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Ambar

Il compleanno mio e di Inés era praticamente alle porte. Quella sera allo scattare della mezzanotte avremmo compiuto 19 anni. Eravamo nate il sette giugno in una giornata soleggiata più che mai. Nostra madre ci raccontava ogni anno di come si fosse sentita durante quelle 5 ore di parto, e nel momento in cui aveva tenuto per prima tra le sue braccia Inés, e cinque minuti dopo me.

-c'è un rosa più chiaro?- quella mattina avevamo appuntamento a casa di Wanda.

La mia precedente estetista era andata in maternità, ed erano già un paio di mesi che mi affidavo alle mani d'oro della castana. Lavorava come parrucchiera nel salone dove a volte mi capitava di andare a fare alcuni trattamenti ai capelli, e parlando con lei avevo scoperto che aveva un piccolo studio di estetica a casa sua.

Era un anno più piccola di me, ma in quei mesi eravamo diventate tanto amiche, e più volte a settimana ci capitava di uscire assieme.

-c'è questo oppure, quest'altro se preferisci- al momento io ero con i piedi a mollo nell'acqua mentre mia sorella stava facendo le unghie.

Quella sera avevamo prenotato un grande privè dove avevamo invitato tutti i nostri amici per attendere la mezzanotte, mentre la mattina a seguire sarebbero arrivati i nostri genitori da Valencia per stare con noi e festeggiare assieme.

-mandami un messaggio quando stai per arrivare- quando il nostro restauro fu concluso salutammo la nostra amica, che sarebbe venuta a prepararsi da noi e ci avrebbe aiutate con il trucco.

Entrai in macchina e misi in moto mentre mia sorella accanto a me si occupava di mettere un po' di musica. Avevamo altre commissioni da finire, e avremmo sicuramente pranzato fuori.

Tornate a casa si erano fatte già le sette e così mi fiondai per prima in doccia uscendone mezz'ora dopo. Diedi il cambio a mia sorella, e nel mentre mi arrivò il messaggio da parte di Wanda, che era appena salita sulla metro e sarebbe arrivata a breve.

Come previsto, non appena finii di asciugarmi i capelli sentii il campanello suonare, e davanti a me si rivelò la figura esile della ragazza dai lunghissimi capelli castani.

Sistemò i miei capelli arricciandoli in dei morbidi boccoli, e mi truccò valorizzando ogni tratto nel mio viso, ed io restai incantata dalla sua bravura. Dopotutto ero davvero felice di aver trovato sia una grande amica, che un eccellente estetista.

In seguito quando Inés uscii dal bagno si occupò di lei, mentre io andai ad indossare l'abito che avevo scelto per quella serata.

Era un corto vestito bianco, con un qualche piuma sul corsetto, mentre Inés avrebbe indossato lo stesso modello. Il nostro compleanno era speciale e per quella sera ci tenevamo a somigliare più del solito.

Quando tutte e tre fummo pronte ci misimo in auto, dirette al locale. Inviai un messaggio a Pedro per avvisarlo che poteva cominciare ad avviarsi assieme a Fernando e a Pablo.

La pista della discoteca si era già riempita dopo pochi minuti aver aperto, ma fortunatamente dovetti solo attraversarla per raggiungere il privè che era stato allestito con alcuni palloncini. Ero seduta ad uno dei divanetti assieme alle altre due quando da lontano vidi arrivare Pedro con gli altri.

-ei- mi alzai sulle punte per poterlo baciare e lui posò una mano dietro la mia schiena scoperta, e accarezzò la mia pelle.

-sei bellissima- sussurrò al mio orecchio ed io sorrisi imbarazzata, per poi posargli un bacio a stampo sulle labbra.

La serata trascorse nel migliore dei modi, arrivarono anche Ahmed, Clara e Vittòria, Ansu assieme a Balde, e Ferran con Sira. Pochi minuti prima dello scattare della mezzanotte alcuni dei ragazzi dello staff posizionarono sul tavolo al centro del privè la torta che avevamo scelto io ed Inés.

Sopra c'era scritta la frase "Las gemelas más hermose desde hace 19 años". Clara piantò le candeline col numero 19 nella torta e con l'accendino le accese.

Partì così la canzone di buon compleanno mentre i flash dei loro cellulari erano puntati contro me ed Inés. Avvolsi la vita di mia sorella da dietro e poggiai la testa sulla sua spalla mentre la guardavo.

Quando la canzone terminò mi piegai leggermente per soffiare le candeline assieme alla castana, che subito dopo mi strinse a sé.

A seguire molti invitati si sparsero per il privè, mentre altri scesero in pista per ballare. Ero finalmente libera, e potevo passare del tempo da sola con Pedro. Essendo circondata da molte persone non c'era stato un momento solo per noi.

Così non appena lo vidi tornare dal bagno gli andai in contro.

-che serata- esclamò e si sedette sulla poltroncina dove mi tirò assieme a lui.

-sei stanco?- gli chiesi e gli accarezzai il viso.

-per il momento non ancora. Mi stanno facendo bene le vacanze- sorrise e posò il telefono nella tasca dei suoi pantaloni.

-solo le vacanze?- gli pizzicai una guancia, e lui rise.

-tu mi fai bene sempre- si avvicinò per stamparmi un bacio sulle labbra.

-che ha Pablo?- quando mi voltai individuai il calciatore perso a fissare Wanda che era incollata con gli occhi sul display del cellulare.

L'avevo lasciata con mia sorella, ma da diversi minuti era sparita e con lei anche Ahmed. La mia amica era parecchio timida e non avrebbe mai iniziato lei per prima una conversazione. Solo dopo aver tastato il territorio sulla quale si trovava, si apriva completamente e diventava la solita Wanda gentile e solare.

-credo gli piaccia la tua amica, oppure avrà bevuto e vomiterà a momenti- feci una faccia disgustata alla seconda opzione.

-se gli piace perché non le parla?- alzai le spalle e continuai ad osservare la scena.

-penso che non gli piaccia il contesto "parlare in discoteca"- rispose il mio ragazzo e a quel punto mi alzai per andare dalla mia amica.

-dove vai?- chiese Pedro mettendosi a sedere composto sulla poltrona.

-da Wanda, non posso mica lasciarla sola- mi allontanai da lui e corsi in soccorso della mia amica con la quale passai l'ultima mezz'ora della festa a parlare.

Dopo aver riaccompagnato la castana a casa raggiunsimo il mio appartamento dove finalmente mi cambiai e struccai.

Quando rientrai nella mia camera notai che Pedro era in balcone e così lo raggiunsi in camicia da notte. Toccai con i piedi scalzi il pavimento gelido, e andai verso di lui appoggiandomi alla sua schiena.

Respirai il calore della sua pelle, e ci lasciai sopra un piccolo bacio prima di voltarsi verso di me, e baciarmi la fronte.

-devo darti un cosa- accarezzò i miei fianchi ed io mi accigliai per capire a cosa facesse riferimento.

-che cosa?- domandai curiosa e lui accennò un sorrisino per poi infilare un mano nella tasca dei pantaloni, e tirare fuori una scatolina.

-sono quasi nove mesi che stiamo insieme e mi sono accorto di non averti ancora regalato un anello- aprì la scatola e rivelò un anello con un piccolo diamantino al centro. Spalancai gli occhi per lo stupore e restai a fissarlo per poi guardare Pedro, che era divertito dalla mia reazione.

-è bellissimo, grazie- sfilò l'anello dal foro del cofanetto e lo infilò al mio medio.

-te lo meriti, non ti ringrazio mai abbastanza per quello che fai per me, e anche se non cucini le croquettas come le fa mia madre, ti amo davvero tanto- risi alla sua ultima frase e per un attimo spostai gli occhi da lui al pavimento.

-ti amo- lo avvicinai a me per poterlo baciare.

Ero davvero fortunata ad avere un uomo come lui al mio fianco, ed ogni giorno me ne rendevo conto sempre di più.

Ciaoo!
Me lo dico da sola ma questo capitolo è bellissimo.
Vi annuncio che purtroppo manca qualche capitolo alla fine della storia, ed il personaggio di "Wanda" che ho introdotto sarà la protagonista della prossima storia su Gavi.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

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