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Ero sdraiata sul letto a leggere il libro di lingua giapponese

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Ero sdraiata sul letto a leggere il libro di lingua giapponese. La mia mente però non voleva concentrarsi. Avevo letto la stessa pagina almeno tre volte. Lasciai cadere il libro sul mio volto, emettendo un verso di frustrazione. Inspirai quel profumo che tanto amavo e che aveva la capacità di rilassarmi.

Forse sarebbe stato meglio se avessi chiuso gli occhi. Provai a rilassarmi e liberare la mente, ma un ticchettio fuori la mia finestra non contribuiva.

Adagiai al mio fianco sulle lenzuola stropicciate il libro, e mi alzai per capire cosa sbattesse contro la finestra della mia camera. Spostai le tenda chiara e guardai oltre il viale di casa.

Al di sotto, trovai un Gojo sorridente, con dei sassolini in mano che lanciò in aria appena mi vide. Rideva, e solo quando sentii il suono della mia risata realizzai che ridevo anche io.

"Che stai facendo?" dissi dopo aver aperto le ante.

"Non volevo farmi beccare dai tuoi, è più romantico"

Mi coprii il volto con la mano, nascondendo un sorriso.

"I miei non ci sono"

"Salgo"

Iniziò a correre verso l'ingresso principale, e mia volta andai verso la porta per aprirgli.

"Potevi dirmelo subito"

"Potevi dirmi che saresti passato"

Mi afferrò per i fianchi spingendomi contro il suo bacino, mentre le sue labbra sfiorarono sulle mie.

"Non sarebbe stato in stile Romeo e Giulietta"

La sua bocca si avventò sulla mia, assaporandomi e divorando ogni parte di me. I nostri gemiti scapparono senza alcun controllo. Ci fermammo solo per riprendere fiato.

"Cosa facevi?"

"Studiavo"

Con le sue mani mi voltò per farci andare nella mia camera. Farlo entrare, era come mostrargli la parte più intima di me, e tutti i miei segreti.

"Ti faccio compagnia"

Arrivammo in silenzio nella mia stanza. Lo osservai guardarsi intorno, e sorridere di fronte alla parete ricoperta delle mie mani colorate. Passò la sua attenzione a tutti i miei libri, fino a concentrarsi su una tela di un dipinto che avevo iniziato, posata sul piedistallo.

Mi sdraiai di nuovo sul letto, per continuare a studiare. Prima non riuscivo a concentrarmi per la mia mente era occupata da lui, le sue labbra sul mio seno, e il rigonfiamento in mezzo alle sue gambe. Ai ricordi del nostro primo appuntamento. Ora, provare a mantenere l'attenzione su quei di simboli inutili, mi era impossibile.

Il peso del suo corpo fece sprofondare il mio letto. Si era seduto vicino alle mie gambe, e proprio in quel momento le aveva prese e poggiate con cura sulle sue.

L'amore su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora