-Smettila di fare il coglione offeso e dammi qualche informazione utile su questo Darko.- Blake ha le braccia incrociate sul petto e sta fissando Lucas con uno sguardo per nulla rassicurante. Quest'ultimo ha ancora i segni evidenti della loro litigata ed alza il mento come un bambino piccolo. Sono davvero esilaranti.
Sbuffo e mi siedo, portandomi le dita sulle tempie. -Non potete semplicemente chiedervi scusa e tornare a lavorare assieme?- domando, scioccata dalla situazione.
Per la nostra festa di fidanzamento avevano messo le loro controversie da parte, ma adesso eccoli qui a litigare come due ragazzini immaturi.Si girano verso di me con occhi sbarrati, come se avessi detto la cazzata più grossa che abbiano mai sentito. Poi ritornano a guardarsi e le loro labbra, lentamente, si piegano in un sorriso fino a scoppiare a ridere. -Hai sentito quello che ha detto?- domanda Lucas, tenendosi la pancia.
Blake continua a ridere ed annuisce con forza. -Dovrei chiederti scusa.- mormora, continuando a sghignazzare, poi, però, ritorna maledettamente serio. -Sei tu che dovresti chiedere scusa a me.- lo trucida.
Anche il sorriso di Lucas muore e lascia il posto a due occhi gelidi. -No, tu devi chiederla a me. Sono io quello con due occhi neri ed il naso spaccato.-Alzo le pupille al cielo e sospiro. È mattina, non ho ancora fatto colazione, ed assistere alla litigata di questi due cretini è proprio l'ultima cosa che vorrei fare.
-Siete due bambini.- mi alzo e raggiungo il ragazzo dagli occhi dorati, prendendo posto al suo fianco. -Naomi?- chiedo a Lucas, stando attenta alla sua reazione.
I suoi tratti si addolciscono e cerca di trattenere un timido sorriso. -È a casa mia, credo stia ancora dormendo.- risponde.
Ormai era parecchio tempo che mia cugina trascorreva più ore da lui che qui e quindi, circa cinque giorni fa, si è trasferita nella residenza di Lucas. Mi manca, ma sono felice di sapere che le cose tra di loro stiano andando bene. Ieri, alla mia festa di fidanzamento, li ho visti molto affiatati e mi fa davvero piacere. Meritiamo entrambe di avere almeno una chance di essere felici.Annuisco. -Continua a trattarla bene, eh.- lo minaccio, puntandogli un dito contro.
Lui sorride in direzione di Blake. -Si sta prendendo un po' troppe confidenze, questa ragazzina, non trovi?-
Lui rimane rigido nella sua posizione e gli lancia un'occhiata vuota. -Stai parlando con la tua futura signora, Lucas. Vedi di non essere tu quello a prendersi troppe libertà.-Lo vedo incassare il colpo ed io mi sento, improvvisamente, a disagio in questa situazione. Sono l'ultima arrivata, eppure gli sto soffiando il posto da sotto al naso. Incastro la mia mano in quella di Blake e torno a guardarli. -Prima di essere colleghi, siete anche migliori amici. Non dimenticatelo mai.- sussurro.
Lucas abbassa lo sguardo e sembra essere il primo a decidere di mettere da parte l'orgoglio. -Mi dispiace per quello che ho detto, Blake. Ero e sono preoccupato per te, ma capisco di avertelo dimostrato nel modo sbagliato.-
Spingo il ragazzo dagli occhi dorati a fare un passo avanti, sia fisicamente che mentalmente, e così fa. -Dispiace anche a me per..- gli indica la faccia. -...i pugni.-Le labbra del suo amico si piegano leggermente. -Forse, e dico forse, me lo sono meritato.-
-Togli i due forse.- ribatte Blake, sorridendo.
Sorrido pure io e li fisso stringersi la mano, ristabilendo quella pace che, sono sicura, sia mancata ad entrambi.
-Abbiamo perso fin troppo tempo, Lucas, non possiamo più permetterci una cosa del genere, soprattutto se in un momento delicato come questo.- Blake riprende subito il suo solito controllo e si siede sulla scrivania, fissando il suo amico. Quest'ultimo estrae il telefono e digita qualche tasto. -Ti ho mandato l'e-mail contenente la cartella che ha fatto Carter, l'investigatore privato.-
Blake annuisce ed accende il computer, entrando nella posta elettronica. Mi posiziono dietro di lui, posando le mani sullo schienale della sedia, e rabbrividisco alla foto che mi ritrovo davanti.
-È lui?- mi domanda occhi dorati, corrugando la fronte.E non è difficile capire il motivo del suo scetticismo: a vederlo ora non sembra minimamente una guardia del corpo.
-Sì, ma è cambiato molto.- mormoro, fissando l'immagine di un uomo trasandato e dalle sembianze di un senzatetto.
-Carter ha detto che non ha dimora, vagabonda, e ha detto che, dai comportamenti che assume, sembra quasi si stia nascondendo da qualcuno. Ha detto che è stato difficile pure per lui trovarlo.-
-Dove si trova, ora?-
-È su un aereo diretto qui. Ho pensato che avresti voluto parlargli.- risponde Lucas, guardando Blake che annuisce.
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Uniti dal destino (Mafia romance)
RomanceNon importa quanto tu, a fondo, possa scavare. Non importa quanto tu creda di conoscere una persona. Non importa cosa tu saresti disposto a fare per lei. Perché più scavi e più scopri cose che non vorresti mai aver trovato. Più scavi e più capisci...