Capitolo 16.

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Kyle


Chi ama non chiede scusa...
Chi ama non chiede scusa...

La guardavo dormire dolcemente avvolta solo dal lenzuolo bianco. Era bellissima, sembrava un angelo.
Girò la testa verso di me ancora nel mondo dei sogni ed una ciocca dei suoi fini capelli rossi le cadde sul viso scoprendole l'orecchio.
Un tatuaggio? Evelyn Johnson? Decisamente non mi aspettavo una cosa di questa.
Le toccai piano piano l'orecchio con una carezza e lei si svegliò, ma continuò a stare con gli occhi chiusi per godersi quella coccola.
-Buongiorno, o dovrei dire buon pomeriggio-
-Buon pomeriggio?-
-Sono le quindici è un quarto-
-Le quindici è un quarto?!- Si alzò di scatto ed io la sdraiai di forza.
-È domenica-
-Kyle...- La sua espressione si fece seria e per un attimo ho temuto il peggio.
-Dimmi-
-Mia madre vuole che io parta per Los Angeles il mese prossimo- Merda!
-Il mese prossimo? Mi avevi detto di rimanere-
-Lo so ma lei, dopo l'incidente-
-Non è lei, sei tu che non vuoi restare, giusto?-
-No Kyle, questo non è vero.-
-Allora rimani Evelyn Johnson, ti prego. Ho ascoltato troppo Ed Sheeran, sto dando di matto per te!- Le scappò un sorrisetto che cercò di nascondere con la mano.
-Non ti nascondere, sei bellissima.- lei allora andò sul mio petto e si abbracciò a me. Tirai un sospiro di sollievo. Era di nuovo con me la mia Evelyn.
-Mi sei mancata più che mai Carotina-
-Anche tu, Kyle Richards-

-Che cazzo vuol dire che ti sei limonato Evelyn quando era ancora sotto shock?!-
-Vuol dire, che non sono cazzi tuoi Richards-
-Zack, ti faccio a pezzi cazzo!- Non ho mai avuto troppa voglia di picchiare Hart ma adesso, oh se ne ho voglia.
Gli arrivò un pungo al mento da farlo cadere a terra e da lì inizió una vera lotta tra noi due.
-Che sta succedendo Kyle?- Ci interruppe Evelyn sbucando dal nulla.
-Hai detto a Kyle del nostro passionale bacio?- Ci è o ci fa?
-Uno: non è stato un "passionale bacio" ma un abuso. Due: si. - Rispose lei prendendomi per mano e portandomi dentro l'ufficio "Style".
-Ma si può sapere cosa ti salta in mente Kyle?-
-Se lo meritava quello stronzo-
-Non voglio più vederti fare a botte, chiaro?- Mi stava negando di bere e di mangiare praticamente.
-Ok, non succederá più.-
-Celine mi ha detto che questa sera ci sarà una festa, ci andiamo?- Me lo ha proposto lei? Oh che bella cosa.
-Domani non hai la sfilata?-
-Domani, sta sera no- Mi scappò un sorrisetto.
-Sai che il frullato di Kiwii non è male?- Le dissi prendendo il ghiaccio mettendolo sul livido nel mento.
-Se lo bevo io, è normale che sia buono-
-Va bene, sta sera festa-
-Si!-

-Sei pronta?-
-Prontissima, andiamo- Quella sera era diversa, non mi sarei preso a pugni con nessuno.
Arrivati alla festa c'erano casini ovunque. Musiche a tutto volume, gare di auto, lotte e fortunatamente anche un bar dove bere un mojito.
-Salve, un Mojito grazie- Iniziò a guardare Evelyn, anche troppo.
-Per lei signorina?-
-Niente grazie, non bevo- Brava Carotina, non dargli conto.
Raggiungemmo Celine ed Enrique che stavano pomiciando. -Ma siete sempre attaccati?- Disse lei abbracciando Celine.
-Tu, hai smesso di ascoltare Ed Sheeran bevendo Kiwi?- mi chiese Enrique facendo Cin Cin.
-C'è l'hai fatta amico-
-C'è la faccio sempre Enrique- Quando mi voltai non vidi più Evelyn e Celine.
-Dove sono Enrique?-
-Non ne ho idea, saranno in giro- In giro? E se le succede qualcosa?
Le vidi camminare con due uomini fuori dalla festa e presi Enrique iniziando a seguirle.
-Guarda lascia stare- Era la voce di Evelyn.
-Kyle, non dovremo seguirle-
-Stai zitto!-
Celine era per terra che cercava di spostare l'uomo che stava cercando di baciarla.
Evelyn era alzata, pietrificata dalla paura con quest'uomo che le faceva le peggio cose.
Andai di soppiatto dietro l'uomo, lo presi per la camicia e lo tirai a terra.
-Kyle- Tiró un sospiro di sollievo.
Enrique iniziò a picchiare Bud, l'uomo che ci stava "provando" con Celine e da lì vennero tante altre persone che iniziarono a picchiarsi a vicenda. Cosa che iniziai a fare anche io.
Vidi Evelyn rannicchiata a terra con le orecchie tappate.
-Evelyn, andiamocene- Celine la portò via e la rividi solo dopo aver steso quel verme.
Ok, non mantengo le promesse, ho picchiato qualcuno.
-Carotina, eccomi. Scusa-
-Non ti bastavano i lividi di sta mattina?- Prese un pezzo di ghiaccio e me lo mise sul petto, nel taglio che avevo spostandomi la camicia.
Alzai gli occhi ed incrociai il suo sguardo. Sorrise lievemente trascinando le dita per il mio petto.

-Posso?- mi chiese prendendo il mio Mojito.
-Non eri astemia?-
-Non per oggi-.

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