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Ambar

La mattina di natale ero più impaziente che mai. Dopo aver passato la vigilia in una delle discoteche più rinomate di Barcellona, ed essere tornati alle tre passate, alle otto di mattina ero già sveglia per mettere apposto casa, e chiudere la valigia.

Pedro quella notte era rimasto da me, e stava ancora dormendo. Ero in cucina a farmi un caffè, quando sentii due braccia avvolgermi da dietro. Girai la testa e incontrai i suoi occhi ancora assonnati.

-che fai già sveglia?- baciò il mio orecchio, e si spostò poi sul collo.

-non riuscivo più a dormire. Tu invece, perché sei sveglio?- mi voltai del tutto mentre aspettavo che il bicchierino di caffè si riempisse

-non ti sentivo più affianco- posò una mano sull'orlo della mia camicia da notte, e mi baciò. Prima che la situazione si scaldasse mi ricordai del caffè, e così mi staccai da lui per prendere il bicchierino giusto in tempo.

-mettiti qualcosa addosso prima che si svegli Inés- lo guardai da capo a piede;era coperto solo dai boxer, nonostante fosse dicembre e fuori si gelasse.

Per l'una dovevamo essere a casa dei genitori di Pedro, così verso le undici cominciai a svegliare mia sorella con scarsi risultati. Infatti la vidi uscire dalla sua stanza solo mezz'ora dopo, ancora in pigiama e completamente addormentata.

Ero certa che anche lei fosse emozionata, ma semplicemente il sonno per lei era più importante di qualsiasi altra cosa.

Mi ero cominciata a preparare con largo anticipo per poter essere perfetta. Avevo già conosciuto i genitori di Pedro a Parigi, ma quel giorno ci sarebbero stati tutti gli altri parenti, e ci tenevo a fare una buona impressione.

Avevo indossato un top panna in lana che portava le spalline strette, e da sopra avevo un cardigan oversize sempre in lana beige. Infilai la gonna morbida dello stesso colore del cardigan, e per finire mi coprì con il mio cappotto, e lo sciarpone.

Controllai un'ultima volta allo  specchio che il fiocco che avevo messo nei capelli fosse apposto, e raggiunsi Pedro e Inés sull'uscio della porta.

L'auto del ragazzo parcheggiò davanti ad una piccola villetta dov'erano presenti già altre macchine. Davanti all'ingresso vidi Fernando impegnato a parlare con un'altro ragazzo poco più alto di lui.

-eccole qui le mie gemelline preferite. Adrian loro sono Ambar, la ragazza di Pedro, e lei è la sua gemella Inés- Fer ci presentò al ragazzo accanto a lui, ed entrambe gli stringemmo la mano.

-molto piacere, io sono il cugino di questi due pazzi- disse ed io sorrisi guardando Pedro che aveva intrecciato la sua mano con la mia.

-come stai bello?- il mio ragazzo salutò suo cugino, e subito dopo ci avviammo verso l'entrata di casa.

Fui accolta dal calore del camino acceso, e dal profumo di cibo che faceva il giro in tutte le stanze. Pedro mi aveva detto che sua madre era una cuoca, ed era eccezionale in cucina.

-Ambar! Come stai?- entrai in cucina e vidi la donna che come immaginavo era impegnata a preparare i piatti.

-sto bene Rosy, grazie per averci invitate. Lei è mia sorella Inés- baciai le guance della donna, per poi presentarle Inés.

-viste vicine tutte e due, siete ancora più belle- sorrise ad entrambe e subito dopo salutò calorosamente suo figlio.

-sono tutti così gentili- sussurrò Inés mentre ci sedevamo a tavola.

Avevo conosciuto anche gli zii, ed i nonni del mio ragazzo, ed ero rimasta a dir poco estasiata dai loro modi gentili.

Ero da sempre cresciuta con l'ideale che la famiglia fossero solo i genitori, e i fratelli o sorelle. Tra zii, cugini e nonni si aveva un rapporto lineare, e durante le feste ci sentivamo solo telefonicamente per farci gli auguri. Nulla di più.

-già- risposi a mia volta e sentii il mio collo essere avvolto dal braccio di Pedro che mi lasciò un bacio a stampo.

-che te ne pare?- si guardò intorno, ed io osservai il lungo tavolo apparecchiato, ed il camino acceso che faceva da sfondo.

-tutto come ho sempre immaginato- annuii e mi presi alcuni secondi per perdermi nei suoi occhi.

Il pranzo trascorse nella maniera più bella che ci potesse essere, si manteneva vivo il dialogo e si rideva. Non mi era capitato nemmeno una volta di isolarmi a parlare con Inés, dato che anche lei era impegnata a conversare con le cugine di Pedro.

-le croquetas di mia madre sono le migliori. Assaggia- Pedro mi aveva parlato del suo amore incondizionato per le croquetas di sua madre, e non vedeva l'ora di farmele provare.

Presi la crocchetta e ne assaporai il gusto. Pedro aveva ragione, erano davvero eccezionali e mi complimentai con Rosy.

A fine pranzo mi alzai dal tavolo quasi in fin di vita, avevo mangiato tantissimo e adesso ero sul punto di vomitare. Uscii fuori assieme a Pedro, Inés ed i suoi cugini per prendere un po' d'aria.

Mi sedetti vicino al ragazzo su uno dei divanetti del portico, e mi accesi una sigaretta mentre mi stringevo nel mio cardigan per via del freddo.

Restammo a parlare per parecchio tempo, fin quando non fu ora di tornare a casa. Dovevo ancora dare il mio regalo a Pedro, e inoltre stavamo aspettando la telefonata dai nostri genitori.

Rientrate in casa, Inés andò in camera sua a cambiarsi mentre io andai nella mia stanza con Pedro. Lo feci sedere sul letto e tirai fuori dal mio armadio la busta con il suo regalo.

-buon natale- gli misi tra le mani la busta e lui mi guardò incuriosito, prima di estrarre da dentro due fogli.

-non ci posso credere- sobbalzò dal letto portandosi le mani tra i capelli.

-e invece credici, ne sono due, ho pensato volessi andarci con tuo fratello- gli avevo regalato un giro al circuito della moto GP, e una visita alle scuderie. Sapevo che fosse un appassionato anche della moto GP, e così avevo pensato che non ci fosse regalo più azzeccato.

-è il miglior regalo che mi avessero mai potuto fare- Pedro venne verso di me, e mi lasciò un lungo bacio sulle labbra.

-sono sempre stata brava a fare i regali- dissi riflettendo.

-questo è il tuo invece- mi porse la busta che aveva poggiato sul mio letto, ed io mi sedetti per scartare il contenuto.

Tolsi il sacchetto in feltro e rivelai una borsa le chiquito noeud bianca di Jacquemus. Era ormai un anno che puntavo di aggiungerla alla mia collezione, ma non era mai disponibile.

-come hai fatto a trovarla?- esclamai prendendo delicatamente la borsa tra le mani.

-ho le mie conoscenze. Era quella che volevi, no?- mi guardò fiero.

-si, è da un anno che cerco di ordinarla. Grazie Pepi- mi sedetti sulle sue gambe per baciarlo.

Quella sarebbe stata l'ultima sera in cui ci saremmo visti prima di partire per Valencia, e così ci presimo l'intera notte per goderci quelle ultime ore insieme.

Ciaoo!
Oggi doppio aggiornamento perché devo recuperare quello di ieri. Wattpad mi sta dando problemi ed io sono esaurita. Spero che mi faccia pubblicare questo capitolo.
Spero possa piacervi.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

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