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Io e jiro stavamo aspettando che gli altri due ci raggiungessero al ristorante dell'hotel

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Io e jiro stavamo aspettando che gli altri due ci raggiungessero al ristorante dell'hotel. Mangiucchiavamo dei grissini che erano stati posti sul tavolo della sala. Lui era al mio fianco e sbuffava infastidito dal loro ritardo. Il suo stomaco non aveva smesso di brontolare e gli stuzzichini, che aveva praticamente finito lui, non erano bastati.

"Perché lo hanno dovuto chiedere a loro i miei.. non capisco, potevamo andare solo noi"

Si lamentò della loro scelta. Anche quando eravamo a Tokyo lo aveva ripetuto e proposto diverse volte ai genitori. La loro risposta era stata un NO, secco e deciso. Eravamo minori, e se fossimo usciti dalla città, saremmo dovuti stare per forza con un adulto. Anche se Gojo non poteva essere definito tale.

"Dai Jiro sarà divertente..e poi tuo cugino è simpatico, e Geto quando lo bastona mi fa morire"

Risi all'immagine del moro che picchiava l'altro.

"Ti prego no..non simpatizzare con lui"

Poggio il viso sul suo mento e sbuffo, di nuovo

"Perché non ti piace?"

Non lo avevo mai capito. Sì, era a volte immaturo e puntava solo al divertimento, ma non era male, senza calcolare che mi stava iniziando a piacere. Non avevo mai accennato a questo sentimento ancora prematuro a Jiro. Odiava già suo cugino, e forse non avrebbe preso bene questa mia attenzione verso di lui.

"Perché vuole sempre state al centro dell'attenzione"

Da quale pulpito. Fin da quando la conoscevo, in aula o alle feste o con chiunque si trovassi in qualunque luogo sperduto del Giappone, faceva sempre di tutto pur di essere al centro della conversazione.

"Anche tu"

Obiettai. Sorseggiai un po' di acqua per cercare di imbrogliare il mio stomaco affamato.

"Non è vero"

Non osò guardarmi in faccia, sapeva che avevo ragione. Teneva lo sguardo fisso verso i camerieri che camminavano e portavano le portate dei clienti lungo la sala.

"Si, siete più simili di quanto tu possa anche solo immaginare"

Afferrai l'ultimo rimasuglio di grissino dal sacchetto che Jiro aveva lasciato. per mangiucchiarlo nell'attesa del ritardo dell'oggetto della nostra conversazione.

"Eccomi, il vostro principe è arrivato..vi sono mancato?"

Gojo entro con le braccia aperte per farsi vedere da tutta la sala, ma d'altronde era impossibile non notarlo. La sua presenza non passava mai inosservata, e le due cameriere me ne diedero la conferma. Gli occhi delle due ragazze seguirono la sua figura finché non si sedette al tavolo. Iniziarono a giocarsela a mora cinese su chi ci avrebbe servito la serata, pur di farsi notare da lui.

"No"

Affermai bevendo un sorso di acqua fresca che ci avevano lasciato poco fa i camerieri.

"Non ti credo neanche un po'"

Si avvicinò a me dandomi un bacio sulla guancia, con la mano sul collo mentre creava delle piccole linee immaginarie. Ero ricoperta di pelle d'oca e ringraziai che facesse freddo, così da non capire che era causata da lui.
Iniziammo subito ad ordinare dalla fame diversi piatti caldi, a partire dagli antipasti.
Non ci fu neanche un momento di silenzio e fu strano non sentire litigare i due cugini, anzi si comportarono come due semplici amici. Cercai di evitare per tutta la serata gli occhi di Gojo. Avevo appena preso coscienza dei miei sentimenti nei suoi confronti, e avevo paura che avrebbe potuto leggere tutto sul mio volto se solo mi avesse guardato.
Il suo piede sfiorò il mio.
Non gli diedi peso, finché la sua mano non accarezzò il mio ginocchio ricoperto da pesanti calze nere, ma non bastavano affinché non avvertissi alcun brivido.
Cercava di scrivere qualcosa con le sue lunghe dita sulla mia gambe. Creava una sorta di solletico con un po' di brividi che arrivavano fino alla mia schiena. Continuai a fare finta di nulla. Posai il mio viso sul palmo della mia mano e cercai di concentrarmi sulla voce di Geto.

"Si quel giorno ho perso una scommessa e sono corso nudo per l'università"

Le sue parole non avevano senso nella mia testa, riuscivo solo a concentrarmi su quelle dita, e su cosa mi avrebbero potuto fare.
Il telefono da sopra al tavolo vibrò, lo afferrai felice che qualcosa potesse distrarmi da quel batticuore.

Gojo junior:
•smettila di ignorarmi

Ecco, come non detto. Non potevo ignorarlo ora. Scrissi rapida.

Non lo sto facendo!•

Posai il telefono di nuovo sul tavolo, neanche il tempo di girarmi verso Geto che rispose.

Gojo junior:
•allora guardami

Ignorai quel messaggio. Non potevo guardarlo. Avrebbe scoperto tutto. Sarei stata un libro aperto davanti a lui, non volevo sembrare un di quelle cotte perse. Avevo paura che si sarebbe preso gioco di me, era ciò che più mi terrorizzava.
Il palmo della sua mano si aprì sul mio ginocchio. Non lo guardai ma ero certa che la sua espressione stesse tramando qualcosa.
La morsa sulla gamba si strinse che provocò uno scatto in avanti verso la sua. Un lamento di dolore uscì dalle sue labbra, e per la prima volta dall'inizio della serata lo vidi in tutta la sua bellezza albina.

"Tutto ok?"

"Sì..un crampo al polpaccio"

Jiro lo guardò confuso, mentre Geto guardava me con un sorriso che cercava di nascondere. Lo conosceva e aveva capito che quel verso di dolore era stato a causa mia.

"Speriamo che non ti venga all'altra gamba"

Le mie parole provocarono una sua occhiataccia nei miei confronti. Il suo viso diceva una cosa sola: mi sarei vendicato.
Afferrò il telefono per scrivere qualcosa così veloce.

Gojo Junior:
•me la pagherai!

***
Giovedì!

Perdonate il ritardo, ho avuto un giorno pieno di impegni!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, e mandate tante stelline!

Al prossimo giovedì!

Bye bye da Bi Blue

L'amore su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora