17) Occhi spenti e vuoti

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Esco dal box doccia e racchiudo il mio corpo all'interno di un morbido asciugamano bianco. Pettino i miei lunghi capelli e li fermo sopra alla testa, passando ad applicare la crema corpo al profumo di vaniglia.
Esco dal bagno e sussulto nel momento in cui mi ritrovo Blake in camera, girato di spalle, mentre cerca qualcosa all'interno della sua cabina armadio.

-Blake?- sussurro appena, stringendomi il telo attorno al corpo.
Non mi aspettavo di vederlo, questa sera. È da un pezzo che non si fa più vivo ed io ho avuto tempo di riflettere molto, in questi giorni.
Ho capito di provare qualcosa per lui, non si avvicina minimamente all'amore, ma ho capito che, qualunque cosa sia, devo imparare a reprimerla per non permettere al mio cuore di sfracellarsi in tanti piccoli pezzi e devo comportarmi con lui con la stessa freddezza che lui stesso riservi a me.

Blake non ha nessuna intenzione di provare a far andare bene le cose, il suo unico obiettivo è possedere il mio corpo e la mia mente e farlo senza darmi niente in cambio ed io non sono disposta ad accettare. Non potrei mai farmi una cosa del genere. Ho troppo rispetto per me stessa per permettere alle mie emozioni di lasciarsi andare, sapendo benissimo che, poi, un semplice cerotto non basterebbe mai per curare le ferite che mi provocherebbe.
Blake è intelligente, astuto e manipolatore e gli basterebbe un niente per farmi credere di essere importante per lui, per poi, non appena ricevuto quello che voglia, scaricarmi e distruggermi come se fossi uno scarto di produzione.
No, non lo permetterò.

-Blake?- ripeto, non avendo ricevuto nessuna risposta.
Le sue spalle si tendono ed i suoi pugni si chiudono, prende dei respiri profondi e poi si gira verso di me con occhi spenti e vuoti. Porto le mani davanti alla bocca non appena vedo gli schizzi di sangue che macchiano la sua camicia bianca ed i suoi pantaloni eleganti, il liquido rosso, però, non sembra essere suo e questo mi calma almeno in parte.
La freddezza con cui mi fissa è disarmante e compio automaticamente un passo indietro nel momento in cui lui ne fa uno in mia direzione.
Il mio cuore inizia a battere alla velocità della luce, la mia pelle si riempie di brividi di terrore e non riesco a fare a meno di versare delle lacrime quando noto il suo sguardo spento sul mio piccolo corpo indifeso.

-Blake, no..- sussurro, schiacciandomi contro al muro.
Mi è sopra nel giro di qualche millesimo di secondo ed i suoi palmi toccano il muro, racchiudendomi all'interno della gabbia che ha appena creato con le sue braccia.
-Blake..-
Il suo naso scende sul mio collo, seguendo la curva fino alla mia spalla. Lo sento annusare il mio profumo, per poi portare le labbra sul mio orecchio. -Il tuo odore mi fa andare fuori di testa.- sussurra, strisciando il naso sulla pelle della mia guancia.
Le sue mani raggiungono i miei fianchi e la stretta si fa possessiva e salda, facendomi scappare un singhiozzo nel momento in cui scavalca il tessuto bianco e va a toccare la pelle della mia pancia.

Mi prende dalla vita e mi lancia sul letto, salando a cavalcioni sul mio corpo. Mi si blocca il respiro e le mie spalle tremano come fossero foglie nelle più fredde mattinate autunnali.
Le mie guance si riempiono di lacrime, ma a Blake non sembra importare e riporta la sua bocca sul mio petto. Mi lascia baci umidi fino al bordo dell'asciugamano, che copre il mio seno, e poi porta una mano sul nodo che lo tiene legato al mio corpo.
I miei occhi si spalancano. -No! Blake, no!- urlo, cercando di liberarmi dalla sua presa che si fa più violenta e decisa. Mi riporta sotto di lui e mi inchioda con un'occhiata gelida e priva di qualsiasi tipo di emozione. -Stai ferma.- ringhia con tono ghiacciato.

Non c'è più niente del Blake che ho conosciuto alla cena, nulla del ragazzo che mi teneva stretta a lui e che mi baciava la fronte. Ora, di fronte a me, c'è solo un corpo vuoto e determinato ad ottenere, usando la forza, quello che voglia.
Mi blocca i polsi sopra alla testa e con l'altra mano mi slaccia il telo, facendolo cadere a terra.
Il mio corpo si ghiaccia, il mio sangue si gela all'interno delle vene ed il cuore salta talmente tanti battiti da credere che non sarebbe più ripartito.
La sua bocca scende lungo il mio petto e la sua lingua trova un mio capezzolo, lo prende tra i denti e tira fino a farmi male. La sua mano va a racchiudere l'altro mio seno e la sua bocca passa anche a quest'ultimo, bagnandomi il petto della sua saliva. Mi morde, mi stringe ed il suo viso esigente pretende di trovarsi la strada libera verso il mio basso ventre.

Uniti dal destino (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora