Un frastuono mi fece sussultare -Cazzo, ma che sta facendo?!- allora mi affacciai al balcone -Evelyn!-
Perché l'ho chiamata per nome?
-Johnson!- ma che sta facendo.
Il rumore si fermò e Evelyn spuntò fuori al balcone con un completo per correre e delle scarpe da ginnastica.
Aveva un fisico mozzafiato.
-Richards?- davvero, per non parlare dei suoi capelli rosso fuoco.
-Richards!- Ah, si.
-Ma che stavi facendo?-
-Frullato di carote per tenermi in forma, vuoi?- Io non credo mi odi così tanto come dice.
-Emh no, tienitelo- troppo diretto?
-Mh ok. Mh approposito! Hai tenuto le mie regole?- Beh se le buttavo potevo dire addio a me stesso.
-Si, le ho lette tutte.- era inevitabile guardarla nel mentre che scappavano sorrisi, aveva un sorriso bellissimo.
-Vai a correre?- Kyle è inevitabile che vada a correre che domande fai?
-Si e tra due ore sono a Lavoro, aspettami lì-
-Non ci vado a lavoro-
-E perchè? A me sembra che tu stia bene e poi il capo mi ha appena mandato una Mail, te la leggo?- Ma perché? Perchè...
-Leggimi questa Mail-
Entrò a prendere il suo portatile.
-Allora...
"Buongiorno signorina Johnson, le scrivo questa mail per ricordarle che oggi ha la sua prima sfilata di moda li a NewYork.
Lei è sempre con un fashion designer accanto e, dato che sono molto premuroso nei suoi confronti per ovvie ragioni, il fashion designer che l'accompagnerà sará Kyle Richards, avrà avuto modo di conoscerlo" e bla bla bla- Io?
-Ma smettila Johnson- Non ci penso nemmeno.
-Non sono io a dirlo Richards è il capo.-
-Scordatelo-
-Eddai-
-Parlerò con il capo se è necessario-
-Vuoi mettere a confronto la Mia parola contro la tua? Il capo è pazzo di me.- Ma quando molla? Non ci andrò mai.-Richards sei pronto? Tra dieci minuti inizia la sfilata, chiama tutte le modelle!- Ma perché le ho detto di sì alla fine?
-Ragazze! Forza, stiamo per cominciare!- Oh mamma mia non vedo l'ora di accendermi una sigaretta.
-Richards, qui non si fuma- Ma come cazzo fa a sapere quello che penso?!
-Si, si-
Le modelle mi guardavano dalla testa ai piedi e una bionda stupenda mi sorrise.
-Richards!- Sembrava infastidita Evelyn.
-Evelyn, che c'è- Ok era andata nel panico.
-Ma se non piacciono a nessuno i miei nuovi abiti?- Ma è seria?
-Evelyn, ti amano tutti qui, hai fatto altre venti sfilate come questa e ora ti preoccupi?- Non sono bravo a consolare.
-Tu ne hai mai fatta una?-
-No-
-E allora non sai la paura dietro ogni sfilata- ok, forse ha ragione.
-Senti, calmati che stiamo iniziando ok?-
Sospirò senza speranze, -Va bene. Stammi dietro, hai detto che è la tua prima sfilata- Io, stare dietro di lei? Kyle non abbassare lo sguardo, Kyle...
Ok, il mio sguardo si abbassò sul suo lato B che si faceva ancor più noto con il tubino blu che indossava -Richards, aspetta qui e non rubarti nessuna modella, devo truccarmi- Non avevo voglia di far nulla ora, volevo solo fumare una sigaretta.
-Scusi? Dov'è la signora Johnson?-mi chiese una modella slanciata con una chioma rossa.
Somigliava a Evelyn con quei bei capelli.
-Emh...si, si sta truccando-
-Ma abbiamo già cominciato, lei di solito ci incoraggia dicendoci qualcosa, o magari parlandoci. La vedo un po' strana in questo periodo-
-Strana come scusa?- Allora non era scontrosa in natura.
-È...come per dire, troppo sulle sue-Troppo sulle sue?
-Dici?-
-Lei è il fidanzato?- Non ci tengo.
-No-
-E allora chi è?-
-Sono Kyle Richards, un fashion designer- lei spalancó gli occhi.
-Oh, wow-
-Dalila! Tocca a te!- la chiamò un'altra.
-Dalila eh- bel nome.
Evelyn tornò dal bagno. -Richards ho detto di lasciar stare le modelle!- non c'era bisogno di urlare.
-Ho solo parlato con Dalila-
-Non devi fare nulla ok!- oh mamma mia.
Quella giornata era iniziata male ed era finita anche peggio, passare la notte da solo, senza la compagnia di una bella donna è bruttissimo.
-Penso sempre di più che non riuscirò mai a fare lo stilista- sospirai prendendo una sigaretta ed andando fuori al balcone ma un singhiozzo mi fece sobbalzare.
-Evelyn? Sono le quattro che ci fai qui fuori- e aggiungerei perché stai piangendo ma non mi esce dalla bocca.
-Lasciami stare Richards-
-Guarda che sta per piovere, ti conviene entrare-
Non sapevo che dire.
-Richards, in questo momento non mi interessa niente- Beh ci avrei scommesso.
Misi la sigaretta tra le labbra e feci un tiro.
Lei mi guardò con il mascara colato ed abbassò la testa.
-Richards, dammi una cazzo di sigaretta- Non diceva che odiava il fumo?
-Scordatelo-
-Tu mi vedi così e mi vieti anche di fumare?-
-È proprio perché ti vedo così che non te la do. Lo faccio per te-.
-Ti odio- mi scappò un sorrisetto, -Si, anche io- Poi entrai in camera.
-Dove vai?- eh, dove andavo. Ma chi mi ci porta?
Misi le scarpe e bussai alla sua porta.
-Evelyn- Lei aprì la porta, con il tubino del pomeriggio stesso, il mascara colato e i capelli arruffati.
Dal vestito si intravedevano le sue forme, naturali, normali.
-Posso entrare?- Lei annuì con lo sguardo per terra.
-Che è successo?-
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Un appuntamento a Central Park
RomantikEvelyn ha ventidue anni ed è la persona più sbadata di tutta Los Angeles. Kyle ne ha trentaquattro ed è il più menefreghista di tutta Albany. Evelyn è ordinata, ha i suoi schemi ed è una stilista di successo. Kyle è un fashion designer e se va due...