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Ambar

Era trascorso un mese da quel pomeriggio a casa di Pedri. Il giorno in cui avevo capito di essere innamorata di lui. Da lì le cose stavano proseguendo al meglio. Ci vedevamo un paio di volte alla settimana quando era libero, e ci scrivevamo tutti i giorni.

Avevo stretto un bel legame anche con suo fratello Fernando, e capitava spesso che la sera cenavamo tutti assieme.

L'università stava andando bene, ed era stato anche fissato il primo esame di quella sessione. Avrei dovuto confezionare un abito entro dicembre, e quel pomeriggio avevo deciso di cominciare ad anticipare il lavoro creando il bozzetto.

Avevo buttato giù un paio di idee, e ora mi toccava mettere a posto la mia stanza. Quella mattina mi erano arrivati alcuni vestiti nuovi, e mi toccava lavarli, e in più le mie scarpe erano in completo disordine. C'era anche la spesa da sistemare, ma ero riuscita a corrompere mia sorella, e se ne stava occupando lei.

La sera sarebbero venute Clara e Vittòria a cena da noi, e verso le nove arrivò il raider a portare le pizze che avevamo ordinato. Le nostre due amiche arrivarono qualche minuto dopo, e finalmente ci potemmo mettere a sedere e chiacchierare di tutto ciò che ci passava per la testa.

-quindi non state insieme, ma fate cose da fidanzati- stavamo attualmente parlando della mia situazione con Pedro, ed io presi un sorso dalla mia lattina di pepsi prima di rispondere.

-in un certo senso- io e Pedro non eravamo ancora fidanzati, ma passavamo del tempo insieme proprio come una coppia, e a me andava bene così. Non m'importava di definire la nostra conoscenza, io stavo bene con lui, ed era questo che contava.

-c'è da ammettere però, che siete davvero carini insieme- le nostre foto continuavano a fare il giro del mondo, ma non era più un problema.

-è lui- sentii il mio telefono squillare e lo presi in mano per rispondere. Mi alzai dallo sgabello, e mi allontanai verso la mia stanza.

-ei pepi- suo fratello mi aveva confessato che in famiglia lo chiamavano con quel nomignolo, e da un po' avevo cominciato a farlo anche io.

-sei impegnata?- chiese subito ed io restai per un attimo confusa.

-Clara e Vittòria sono a cena da me e Inés, è successo qualcosa?- domandai preoccupata e mi sedetti sul mio letto.

-nulla, volevo vederti, ma possiamo fare anche domani, vengo a prenderti quando esci dall'università- dichiarò e lo ascoltai.

-va bene, sei sicuro che sia tutto apposto?- replicai, mi sembrava abbastanza agitato dal telefono.

-sicurissimo, sta tranquilla- restai altri due minuti a telefono con lui per chiedergli di quella giornata, e dopo aver staccato tornai in cucina dalle ragazze.

Il giorno a seguire ero in aula a seguire la lezione di design che stava per volgere al termine, e Pedro mi aveva appena inviato un messaggio dove diceva di essere davanti l'università.

Quando il professore ci congedò mi precipitai nei corridoi dove trovai mia sorella impegnata a conversare con alcune ragazze del suo corso, e le feci segno di andare. Pedro avrebbe accompagnato prima Inés a casa, e poi saremmo andati a casa sua per pranzare.

-ora mi dici che succede?- appena mia sorella lasciò la sua auto, mi voltai a guardarlo. Aveva le mani ferme sul volante, e la mascella serrata.

-te lo dico a casa, non devi preoccuparti- accarezzò la mia gamba e prese la strada per arrivare a casa sua.

-mi stai tenendo sulle spine, sembri teso, e questa cosa mi preoccupa- ammisi e lui mi osservò per qualche secondo prima di tornare concentrato sulla strada

-sono teso perché per me è una cosa importante- fece un mezzo sorriso che fu l'unico segnale a rassicurarmi, e quando giunsimo sotto casa sua tirai finalmente un sospiro di sollievo.

Lasciai la mia borsa sul divano, e mi sedetti aspettando Pedro che era salito a cambiarsi.

-adesso me lo dici?- parlai impaziente, e lui venne ad affiancarmi sul divano. Restò qualche secondo in silenzio e mi guardò.

-tra due settimane ci sarà il pallone d'oro... io volevo chiederti se ti andrebbe di accompagnarmi a Parigi per quella sera- rimasi senza parole a quell'affermazione, e spalancai gli occhi presa alla sprovvista.

Senza dire nulla lo baciai e sorrisi.

-certo che ti accompagno- misi le mani sul suo collo e lo ribaciai, vidi un grande sorriso spuntare anche sul suo di volto ed il mio cuore iniziò a battere forte.

-credevo fosse un passo troppo grande per te, che ti spaventasse- parlò ed io restai avvinghiata a lui.

-credevi male, sono felice che tu me l'abbia chiesto- gli posai un ultimo bacio a stampo, e con il cuore sottosopra mi addormentai sul divano assieme a lui.

Al mio risveglio Pedro non era più affianco a me, così ancora mezza addormentata girai per l'intera casa fino ad arrivare alla stanza dedicata alla play, dove lo trovai assieme a suo fratello a sfidarsi ai videogame.

-Fer!- andai a salutare suo fratello, per poi andare a sedermi sul divanetto della sala.

I due mi convinsero in seguito a giocare con loro, e cercarono di insegnarmi tutte le regole possibili per poter vincere, ma ciò non accadde per via della mia incapacità.

Più tardi Fernando cucinò per tutti e tre, ed io lo aiutai a lavare i piatti e sistemare la cucina. Quando furono le undici passate Pedro mi riaccompagnò a casa, e lo salutai con un ultimo bacio per poi scendere dalla macchina e salire nel mio appartamento.

Quando entrai in casa mia sorella era nella sua stanza a scrollare video su tiktok mentre si fumava un drumm. Mi andai a buttare sul suo letto, e gli sfilai la sigaretta dalle mani.

-allora, che doveva dirti?- chiese Inés mettendosi a sedere sul letto

-vuole che lo accompagni alla premiazione del pallone d'oro- confessai e lei sobbalzò dal letto

-e tu gli hai detto di sì vero?- la mia gemella mi conosceva da cima a fondo, e sapeva che spesso tendevo a frenarmi perdendomi delle esperienze importanti. Ma quella volta, il pensiero di non accettare non mi aveva nemmeno sfiorato.

-gli ho detto di si- annuii e lei sembrò calmarsi da quella iniziale agitazione

-sono così felice per te- mi abbracciò schiacciandomi, ed io mi ribellai facendola rotolare sul letto

-tu devi ancora raccontarmi di Ahmed- le ricordai, e così prima di addormentarci passammo un abbondante ora a parlare.

Ciaoo!
Capitolo di passaggio che non mi soddisfa a pieno, ma era necessario per i prossimi..
Sono stata tutto il giorno attaccata ai libri e finalmente sono riuscita a ritagliarmi del tempo per pubblicare, e curare alcuni errorini.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

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