8) Mare di squali

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La testa mi pulsa all'inverosimile. Mi sento come se un camion mi avesse investita, per poi passarmi sopra senza nessun tipo di pietà.
Cerco di aprire lentamente le palpebre, facendo abituare gli occhi alla luce accecante proveniente dalla finestra, ma sono costretta a serrarli subito. Mi porto le mani alle tempie e cerco di massaggiarmele, provando a far diminuire il dolore. Dio Santo, mi sento uno schifo.

Sbuffo sonoramente, ma sono costretta a fingermi perfettamente sveglia ed attiva nel momento in cui senta bussare alla porta.
-Avanti.- gracchio.
Dora entra in stanza con un sorriso compassionevole ed appoggia un piccolo vassoio sul mio comodino.
-Il signor Darko mi ha detto che si sente poco bene, le ho portato un analgesico.- mi spiega con voce dolce, porgendomi il bicchiere di acqua.
Ingoio la pillola e ringrazio mentalmente la mia guardia del corpo. Scosto le coperte e provo a mettermi in piedi.
-È andata a dormire vestita, signorina?- mi chiede lei sorpresa, osservando il mio abbigliamento.

-Eh?- domando confusa, strizzando ancora gli occhi a causa della fastidiosa luce.
Lei indica il mio corpo ed io abbasso lo sguardo per potermi fissare. -Oh..ieri sera ero molto stanca.- taglio corto, arrossendo per la macchia di vomito sulla scollatura del vestito.
La verità, invece, è che non ho la più pallida idea di come ci sia arrivata, a letto. Immagino, comunque, sia merito di Darko.
Lei annuisce e, un po' scettica, mi informa che la colazione sarebbe stata servita a momenti.
Mi lancio in bagno per poter fare una doccia e mi vesto con una tuta comoda, cercando di ricordare gli avvenimenti della sera prima.
Scendo al primo piano solo quando il medicinale comincia a fare effetto e trovo, seduti al tavolo, i miei tre cugini, con facce stralunate e sofferenti come la mia.

-Buongiorno.- sussurro assonnata, prendendo posto vicino a Naomi.
Mio padre mi squadra velocemente e poi riporta l'attenzione al giornale, non degnandomi nemmeno di una risposta.
Nel memento in cui credo di esser salva, però, lui apre bocca e cala il gelo.
-Immagino vi siate divertiti, ieri sera.- ed il sorriso di accompagnamento è tutto fuorché sincero.
Annuisco debolmente e prego con tutte le mie forze che intervengano i miei cugini, ma non sembrano nella condizione di poterlo fare: Tyler si sta quasi per addormentare, rischiando di cadere con la faccia dentro alla ciotola di cereali, e Jared sembra non essere ancora rinvenuto dal coma di ieri sera.

-Sì.- sussurra Naomi, cercando di evitare, in tutti i modi, gli sguardi severi che le stanno lanciando i suoi genitori.
-Ne sono contento...peccato che, però, immagino, voi non vi ricordiate nulla di quello che avete fatto.- continua lui, facendomi irrigidire.
-Tu ti sei impuntata, alle due di notte, di voler andare a cavalcare.- dice, puntando il dito verso mia cugina. -Mentre tu, Soleil, sei dovuta addirittura esser portata a letto in braccio.- la sua voce non cela minimamente la delusione e la rabbia del dover dire queste parole e noi abbassiamo gli occhi, non sapendo cosa rispondere.
-Mi sono fidato di voi e voi ne avete approfittato, tradendo la mia fiducia.-

-Coraggio, Zio Mark, non hanno fatto nulla di male.- Jared, che sembra improvvisamente resuscitato, prova a prendere le nostre difese, ma mio padre è implacabile.
-Non hanno fatto nulla di male?! Sono delle ragazzine, sono figlie di famiglie importanti e rispettabili, sono ancora pure e devono rimanerlo fino al matrimonio, e poi vanno a ridursi stracci nei locali frequentati da ogni tipo di scarto della società?- urla furioso, sbattendo la mano sul tavolo e facendo tremare tutte le porcellane del servizio.
Io sussulto, mentre Naomi scoppia a ridere. -Pure? Ma dove siamo, nel Medioevo? Pensate davvero che io sia ancora "pura"..- dice con voce schifata e mimando le virgolette. -..e perfetta come crediate voi? Ho vent'anni, voglio vivermi e mi vivo la mia vita! Non ne posso più di tutte queste assurde e stravaganti regole imposte dalla nostra maledetta società!- si alza in piedi e corre via, facendo imbestialire suo padre che cerca di richiamarla inutilmente.

Uniti dal destino (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora