-Soleil!- mia madre mi oscilla una mano davanti agli occhi ed io ritorno alla realtà, tornando a fissare la mia immagine allo specchio.
L'abito mi sta d'incanto, è di una eleganza e di una raffinatezza unica.
Il rosa chiaro mette in risalto le mie iridi azzurre ed il mio collo è impreziosito da una collana di diamanti fin troppo vistosa, per i miei gusti.
-Sei pronta, tesoro?- mi chiede lei, continuando a sistemare le pieghe del vestito.
Sbuffo ed annuisco, tornando a fissarmi allo specchio.
I miei occhi sono spenti, la pelle pallida e, se non fosse per il trucco, qualcuno potrebbe ipotizzare che abbia l'influenza.
La verità? Sono solo sfinita, stravolta...non ho fatto altro che piangere, negli ultimi giorni.A nessuno, però, sembra importare.
Tra poche ore, per la prima volta in vita mia, vedrò il mio futuro marito ed un conato di vomito mi fa piegare su me stessa.
-Sole!- mi riprende mia madre, massaggiandomi la spalla.
-Posso stare sola per qualche minuto?- le chiedo con voce flebile, non incontrando mai il suo sguardo.
Lei sospira ed acconsente, avviandosi verso la porta. -Siamo al secondo piano, ti spaccheresti le gambe se provassi a saltare dalla finestra per fuggire.- scherza, provando ad alleggerire la tensione, ma io mi irrigidisco e lei piega le spalle. -Scusami, io...--È tutto ok.- la tranquillizzo, tornando a fissare il vuoto. Annuisce ed abbandona la stanza, chiudendosi l'anta alle spalle. Mi lascio andare ad un sospiro tremante e mi appoggio, con le spalle, al muro, racchiudendomi il corpo tra le braccia.
Il pizzo dell'abito mi punge la pelle e lo spacco della gonna mette in risalto la mia gamba, slanciata dal tacco.
Sembro una donna, sono una donna, ma dentro mi sento come se mi avessero strappato l'adolescenza.
Una donna nel corpo di una bambina.
Sospiro e torno a fissarmi allo specchio. "Auguri, Sole. Buon diciottesimo compleanno."Prendo un respiro profondo e cerco di raccattare il coraggio necessario per uscire da questa stanza ed affrontare l'enorme folla, che mi aspetta al primo piano.
Non ho ancora sbirciato, ma, dall'enorme quantità di cibo che la cucina ha preparato ieri, immagino ci siano tutti, ma intendo proprio tutti.
Funziona così, nel nostro mondo: i capi organizzano feste e ricevimenti ogni qualvolta si verifichi qualcosa di importante e tutti gli esponenti della mafia sono invitanti a partecipare, portandosi i rispettivi accompagnatori, gli amici, gli amici degli amici e gli amici degli amici degli amici.
Perfetto, stupendo per la mia povera sanità mentale.Lancio un'occhiata fuori dalla finestra e sospiro.
"Già, decisamente troppo in alto per provare a saltare".
Apro la porta della stanza e trovo mio padre ad attendermi, vestito di tutto punto e con un sorriso smagliante in volto.
Mi porge il braccio ed io lo afferro, come fossi una bambina in cerca della protezione del padre.
Sospiro a questo pensiero sciocco. Non mi sta proteggendo, anzi, mi sta dando in pasto al lupo.
In questi giorni ho fatto di tutto per evitare di pensare a lui, volendo tenermi la mia libertà stretta per ancora un po', ma adesso è inevitabile e, mentre ci avviciniamo alla scalinata, non posso fare a meno di pensare a come potrebbe essere.Ci fermiamo al primo gradino e nella sala cala il silenzio. Mi irrigidisco davanti all'enorme quantità di persone, radunate qui per me, e mi stringo a mio padre, cercando di nascondermi dietro alla sua figura possente.
-Buonasera a tutti!- saluta con tono gioioso. -Vi ringrazio per essere qui stasera e, con immenso orgoglio e fierezza, ho il piacere di presentarvi mia figlia, Soleil!-
La stanza scoppia in un applauso e, sempre tenendomi stretta a lui, iniziamo a scendere la scala, che è stata addobbata per l'occasione.
Il mio unico pensiero va alla mia camminata e mi impegno per non rovinare al suolo, in questi tacchi così alti. Lo so, è stupido vista la mia situazione, ma il mio cervello non riesce a razionalizzare altro.
Sono troppo sconvolta per alzare lo sguardo ed incontrare la figura che mi aspetta alla fine della gradinata.
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Uniti dal destino (Mafia romance)
RomanceNon importa quanto tu, a fondo, possa scavare. Non importa quanto tu creda di conoscere una persona. Non importa cosa tu saresti disposto a fare per lei. Perché più scavi e più scopri cose che non vorresti mai aver trovato. Più scavi e più capisci...