Ambar
-ci vediamo domani- quella mattinata l'avevo trascorsa all'università, stavo organizzando gli ultimi dettagli per l'esame di domani, e prima di tornare a casa, io ed Inés c'eravamo fermate al bar assieme a Clara e Vittòria.
Quando arrivammo a casa preparai due panini al volo, e dopo aver dato una sistemata alla casa mi ero concessa una doccia calda. Uscita dal bagno passai per il salone e qualche secondo dopo sentii il campanello suonare.
Mi avvicinai alla porta e guardai dallo spioncino dove vidi Pedro in piedi ad attendere.
-che ci fai qui?- parlai rimanendo la porta chiusa. Non volevo aprirlo, ce l'avevo ancora con lui indubbiamente.
-sono venuto a parlarti- rispose e si mise le mani in tasca.
-io non voglio parlare te l'ho già spiegato- replicai e sbuffai sonoramente.
-solo cinque minuti, per favore Ambar, aprimi- lo guardai appoggiarsi alla porta ed io abbassai gli occhi sul pavimento.
-ma chi è?- vidi Inés sbucare dal corridoio e sussurrò per attirare la mia attenzione. Gli feci segno di fare silenzio e mi rivolsi di nuovo a Pedro.
-stai perdendo tempo, non voglio vederti- aggiunsi ed incrociai le braccia al seno.
-allora resterò qui davanti fin quando non mi aprirai- affermò e si andò a sedere sulle scale del palazzo.
-fà come vuoi- mi voltai e tornai in bagno per asciugarmi i capelli.
-perchè non lo apri?- Inés mi seguii e si andò a sedere sulla tazza del water.
-sono troppo arrabbiata con lui, non ci posso fare niente- ero tanto delusa, e non riuscivo ancora a digerire la questione.
-secondo me dovresti ascoltare ciò che ha da dirti, poi sarai tu a decidere- mi consigliò la mia gemella ed io mi fermai qualche secondo a pensare prima di accendere l'asciugacapelli.
Il pomeriggio lo passai a studiare per la patente, estraneandomi completamente dal mondo intero, io ed Inés fra due settimane avremmo finalmente sostenuto l'esame pratico.
-quindi, quali documenti si mostrano a richiesta degli agenti di polizia?- io e mia sorella eravamo sul suo letto a ripetere alcune delle domande che sicuramente ci avrebbero posto, ed eravamo arrivate all'ultima pagina prefissata per quella giornata.
-patente, carta di circolazione e assicurazione- risposi e lei mi diede il cinque per intendere che fosse corretto.
-ora mangiamo perché sto morendo di fame- Inés lanciò il libro sulla scrivania e la seguii verso la cucina dove mi misi a preparare della semplice pasta.
-Ambar, vieni a vedere- mi richiamò mia sorella e così abbandonai i fornelli per avvicinarmi alla porta di casa.
La castana mi fece segno di avvicinarmi allo spioncino, e vidi Pedro seduto sulle scale che guardava il suo telefono. Mi portai una mano sul petto, e guardai mia sorella.
-è là fuori da più di quattro ore, non ti sembra tenerci abbastanza?- parlò ed io tornai a guardare dal piccolo foro della porta. Se non fossi stata così rancorosa sarei corsa da lui quattro ore prima.
-non ti fa nemmeno un po' pena?- aggiunse mia sorella ed io mi voltai verso di lei.
-decisamente tanta- annuii e accennai un sorrisino. All'improvviso sembrava essere sparito l'episodio di tre giorni prima, ed ero tornata ad essere la ragazza perdutamente innamorata di ogni suo tratto, sia fisico che caratteriale.
-và da lui- mi incitò Inés, ed io sospirai qualche secondo prima di indossare di nuovo la mia maschera da dura, ed aprire la porta.
La sua attenzione fu rivolta verso di me, e si alzò in piedi raggiungendo il pianerottolo.
-non pensavo che saresti rimasto davvero- mi avvicinai lentamente e rimasimo l'uno di fronte all'altra.
-non me ne sarei andato fin quando non avresti aperto- mi accarezzò una guancia ed io rabbrividii.
-Ambar mi dispiace che tu sia stata male, ma hai frainteso tutto- scosse la testa e cercò il mio sguardo che vagava su ogni punto indefinito.
-vieni, ne parliamo dentro- gli feci segno di entrare, e mi seguì.
Salutò mia sorella che si stava occupando della cena, e mi rivolse un sorriso soddisfatto.
Arrivai nella mia stanza e mi chiusi la porta alle spalle, per poi sedermi sul letto, cosa che fece anche Pedro.
-hai pensato che ti avessi tradito?- cominciò ed io ebbi dei flashback di quel momento.
-sì, che avrei dovuto pensare?- posai lo sguardo su di lui.
-beh non l'ho fatto, devi credermi. La ragazza che hai visto è Alexia Putellas una giocatrice della squadra femminile del Barça. Ha vinto il pallone d'oro, ed era venuta a casa per accordarci sul discorso da presentare settimana prossima. Tutti i vincitori scendono nel campo della propria squadra e fanno un discorso davanti al presidente e gli altri, perciò era da me- mi spiegò ed io ascoltai attentamente, rendendomi colpevole del mio atteggiamento che avevo avuto con lui per quei tre giorni.
-devo crederti?- restai seria e provai a fidarmi anche se ormai non avevo più dubbi.
-ti amo da morire non lo farei mai- il mio cuore fece un balzo, e Pedro poggiò la mano sotto la sua testa e mi guardò solleticandomi il palmo della mano
-scusa se ti ho trattato male- restai con il capo chino e mi torturai le dita.
-avevi le tue ragioni, ma non ti avrei mai fatto una cosa del genere- Pedro intrecciò la sua mano con la mia, e alzò la testa per baciarmi.
Finalmente toccai di nuovo la sua lingua calda, e spostai l'altra mano sul suo viso per approfondire il bacio. Mi era mancato da morire, e per questo mi staccai dalle sue labbra soltanto quando sentii il fiato mancarmi. Presi a sospirare leggermente, ed i nostri nasi si sfiorarono.
-non voglio più stare lontano da te- posò un bacio sul mio collo ed io lo avvolsi tra le mie braccia, e gli feci poggiare la testa tra le mie cosce continuando a lasciargli dei piccoli baci a stampo.
Quella sera Pedro rimase a dormire lì. Aveva cenato assieme a me e Inés, che poco dopo uscì di casa per vedersi con Ahmed, ed io e il ragazzo passammo una notte travolgente, piena di grida di piacere, parole sussurrate e baci infiniti.
La mia pace era tra le sue braccia.
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Somos • Pedri Gonzalez
FanfictionAmbar Perez dopo essersi diplomata, decide di passare le sue vacanze ad Ibiza con il suo gruppo d'amici. Durante una di quelle sere passate sull'isola bianca, Ambar rischia d'imbattersi in un gruppo di malintenzionati, ma viene miracolosamente salva...