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Ambar

Sono appena arrivato in hotel, stamattina ho una riunione. Per te va bene vederci oggi pomeriggio?

Quella mattina mi ero svegliata con quel messaggio da parte di Andreas. Il giorno precedente lo avevo passato a crogiolarmi tra i miei pensieri. Mi ero presa del tempo per riflettere, e avevo trascorso la notte a portarmi avanti con l'abito che avrei portato al mio secondo esame universitario, a breve avrei avuto anche l'esame per la patente, e tutta quella situazione non mi stava affatto aiutando.

Non sentivo Pedro da quella sera. Né un messaggio né una chiamata. Sui social non si era fatto vedere, e nemmeno sul profilo di Fernando c'era nulla che lo riguardasse.

Ci vollero un paio di minuti prima di mettere a fuoco la stanza attorno a me, e quando fui finalmente sveglia, mi alzai e andai in cucina. Inés era seduta sul divano con una tazza di latte e cereali tra le mani, mentre scrollava video su tiktok.

-giorno- la salutai e mi diressi verso il frigo per prendere il latte e afferrai il pacco di biscotti. Mi alzai in punta di piedi per recuperare una tazza, e ci versai il latte.

-come stai?- mia sorella lasciò la sua tazza vuota nella lavastoviglie, e venne ad abbracciarmi.

-uno schifo. Secondo te sto sbagliando, vero?- la guardai negli occhi, dove solo lì riuscivo a trovare il mio posto sicuro.

-sono tua sorella e ti difenderò per sempre, ma ho anche il compito di dirti le cose come stanno. Andreas ha approfittato di te, e ti ha trattato uno schifo, mentre Pedro mi sembra ti abbia sempre fatto stare bene, e soprattutto ti guarda come ad Andreas non ho mai visto fare. Pedro è davvero innamorato di te... non voglio dirti cosa fare, ma pensaci bene- ascoltai le parole di Inés e fissai il vuoto perdendomi tra mille pensieri.

-lo sai che per qualunque cosa puoi sempre contare su di me- la mia gemella mi avvicinò al suo petto ed io chiusi gli occhi e sospirai.

-ti voglio bene- sussurrai e mi strinsi tra le sue braccia.

Sto arrivando

Inviai il messaggio ad Andreas e mi guardai un'ultima volta allo specchio. Fuori il tempo era grigio, e per questo mi ero imbottita di vestiti, tra cui una maglietta termica, una felpa e la mia giacca teddy marrone. Infilai il cappello, e afferrai la borsa dove misi il portafoglio e le chiavi di casa, assieme al mio telefono.

-io vado- avvertii mia sorella che era occupata a togliere i vestiti dallo stendino.

-mi raccomando- Inés mi baciò la fronte ed io la salutai prima di uscire di casa.

Tramite il navigatore riuscii a raggiungere l'hotel in cui alloggiava Andreas, e lo trovai ad aspettarmi davanti l'entrata.

-ei- mi baciò le guance poggiando la mano sul mio fianco.

-ciao- mi strinsi nella giacca di lana, e lo guardai.

-vieni, entriamo- mi indicò la porta della struttura che era adornata da un tappeto rosso ai nostri piedi.

-no- lo fermai e lui aggrottò la fronte confuso.

-perchè?- alzò le spalle, ed io mi preparai a parlare.

-non c'è un'altra possibilità. Io amo un'altro. Lui non mi tratta come facevi tu, ci tiene davvero a me, ed io ne sono innamorata. Ti ho rincorso per mesi, ho fatto di tutto per aggiustare le cose tra noi due, ma non ti è mai importato nulla della nostra storia e in realtà credo non te ne importi nulla nemmeno ora. Tu hai sempre uno scopo personale nelle cose cose fai. Se sono qui, è perché voglio dirti addio una volta per tutte- dissi ripensando a tutto il discorso mentale che mi ero preparata ore prima. Avevo preso la mia scelta, e non sarebbe cambiata.

-se è questo quello che vuoi, io non posso impedirtelo. Allora... buona vita- mi guardò dispiaciuto ma io mantenni il mio sguardo duro.

-buona vita- mi voltai e mi allontanai da lui.

Ora dovevo andare da Pedro per aggiustare le cose. Cercai di orientarmi fino ad entrare nel quartiere vicino al suo appartamento.

Il cielo stava cominciando a tuonare, ed io dovevo sbrigarmi ad arrivare a casa sua. Inquadrai il palazzo del calciatore e per mia fortuna trovai una signora uscire dal portone, e così corsi all'ultimo piano.

Ripresi fiato e sospirai prima di suonare il campanello. Sentii le gambe tremare, ed il cuore in gola. Mi era mancato e desideravo soltanto baciarlo.

-chi è?- sentii la sua voce, e subito dopo spalancò la porta e rimase stupito nel vedermi. Non gli concessi tempo di dire qualcosa e lo precedetti.

-lo so, ho sbagliato, non avrei dovuto nemmeno considerarlo. So anche che in questo momento mi odi, ma volevo farti sapere che l'ho incontrato... e gli ho detto addio per sempre perché ti amo, e sono innamorata di te- parlai a raffica fino a restare senza fiato. A seguire ci furono dei secondi di silenzio fin quando non sentii dei passi dentro casa sua.

-Pedri, chi è?- vidi una ragazza sbucare da dietro di lui. Era una bionda da alcune ciocche tinte di rosa.

Sentii il respiro fermarsi, persi tutte le parole da bocca, e fissai Pedro senza dire nulla. La sua espressione era vuota e non diceva niente.

-Ambar- provò a parlare, ma io mi voltai e senza aggiungere altro uscii dal palazzo e cominciai a correre verso casa mia.

Le lacrime iniziarono a percorrermi il viso, e si mischiarono alle gocce di pioggia. Era appena cominciato un temporale e fui costretta a coprirmi con il cappuccio della giacca.

Singhiozzai mentre l'acqua mi bagnava da capo a piede. Sentivo il mio telefono squillare nella tasca del mio pantalone ma lo ignorai, e continuai a camminare spedita.

Quando giunsi davanti la porta di casa bussai, e attesi che Inés aprisse. Non riuscivo quasi a muovermi, avevo gli occhi gonfi per il pianto, i capelli fradici e gocciolavo per intera.

-ma che succede?- mia sorella guardò le mie condizioni e mi fece entrare e sedere sul divano.

Mi liberai della giacca e delle scarpe senza preoccuparmi del pavimento che avevo appena sporcato.

-era a casa con un'altra- piansi e caddi disperata sul suo petto.

-ero andata da lui per dirgli che lo amavo, e che avevo detto addio ad Andreas e c'era una con lui- spiegai dopo aver interrotto il mio lungo pianto.

-ora non ci pensare, hai bisogno di una doccia prima che ti prendi una polmonite- riuscii a lavarmi con mia sorella che mi faceva compagnia, e dopo aver finito di asciugare i capelli, infilai il pigiama e mi poggiai sul letto di Inés con lei di fianco.

-che pensi di fare adesso?- chiese accarezzandomi i capelli. Era una bella domanda a cui non avevo la minima risposta. Non me l'aspettavo, ero pronta a dare tutta me stessa per lui, e invece per lui non era così.

-nulla. Mi fa così schifo che non riesco nemmeno a pensare- dissi e mi allungai verso il comodino a recuperare il mio telefono.

Mi rispondi per favore
Non è come pensi
Fammi spiegare
Ambar rispondi sono preoccupato

Oltre le venti chiamate da parte di Pedro, c'erano alcuni messaggi suoi che io ignorai, e bloccai il suo contatto. Non volevo vedere nemmeno la sua faccia.

Ero delusa, inorridita, e piena di rabbia. Per una volta che credevo di aver incontrato la persona giusta, il mio vero amore, si era nuovamente rivelato una sola fantasia.

Ciaoo!
Colpo di scena che non vi aspettavate, ma c'è altro ancora🤭.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

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