2.

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«Ciao, cosa ti porto?»
Lui è di nuovo seduto lì, gli occhi fissi sul cellulare e i riccioli che gli si appoggiano sulla fronte in modo poetico. Alza lo sguardo e mi sorride.
«Ciao, un caffè macchiato e schiumato in tazza fredda, grazie» conclude e io mi giro per andarglielo a preparare. Per fortuna non ha abbandonato il bar per colpa mia, sono salva.
Nel frattempo il bar si riempie di gente e capisco che l'attrazione è proprio lui. Qualcuno avrà fatto girare la voce che era qui e ora tutti i tifosi della zona si stanno recando al bar.
«Gio vieni con me?» Davide lo avvicina e lui annuisce per poi alzarsi e seguirlo sul terrazzo che dà sul golfo dove c'è una sorta di privè dove può stare tranquillo. Il caffè è pronto e glielo porto.
«Grazie mille e scusa per il casino. Quando vengono a sapere dove sono succede sempre così, mi dispiace» si gratta la nuca con fare imbarazzato e mi strappa un mezzo sorriso.
«Tranquillo, è tutta pubblicità per il bar.»
«Sì, lo spero. Comunque per fortuna che non fai il caffè come porti lo scooter...» dice soffocando una risata e io lo guardo alzando un sopracciglio. Io non voglio litigare, ma questo me le tira proprio...
«In che senso?»
«Non sai guidare lo scooter ma fai un caffè buonissimo, forse il più buono che io abbia mai preso a Napoli in un bar, complimenti.»
«Lo scooter lo so portare, sei tu che sei sbadato.»
«Per lo scooter non aggiungo altro, per il caffè sei la numero uno» non vuole continuare la diatriba e devo assecondarlo o rischio di litigare con Davide.
«Addirittura?»
«Sì e pensa che io amo il caffè di Arturo, vengo qui proprio per il suo caffè ma devo dire che il tuo non è da meno, anzi, mi piace di più. Davide è bravo a scegliere i suoi baristi» mi sorride mentre si porta il bicchierino alla bocca e io lo ringrazio ancora.
«Davvero gentile, fin troppo» faccio un'espressione annoiata e lui capisce.
«No ti prego, non pensare che ci sto provando con te, non sono così squallido. Come hai detto che ti chiami?»
«Federica.»
«Federica, sì. Non voglio provarci con te, il mio è un complimento sincero, anche perché ieri mi hai chiarito cosa pensi di me quindi non ci proverei mai...»

Dio mio, ieri che figura di merda.

«Ecco a proposito di ieri, mi dispiace per come mi sono comportata.»
«Ti dispiace perché qualcuno ti ha detto chi sono e hai scoperto che non sono il bamboccione che sta a piedi come pensavi?»

Quest'uomo ha l'abilità unica di innervosirmi con una sola semplice frase.

«No, ti ho trattato male e non dovevo. Dovevo portare rispetto ad un cliente e non al capitano del Napoli. Non mi interessa se stai a piedi o hai la Ferrari. Per me meriti lo stesso rispetto di un muratore o di un postino.»
Mi fissa mentre spiego la mia posizione e poi annuisce come se non mi avesse nemmeno ascoltata.
«Giusto. Come ti chiami su Instagram? Così ti seguo.»

All'improvviso se ne esce con Instagram. Ma che senso ha? Vuole seguirmi? E perché?

Mi prendo qualche secondo di pausa e lui vede il mio tentennamento.
«Mi sei simpatica, posso seguirti o è un problema?»
«Certo che sì, sono EffeLoIacono.»
«Eccoti, seguita. Se ti va seguimi anche tu così magari appena ho un attimo ti scrivo.»

Io questo non lo capisco, vuole scrivermi per fare cosa?
Forse crede che io sia una delle tante oche che gli girano intorno?  A me non frega niente del suo mestiere, a me non frega minimamente di chi lui sia, deve capirlo.

«Puoi scrivermi anche se non ti seguo...»
«Sì ma poi il messaggio ti va nelle richieste e non lo vedrai mai, invece devi vederlo subito e rispondermi.»
«Altrimenti che succede se non ti rispondo subito, capitano

La sua espressione si fa seria e si alza mettendosi proprio di fronte a me. Ha degli occhi verdi magnetici e non riesco a staccare lo sguardo da quelle due gemme lucenti. I riccioli scuri sono intervallati da altri più chiari, evidentemente decolorati. Non amo gli uomini meshati ma a lui devo dire che donano particolarmente.
Torno ai suoi occhi e aspetto che risponda. Si schiarisce la voce dopo una pausa lunghissima e parla avvicinandosi leggermente a me.

«Mi piace come lo dici, voglio sentirtelo dire più spesso. Seguimi su Ig» mormora a bassa voce e inizio ad agitarmi.
«Non so, non hai pensato che forse preferisco restare l'unica persona a Napoli a non seguirti su Instagram, capitano
Accenna una risata e scuote la testa divertito.
«Ancora? Non mi sfidare. Seguimi, ti aspetto.»
«Devo tornare a lavoro, buona giornata signor Di Lorenzo.»
Faccio un sorriso sprezzante, volto le spalle e torno al bancone del bar col cuore a vento e le ginocchia ridotte in poltiglia.

No, io questo non posso farlo succedere, non posso.

Se ne va dopo aver salutato Davide e avermi frustato con uno sguardo assassino e io passo le ultime due ore di lavoro in uno stato di agitazione perenne. Poi finalmente finisco il mio turno e volo da Sandra che devo assolutamente aggiornare su tutta questa situazione.

«Non ci credo! E l'hai seguito, giusto?»
«No, non ancora...» sbuffo e mi lascio cadere sul letto ad una piazza e mezza in camera sua. Sandra è la classica brava ragazza proveniente dalla classe media borghese napoletana, con entrambi i genitori liberi professionisti e una vita da sempre agiata. Questo però non le ha mai impedito di essermi amica e di aiutarmi in ogni modo che ha potuto. È grazie a lei, ad esempio, se ho avuto altro tempo dai miei creditori per saldare il debito perché gli ha anticipato diecimila euro e loro si sono stati buoni.
«Seguilo immediatamente e non fare la stupida, Fede.»
«Non voglio.»
«Non vuoi? Che significa che non vuoi?»
«Sono troppo incasinata e so che se lo frequentassi lo tirerei con me nei guai e non voglio. È un bravo ragazzo ed è esposto mediaticamente, non posso farlo.»
«Per una volta dopo anni ed anni che ti piace un ragazzo lo allontani per delle paure che magari non si avvereranno mai?»
«Non posso trascinarlo nella mia vita di merda, Sandra. Lo sai meglio di me.»
«Seguilo, poi deciderai cosa fare. Non sai nemmeno cosa vuole da te, magari non ti scrive proprio, magari vuole solo sesso, magari domani ne trova un'altra e non ti cerca più. Che te ne frega? Tu seguilo e poi chi vivrà, vedrà.»

Mi guarda con quegli occhioni che sanno sempre convincermi e lo faccio. Prendo il cellulare e lo seguo. Dopo nemmeno un minuto mi arriva il suo primo messaggio.

Mi tremano le mani e so che sto per fare la più grande stronzata della mia vita ma ormai ci sono e non posso tornare indietro.
Ho fatto degli errori nella mia vita, errori di cui ancora oggi sto pagando le conseguenze ma non per questo devo precludermi una potenziale conoscenza con un ragazzo che può piacermi.
Guardo di nuovo Sandra che sussurra un "vai, muoviti" e apro la chat. Da questo momento in poi non so proprio più cosa aspettarmi.

***
Cosa si diranno i nostri due protagonisti?😜 Fede avrà fatto bene a seguire Giovanni? Voi che dite?

Nonostante tutto | Giovanni Di LorenzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora