Kyle
Mi ripresi dopo una mezz'ora. Faccio palestra ma di sicuro non corro sette piani perché sono in ritardo.
-Sei un genio Zoe!-
Sussultai e mi girai verso Evelyn scendendo dalle nuvole.Quando tornammo a casa Evelyn era più che entusiasta. Mi faceva perdere la testa.
-Ci penso io amore, ho tutto in mente!- Mi disse poi prendendomi il viso con le mani.
-Non posso lasciarti fare tutto da sola.-
-Lavorerai anche tu ma solo so chi contattare.-
-E chi?-
-Lo vedrai. Corro, tu cerca le cose più remote che hai nell'hotel.- Dopodiché uscì e si chiuse la porta alle spalle.
Cose più remote?
Iniziai a scavare nei cassetti e trovai tanti disegni di degli abiti fatti in passato. Potrei iniziare a cucirli o a buttare fuori qualche idea.
Stetti circa tre ore seduto a pensare. Ma non a pensare a gli abiti o ai disegni ma a pensare a Evelyn.
Non so come abbia fatto una ragazzina ad entrare nella mia vita. Beh, non è una ragazzina ma dodici anni...
In quel momento spalancò la porta ed io sussultai alzandomi dalla sedia.
-C'è l'abbiamo fatta Kyle!-
-Scherzi?-
-No!- Si buttò addosso a me abbracciandomi ed io la sollevai da terra.
-C'è l'hai fatta Carotina.- Lei mi guardò stranita.
-C'è l'abbiamo fatta, io e te Kyle. Insieme.-
-Allora amore mio ti chiedo scusa, scusa per tutto.-
-Scusa?- Mi chiese guardandomi preoccupata.
-Si amore mio, scusa per tutte quelle volte in cui sono stati uno stronzo, per tutte quelle volte che ho detto e fatto cazzate e per tutte quelle volte che non ho accettato l'idea che io potessi amarti.-
-Non devi farlo Kyle. Perché chi ama non chiede scusa, ricordi?- Allora le sorrisi così tanto che iniziò a sorridere anche lei.
-Ti amo- Mi disse poi.
-Ti amo anche io carotina- Le presi il viso e la baciai come ero solito fare ma sta volta mi sembrava un bacio diverso, un bacio di necessità.
-Vuoi dirmi che ti hanno detto?- Le chiesi poi sedendomi sul divano.
-Sono andata a chiedere informazioni e...Si tratta del NYT!-
-NYT?-
-Si! Il New York Times!-
Spalancai gli occhi.
-Al New York Times?!-
-Si!-
-E che giorni?-
-Tutti!-
-Scherzi?!-
-Assolutamente no!- Allora mi baciò rossa sulle guance e mi abbracciò da spezzarmi il fiato.
-Sono contento di aver raggiunto tutto questo con te.- Eravamo tornati all'hotel e lei sembrava triste di questo.
-Organizziamo una festa?- Mi propose ancor più felice di prima e non potendole dire di no accettai volentieri,-Invitiamo Celine?-
-Va bene.- Sembrava una bambina felice di aver vinto il suo pupazzo alle giostre.
-Enrique? Posso fare venire Loren dalla California?-
-Questo mi sembra un po' impossibile.- Le dissi alzandomi dal divano e andando verso il frigo.
-Hai ragione...-Quel pomeriggio arrivò chiunque e fui proprio io a dover fare il cartellone 'CE L'ABBIAMO FATTA' tutto maiuscolo.
Iniziarono a cantare il Karaoke e Evelyn si avvicinò a me parlandomi all'orecchio.
-Ricordi quando mi hai cantato Ed Sheeran davanti a tutti?- Quel maledetto Ed Sheeran.
-Eccome, odio Ed Sheeran ma per te questo e altro principessa- Arrossì a vista d'occhio e lì mi venne un'idea.
Andai da Enrique e gli disse di mettere uno sfondo al televisore.
Strappai il microfono di mano a Celine e dissi una cosa.
-Sembra ieri che siamo andati lì su e ti ho quasi baciato con la tua canzone preferita.- Dissi indicando il televisore con l'immagine della statua della libertà.
-Beh è stato quasi più di due mesi fa... Ho amato tutto quello che hai fatto, ho amato i rumori con il frullatore la mattina, ho amato il tuo arrabbiarti con me facendomi mille dispetti, ho amato il tuo cantare Ed Sheeran in ufficio, il tuo riprendermi in ogni cretinata ed il tuo aver accettato il nostro appuntamento a Central Park che ha cambiato ogni cosa. Una notte ho sognato che tu stessi male e mi sono sentito il mondo frantumato addosso. L'amore che provo per te è immenso e niente sarà pronto a cambiarlo.-
Evelyn scoppiò in lacrime subito dopo aver finito il discorso.
Le presi le mani e le diedi un bacio, strappato? No. Non potrei più farlo.
-Grazie dannato Richards.- Le sorrisi enormemente per poi rispondere.
-Sei bellissima.-Dai nostri amici si innalzò una luce abbagliante ti flesh. Sapevo già che quelle foto sarebbero finite sul web ma poco importava.
La cosa più bella che mi era capitata a New York?
L'essere abbracciato con Evelyn nel mentre che quel dannatissimo Ed Sheeran canta una sua canzone deprimente, fin troppo.Dovrebbe essere brutto stare ancora in Hotel ma vedere le nostre facce, i nostri abiti e i nostri articoli sul New York Times è stata la cosa che ci ha fatto capire di non smettere mai.
"Ciao, siamo Evelyn e Kyle Richards e questa è la nostra rubrica settimanale. Vi parleremo di moda, stile, sfilate ma soprattutto del nostro grande amore che ci ha portato ad una cosa di questa. Con tanto amore i Kyvelyn. XoXo.".
Come si chiama la nostra rubrica?
Me lo sono chiesto anch'io e così abbiamo scelto insieme.
-Come la chiamiamo?- Chiesi ad Evelyn non appena finimmo di scrivere.
- Un appuntamento a Central park.-
-Il nome perfetto.-
STAI LEGGENDO
Un appuntamento a Central Park
RomantikEvelyn ha ventidue anni ed è la persona più sbadata di tutta Los Angeles. Kyle ne ha trentaquattro ed è il più menefreghista di tutta Albany. Evelyn è ordinata, ha i suoi schemi ed è una stilista di successo. Kyle è un fashion designer e se va due...