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Ambar

La sera della vigilia di capodanno era arrivata e dopo tutte le mie lamentele, e l'interminabile insistenza di mia sorella ero nella macchina di Daniel, stretta come una sardina tra il mio ex e la mia gemella.

Ero impegnata a chattare con Pedro, e lo stavo avvertendo di essere quasi arrivata al locale, e nel mentre sentivo lo sguardo di Andreas sul display del mio cellulare.

Da quando ero entrata nell'auto non avevo proferito parola, Inés si intratteneva in conversazione con i miei due amici, ed io me ne stavo in silenzio pregando di uscire da lì dentro il più presto possibile.

-sente la tua mancanza il calciatore?- la voce di Andreas colpii solo il mio di orecchio, e mi voltai verso di lui trovando un sorrisetto stampato sul suo viso.

-più di quanta ne sentivi tu quando eri fuori città- sputai acida e dallo specchietto vidi Daniel rassicurarmi con lo sguardo.

Infatti, pochi minuti dopo il mio amico parcheggiò fuori della discoteca, e raggiunsimo il privè dove fortunatamente persi di vista Andreas.

Riuscii a sciogliermi solo dopo due shottini di sambuca, e mi decisi a raggiungere Inés in pista che stava ballando assieme a delle ragazze che avevano frequentato il liceo con noi.

-finalmente! queste qui mi danno la noia, non sono come te- mi afferrò il polso e ci allontanò dal gruppo delle quattro ragazze.

-scusa se ti ho lasciata sola- cominciai a ballare con lei, mentre sotto suonava In Da Getto.

-l'importante è che adesso sei qui, e stasera ti dimentichi di tutto- risi mentre Inés si strusciava su di me.

Ad un punto della serata, ero seduta sui divanetti sfinita dall'alcol e da tutto il tempo che avevo passato a ballare. Inés sembrava averne ancora, e l'avevo lasciata nelle mani di Alejandro mentre io ero a bere l'ennesimo cocktail in compagnia di Daniel.

-vado in bagno prima che scatti la mezzanotte- mi avvisò il biondo ed io annuii restando seduta.

Mancavano esattamente cinque minuti al nuovo anno, e mentre guardavo la foto mia e di Pedro al pallone d'oro che avevo come sfondo del telefono, sentii qualcuno sedersi di fianco a me. Quando mi voltai vidi Andreas osservarmi da sotto i suoi occhi cupi ed io rabbrividii.

-sai Ambar- cominciò a parlare sovrastando la musica che si stava abbassando per il conto alla rovescia.

-per i buoni propositi di quest'anno ne avrei uno in particolare... tornare con te- sbarrai gli occhi alle sue parole, e cominciai a sentire il mio stomaco stringersi.

-non penso...- cercai di parlare ma venni interrotta da lui.

-lasciami finire... da quando martedì ti ho rivista non ho smesso di pensarti. Ho ripensato a quando eravamo felici e mi dispiace averti tratta in quel modo al bar, è solo che mi fa andare in bestia vederti con quel calciatore che crede di potermi sostituire- ascoltai le sue parole con una lucidità mai avuta, e pensai a quanto fosse sbagliato sentire ancora quella strana sensazione con una persona che mi aveva rovinato la vita per anni. 

A Barcellona avevo un ragazzo che mi amava e che me lo aveva dimostrato in mille modi differenti, ed io mi trovavo a combattere contro i miei sentimenti per non mostrarmi ancora succube degli atteggiamenti da vittima di Andreas.

-io però quel calciatore lo amo, e lui ama me- risposi assottigliando gli occhi.

-non è vero Ambar. Tu non li conosci, non sai come sono fatti. Spariscono, vanno con altre, e ti trattano da schifo-  insistette e a quel punto mi fu spontaneo controbattere.

Somos • Pedri Gonzalez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora