13

1.4K 34 1
                                    

Ambar

Il giorno della partenza per Parigi era arrivato fin troppo velocemente, e mi ero ridotta a chiudere la mia valigia un'ora prima della partenza.

-penso di aver preso tutto- mi guardai intorno e feci una lista mentale.

-lo penso anch'io dato che ti sei portata dietro mezza casa per tre giorni- parlò Inés alle mie spalle, e gli dedicai un'occhiataccia che fu interrotta dallo squillo del mio cellulare.

-è qui- affermai e presi la mia valigia e la borsa.

-ti scrivo appena atterriamo, mi mancherai- nonostante fossero tre giorni non capitava mai che io e la mia gemella restassimo separate per tanto tempo. E tre giorni senza di lei sarebbero stati sofferenti.

-anche tu, però non devi preoccuparti per me, voglio che ti godi il tempo con lui. Avrò che mi farà compagnia- mise le mani sulle mie guance e mi guardò negli occhi.

-tipo Ahmed?- sorrisi divertita. Lei ed il ragazzo erano ormai una coppia, e avevo conosciuto meglio anche lui. Lavorava come management di un'azienda, e viveva nel quartiere opposto al nostro.

-tipo Ahmed- annuì e mi scoccò un bacio prima di chiudermi la porta alle spalle, ed entrare in ascensore.

Quando arrivai nell'atrio del palazzo trovai Pedro appoggiato al Mini Cooper verde. Andai verso di lui, e sistemò la mia valigia nel portabagagli.

-sei pronta?- mi guardò ed io sorrisi per poi baciarlo.

-tu sei emozionato?- gli accarezzai il collo con una mano.

-molto- ammise tirando un grande sospiro.

-possiamo risparmiarci le smancerie perché siamo abbastanza in ritardo?- vidi Fernando sbucare fuori dal finestrino e scoppiai a ridere.

-non è voluto andare nell'aereo con i miei- disse Pedro ed io scossi la testa divertita.

Salii in macchina e salutai il ragazzo che mi aveva lasciato il posto davanti, ed il calciatore guidò verso l'aeroporto.

Quando giunsimo lì la maggior parte dei calciatori con le proprie famiglie era riunita davanti le scale che portavano all'aereo. Pedro incrociò la mia mano con la sua e ci avvicinammo agli altri.

Cominciai a parlare con alcune delle fidanzate degli altri calciatori, mentre il mio ragazzo e suo fratello erano andati a prendere le nostre valigie.

-è la prima volta che vieni?- Anna, la compagna di Lewandowski aveva da subito cominciato a parlare con me vedendomi in imbarazzo, e tesa.

-si- annuii e la guardai. Era davvero una bella donna ed i suoi occhi erano stupendi.

-lo so come ci si sente. Neanche io la prima volta ero a mio agio, credevo che avrei fatto qualche figuraccia o altro, invece alla fine non è stato come me l'aspettavo. Mi sono divertita, e sono stata accanto a Robert in un momento importante- le sue parole mi rassicuravano e sentii il mio cuore alleggerirsi.

Quando furono completati tutti i controlli di sicurezza ci fecero finalmente salire sull'aereo, e presi posto accanto a Pedro.

Passai il viaggio a dormire poggiata sulla sua spalla, mentre Fer si divertiva ad infastidirmi e a farmi video.

All'atterraggio venni svegliata delicatamente dal ragazzo accanto a me, che mi lasciò dei piccoli baci prima di alzarci dai nostri sedili.

I van ci accompagnarono fino all'hotel dove avremmo alloggiato quei tre giorni. La prima giornata sarebbe stata dedicata alle conferenze stampa, la seconda ci sarebbero state le premiazioni e l'ultima saremmo stati liberi di girare Parigi prima del volo di ritorno.

Dopo essere entrati nella nostra stanza d'hotel mi cambiai per scendere a pranzo.

I genitori di Pedro sarebbero arrivati a momenti, e li avrei conosciuti per la prima volta. Ero agitata, e non poco, nonostante lui mi avesse rassicurata sul fatto che fossero persone alla mano, e senza tante pretese, io mi sentivo comunque nervosa all'idea che si sarebbero potuti fare di me.

-andrà bene, sta tranquilla- Pedro si mise davanti a me e poggiò le sue mani sul mio viso.

-e se non gli piaccio?- domandai preoccupata.

-gli piacerai come sei piaciuta a me dal primo momento- disse e posò le mani sui miei fianchi, io mi alzai sulle punte e lo baciai.

Prima di uscire dalla camera mi guardai un'ultima volta allo specchio. Avevo messo un semplice jeans nero a vita alta, ed un dolcevita crop dello stesso colore, infine mi ero coperta dal freddo di novembre con una giacca over che riportava alcuni slogan in inglese, e variava dal rosso, al bianco e al nero.

Misi la borsa in sottobraccio, e presi la mano di Pedro che mi guidò fino alla hall dell'hotel dove trovammo i suoi genitori con suo fratello. Il ragazzo strinse subito sua madre fra le sue braccia e anche suo padre.

-mamma, papà, lei è Ambar la mia ragazza- restai qualche secondo stupita nel sentire "la mia ragazza" ma ero così felice che l'avesse detto, che mi sarei messa ad urlare da un momento all'altro.

-molto piacere- allungai la mano ad entrambi e mi fecero un caloroso sorriso che ricambiai. Sentivo il cuore in gola e le mani avevano cominciato a sudarmi. Ero al settimo cielo, e vidi Pedri farmi un'occhiolino.

Pranzammo nel ristorante dell'hotel, dove mi chiesero alcune cose sulla mia vita, ed io ebbi piacere nel raccontarle. Usciti di lì, ci salutammo ed io ed il calciatore andammo a prendere i costumi per scendere nella piscina.

-come sono andata?- mi guardai nello specchio del bagno, mentre Pedro dietro di me mi allacciava il pezzo di sopra del mio costume.

-alla grande, mia madre sembrava felice, e di solito è molto gelosa di me- disse e mi voltai per guardarlo. Accarezzò i miei fianchi e mi beai del suo tocco così delicato. Non mi ero mai sentita così con qualcuno, e stavo cominciando a farci l'abitudine ai modi con cui mi trattava.

-beh la capisco- misi le mani sul suo petto e mi feci più vicina al lui.

-e perché?- sorrise divertito ed io alzai gli occhi al cielo.

-se una ragazza venisse, e vorrebbe prendere il mio posto, sarei gelosa anche io- dissi seria.

-non penso esista qualcuna che lo possa prendere- dopo le sue parole avvicinò la sua bocca al mio collo lasciandogli degli umidi baci che arrivarono fino a mezzo ai miei seni.

-vuoi ancora andare in piscina?- alzò gli occhi per guardarmi ed io spinsi la sua testa all'indietro.

-avremmo tempo anche per altro, dai vieni- lo allontanai lasciandolo col fiato sospeso, e mi recai verso la mia valigia per prendere un copricostume e scendere in piscina.

Ciaooo!
Anche oggi sono arrivata giusto in tempo per pubblicare il capitolo, perché sono stata tutto il pomeriggio a studiare, penso sia la settimana più impegnativa della mia vita e siamo solo a martedì.
Questo capitolo giusto un accenno al successivo.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

Somos • Pedri Gonzalez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora