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Era una settimana che non vedevo Gojo

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Era una settimana che non vedevo Gojo. Era un bene. La confusione nella mia testa era svanita.
Al mio fianco c'era Jiro intento a finire un esercizio di matematica.
Esultò appena riuscì a completarlo con successo.
Non avevo più mille pensieri. Eppure al mio cuore mi mancava. Non ridere più alle sue battute, non vederlo fare l'idiota. Non poter baciare di muovo quelle labbra, ed esser toccata dalle sue mani. Tutto questo mi logorava dentro.
Ero incanta a guardare una foto della famiglia Gojo al completo. In realtà i miei occhi erano fissi su una persona in particolare.

"Ti piace mio cugino?"

La voce di Jiro mi riportò alla realtà. Mi voltai verso di lui e lo guardai mentre era in attesa di una mia risposta.

"Come?"

"Ho notato che Satoru ultimamente cerca la tua attenzione, viene più spesso da me, chiede di te.."

Rigirava tra le dita la sua penna blu. Toglieva e rimetteva il tappo mentre studiava il mio corpo.

"Ti sbagli, non lo vedo da un po' invece, forse vuole stare solo con suo cugino"

Iniziò a ridere. Non era la sua risata vera, sembrava quasi isterica. Come se sapesse che non era così.

"Questa settimana è passato due volte a pranzo, ha visto che non c'eri e che non saresti venuta ed è andato via, sabato mi ha chiamato la sera per chiedermi perché non fossi andata alla lezione di arte..non vuole stare con me"

Mi fissò negli occhi, per poi chiudere il quaderno di matematica e prendere il libro di inglese.

"Oh"

"Non vi siete incontrati per i diversi orari dell'università suoi e di scuola tuoi"

Rimasi in silenzio a guardarlo. Non era arrabbiato, ma dal suo modo di fare potei percepire che stesse reprimendo la rabbia.

"Comunque No"

"No cosa, Namie?"

"Non mi piace, È simpatico tutto qui"

Le sue spalle si rilassarono e un sorriso si propagò sul suo volto.
La porta si spalancò illuminando la sua stanza con la luce del corridoio. Gojo era appena entrato, insieme al suo sorriso e alla sua pazzia. Evitai di ridere per non farli litigare.

"Parlavate di me?"

Arrossì subito. In un certo senso era vero. Stavamo parlando di lui.

"Sì, stavo dicendo che stai diventando opprimente"

Jiro sbuffò mentre mi apri il mio libro alla sua stessa pagina per poter fare insieme gli esercizi assegnati dalla professoressa.
Gojo d'altro canto ignorò il suo commento e si lasciò cadere sul suo letto.

"Namie vieni a farmi compagnia?"

La testa del biondo si sollevò ricercando i miei occhi, che dicevano proprio 'te l'avevo detto'. Presi il mio diario e glielo lanciai contro.

L'amore su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora