Capitolo 23.

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Evelyn

-Stai scherzando vero amica?- Urlò Loren dal mio cellulare.
-No e non ho intenzione di tornare, sono in macchina già da quattro ore buone-
-Quando arriverai?-
-Non ne ho idea-
-Di la verità, hai voglia di tornare in retromarcia da Kyle, non è cosi'- Ha colpito il bersaglio.
-Esatto- Ma non lo farò. Sapeva bene quanto volessi diventare capo di 'Style' e non glien'è fregato nulla.
-Mi ricordo ancora quando ci siamo conosciuti, lo odiavo da morire-
-Che ha fatto?-
-Cosa? Non te l'ho detto!?-
-No.-
-Ero appena arrivata a New York e lui mi aveva dimenticata all'aeroporto, costringendomi a tornare con un uber-
-Che stronzo!- Scoppiai in una risata e poi guardai il cellulare.
"Celine: Amica, non ti vedo da un bel po"
"Evelyn: Sono partita, sto tornando a Los Angeles"
-Amica?-
-Si, scusa mi era arrivato un messaggio-
-Da Kyle?- Non sei d'aiuto Loren, come te lo devo dire?
-No, da un'amica-
-Amica, devo raccontarti tante di quelle cose...-
-Io anche, sono fuori da Style adesso, continuerò a fare la stilista ma...da sola- Ci fu un attimo di silenzio e lì pensai a Kyle, come feci per tutta la giornata.
"Questo lo avrebbe preso Kyle" al negozio, "Questo cuscino non ha l'odore di Kyle" a casa mia, "Questa macchina è vuota senza Kyle" Nella sua Lamborghini.
-Cazzo Evelyn!- Mi urlai allo specchio.
-Tu lo ami ancora...- Mia madre era piuttosto scioccata alla notizia che aveva letto al giornale. "Johnson, dove sei?" Odiavo quel titolo.
Mi squillò il cellulare.
Enrique? Wow.
-Si?-
-Evelyn ti prego torna- Aspetta, Enrique o Kyle?
-Enrique?- Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che avevo parlato con Enrique.
-Sono Kyle- I miei battiti accelerarono notevolmente e iniziai a tremare. Stesse sensazioni quanto me lo ritrovai davanti la prima volta.
-Cosa vuoi- Scusa Kyle.
-Voglio che torni-
-Perché dovrei?-
-Perché mi manchi!-
-Ti manco eh?-
-Si Evelyn, mi manchi come non mai- Che carino...
-Non direi-
-Perché?-
-Mi avresti chiamata prima e soprattutto dal tuo cellulare-
-Ho la batteria morta e...-
-Sei lì con Vanessa, vero?-
-Vanessa? Sono a casa di Enrique!-
-Passamelo- Kyle, quanto vorrei perdonarti.
-Evelyn?-
-Enrique-
-Che c'è-
-Dimmi la veritá-
-Già la sai e se non sei pronta ad accettarla aspettati che Kyle si faccia un'altra vita- Chiuse così la chiamata.
Basta, devo andare a casa di Loren.
Indossai il primo paio di tacchi trovati in giro per la mia stanza.
-Amica, aprimi.-
-Cosa?-
-Sono sotto casa tua e sta diluviando! Apri!-
-Ok, ok- Chiusi la chiamata e posai il telefono nella borsa, tra l'altro,quella che avevo quando ci siamo incontrati.
-Dammi una chicca, ti prego- Le dissi buttandomi sul suo lettone. Loren e io eravamo letteralmente tutto bianco e tutto nero.
Io ero ottimista, (straricca) con le palle. Lei è pessimista, (non ha un soldo) si vergogna, è introversa.
-Che ci fai qua?-
-Sentì Lory, Kyle mi manca da morire, ok?-
-Ok ma non puoi dargliela vinta!-
-Lo so...- In realtà sapevo solo che mi mancava e che ricominciare tutto daccapo lo avrei fatto.
-Sentì Amica- Iniziò Loren.
-Sei piuttosto triste, lascia stare ciò che ho detto, prendi un cazzo di aereo e vola da lui. Subito!- Aveva ragione, dovevo andare da lui.
Presi affrettata le prime cose dall'armadio di casa mia  e mi affrettai a prendere la lamborghini rubata.
-Arrivo.- Bisbigliai guardandomi allo specchietto di essa, sistemandomi il rossetto.
Misi in moto, pressai sull'acceleratore e partí per New York.
Lo so, 42 ore in macchina sono una follia, ma l'ho già fatto una volta, perché non rifarlo?
Accesi la radio ed iniziai a cantare a squarciagola.
Ovviamente un pezzo strappalacrime di Ed Sheeran.
-I know it's a bad idea...- E continuai così per un bel po'.

-Devo trovare una stazione di servizio e anche subito, sono stanca...- Mi passò un auto blu davanti.
Mi squillò il cellulare.
-Ehi- Kyle, Kyle...
-Cosa c'è-
-Eri tu in macchina?- Aspetta, scusa?
-Emh...cosa?-
-Hai la mia Lamborghini rossa?-
-Si-
-Sei sulla strada per andare a New York?-
-Si?-
-Allora eri tu!-
-Aspetta, sei venuto a cercarmi?-
-Si cazzo!-
-Anche io...-

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