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"Fai l'amore con me, Satoru"

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"Fai l'amore con me, Satoru"

Si era immobilizzato come una statua in pietra pietrificato da medusa stessa.
I suoi occhi saltavano dalla mia figura a quella di Jiro alle mie spalle, che ci osservava da lontano.
Si girò e salii in macchina. Sapevo che non me la sarei dovuta prendere per la mancanza di risposta, dopotutto stava combattendo una guerra interiore con se stesso.
Lo seguii e salii in macchina, al suo fianco.
Aveva la testa poggiata sul volante mentre emetteva respiri profondi.
Appena realizzò che mi ero allacciata la cintura, accese il motore e partii.
Si allontanò da scuola con lentezza e si premurò di passare davanti alla palestra per uccidere con lo sguardo suo cugino.

"È stata una buona tattica per distrarmi lo ammetto"

"Non era una tattica, ero seria"

"Eri venuta da me per quel motivo, quel giorno?"

Cambiò discorso così facilmente. Emisi un verso di approvazione mentre continuavo a guardarlo. Le sue mani grandi si muovevano suo voltante, i suoi occhi che non lasciavano mai la strada. Si era aperto qualche bottone, e potevo intravedere la sua pelle chiara dalla fessura aperta della camicia.
Alcuni brividi mi percorsero la schiena.
Era la verità, volevo fare l'amore con lui, e lo voglio tutt'ora. Credevo che l'amore, nelle occasioni in cui ti ferisce fino a farti a pezzi, potesse svanire e permetterti di andare avanti, mi sbagliavo. Avevo solo riposto dietro un cuscino il sentimento che provavo per lui. Satoru era riuscito a togliere il cuscino che tanto stringevo a me, e aveva portato di nuovo alla luce tutto il mio amore per lui.

"Mi dispiace..mi dispiace perché non oso immaginare come tu possa essere stata. E non pensare che sia colpa tua, perché avrei potuto urlare o insistere di più sull'amore che provavo. Se fossi stato al tuo posto, credo, che ti avrei cancellata su ogni social, e ti avrei ignorata per tutta la vita..anche tra cento anni"

"Wow..sei un tipo che porta giusto un pizzico di rancore"

"Sì, e faccio male, perché se fosse successo a me, se la situazione fosse stata inversa, avrei perso te"

Poggiai la mia mano sulla sua coscia, e appena il mio palmo lo toccò lo sentii indurire i muscoli. Volevo che lui fosse il primo, desideravo che fosse anche l'ultimo, ma ero troppo piccola per pensare al futuro.

"Satoru, accosta per favore"

I suoi occhi mi lanciarono uno sguardo furtivo, ma ascoltò le mie parole.

"Fai l'amore con me"

"Non voglio che tu faccia questo passo, forse troppo lungo ancora per te, solo per farti perdonare da tutto ciò che è successo"

Non era un rifiuto. Sentivo nelle sue parole lo stesso desiderio di esprimere il nostro amore con un gesto più fisico. Mi slacciai la cintura e senza dargli il tempo di parlare mi misi a cavalcioni su di lui. Io mio vestito si era alzato, e lasciava scoperte le mie gambe nude. Il suo petto si alzava e abbassava veloce, mentre i suoi occhi erano incatenati nei miei.

L'amore su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora