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Ambar

Erano già passati due giorni dall'ultima volta all'Ushuaia, ed io li avevo trascorsi a pensare a Pedri. Avergli dato il mio numero mi aveva fatto sperare in un suo messaggio, ma in due giorni non avevo ricevuto alcuno.

Dal suo profilo Instagram potevo vedere storie di lui con i suoi amici, che ogni sera erano a ballare.

In poche ore i miei pensieri furono completamente spostati su Andreas. Era tornato a Valencia, e la sera prima era stato a cena in un ristorante che conoscevo, assieme a suo fratello.

Ma non era quello il punto, bensì, il mio allarme da psicopatica era scattato alle tre di notte con la sua storia messa giusto venti minuti prima.

-quello è il parco dove abbiamo avuto il nostro primo appuntamento, sulla stessa panchina. Poi, ha messo la canzone di Ozuna, il mio cantante preferito per eccellenza- quel pomeriggio eravamo in spiaggia. Noi ragazze a prendere il sole, mentre gli altri si intrattenevano in una partita di calcetto sulla sabbia.

-e per aggiunta il pezzo della canzone dice "si, ancora mi ami come prima
e niente mi sembra interessante,
io so che nell'amore sono un falso
io senza te non torno a innamorarmi" devo aggiungere altro?- mostrai per l'ennesima volta la storia alle mie amiche.

Nella foto si potevano vedere solo le sue scarpe sulla panchina in cui c'eravamo visti per il nostro primo appuntamento.

-però se ci pensi ha senso- parlò Patricia stesa sul suo asciugamano.

-oh ti prego, non darle retta anche tu. Quell'idiota non sarebbe mai in grado di arrivare a tanto- commentò mia sorella concentrata sul suo libro.

-e invece ti dico che è così, quella storia è per me... oh merda- sobbalzai quando vidi apparire una notifica sul display del mio telefono.

-che hai fatto? Ti ha scritto? Gli hai risposto per sbaglio alla storia?- Ginny si alzò di scatto e si affacciò verso di me.

Ei Ambar! Sono Pedri. Volevo chiederti se ti andava di vederci per prendere qualcosa assieme.

Mi alzai dalla mia sdraio e mi grattai la nuca nervosa. Cosa avrei dovuto rispondergli?.

-Ambar ma che ti prende?- chiese mia sorella e tornò a pancia in su, mettendosi a sedere sul suo lettino.

-guardate qui- passai il telefono ad Inés che lo fece girare anche in mano alle altre due.

-il destino ti sta parlando amica mia. Meglio una scarpa nuova, che una già usata- disse Patricia facendo ridere la rossa accanto a lei.

Eii, quando?

Digitai velocemente, e la risposta non tardò ad arrivare.

Adesso, se per te va bene

Spalancai gli occhi. Ero in costume, con i capelli pieni di salsedine, ed il corpo cosparso di autoabbronzante su una spiaggia ad Ibiza.

Ora sono in spiaggia, non saprei come raggiungerti

Dovetti scrivere con grande rammarico. Aspettavo un suo messaggio da due giorni, e adesso avevo perso la mia occasione.

Anche io sono in spiaggia. Posso venirti in contro sul lungomare, sempre se ti va :)

Sorrisi imbambolata al messaggio, e Inés mi strappò il cellulare dalle mani.

-Ginny passami la borsa- disse restituendomi il mio iphone.

Dammi cinque minuti, e inizio a salire

Eravamo in due spiagge diverse, e quindi c'era un po' di strada da fare.
In cinque minuti contati, riuscii a sistemare i miei capelli, aggiustai il mascara waterproof, e la mia inseparabile tinta labbra, per poi infilarmi il copricostume che era composto da un semplice pantalone nero trasparente, che lasciava vedere il costume che portavo da sotto.

Somos • Pedri Gonzalez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora