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Ero distesa sull'erba fresca mentre finivo alcuni schizzi che ci aveva richiesto la professoressa di arte corporea

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Ero distesa sull'erba fresca mentre finivo alcuni schizzi che ci aveva richiesto la professoressa di arte corporea. Non ero soddisfatta. Disegnavo e poi cancellavo, andava avanti così da un'ora e mezza.

"Lascia stare quel pezzo di carta, Namie, si è prosciugato"

Sbuffai, e mia sedetti mentre stropicciavo il foglio consumato.

"Come va, Kinuko?"

La mia amica si sedette di fronte a me, buttando senza cura la borsa con tutti i suoi libri di musica. Sollevò le spalle e alzò il viso verso i raggi del sole.

"Attendo con ansia il prossimo fine settimana per la festa"

"Giusto... ci vai quindi?"

"Andiamo, verrai anche tu Namie"

Mi sdraiai a terra, con l'erba che solleticava la pelle scoperta delle braccia. Chiusi gli occhi e mi iniziai a godere il sole accanto alla mia amica.

"Allora... non mi hai più detto come è andata con lo sconosciuto"

"Giusto... è andata bene, molto bene, non è stato come con-"

"NO"

Kinuko si sedette e mi colpì con il primo libro, che trovò a portata di mano, sulla testa.

"Niente paragoni, non ti portano a nulla e ti fanno pensare solo ad uno stronzo che non merita di esser ricordato"

Posò il libro vicino al mio blocco di schizzi, fece un respiro e sorrise.

"Ricominciamo da capo, sei venuta? Ti è piaciuto?"

Aveva ragione. Un pregio che amavo di Kinuko era la sua sincerità, il suo dirti in maniera diretta la verità nuda e cruda. Lei lo definiva tanto un difetto, invece senza rendermene conto io e lei eravamo diventate amiche anche per questo. Solo lei aveva avuto il coraggio di dirmi di andare avanti, che Gojo mi aveva dimenticata.

"Hai ragione, niente più stronzi nella testa"

"Brava amica"

Batté le mani complimentandosi con me.
Rimanemmo alla fine seduta, io con le gambe incrociate, le con le ginocchia al petto, mentre staccava i petali bianchi della Margherita che teneva tra le dita.

"Mi è piaciuto, sono venuta e... mi ha lasciata così accaldata che il giorno dopo sono scappata dalla lezione perché avevo bisogno di... spegnere i bollori..."

"Ti masturbata con il piccolo Danny che ti ho regalato? Brava troietta"

Urlò un po' troppo ad alta voce, attirando l'attenzione degli altri studenti che ci passavano accanto.

"Quella sera per te è stato un grande progresso Namie, tu forse non te ne rendi conto, ma hai fatto un grande passo alla tua totale libertà"

Sorrisi mentre osservavo gli studenti intorno a noi, e poi i miei occhi si concettarono su un ragazzo. Era alto, con la carnagione chiara e i capelli biondi.

L'amore su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora