27) La mia casa

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-Ma quante valige hai fatto?- Blake sgrana le palpebre e si appoggia alla porta, incrociando le braccia al petto. Lo ignoro ed infilo nel bagaglio un'altra felpa, piegandola in modo da farle occupare meno spazio possibile.
-Non mi hai detto per quanto tempo starò via.- rispondo con tono velenoso, non potendo fare a meno di palesare il mio evidente disappunto.
Sospira e si avvicina a me, sedendosi sul bordo del letto. Resta a fissarmi mentre vado avanti ed indietro dalla cabina armadio e lo so che vorrebbe dire qualcosa, ma lui sa altrettanto bene che, in questo momento, basterebbe un niente per farmi saltare i nervi già pericolosamente al limite.

Il comodino scricchiola per la violenza con cui apro il cassetto ed inizio a recuperare la mia crema corpo ed altre lozioni che mi serviranno per il periodo che trascorrerò lontano da casa.
Si, casa, perché questa è la mia casa.
Blake è la mia casa.
E davvero non capisco perché diavolo io debba andarmene.
-Scoppierà, se continui a strizzarla in quel modo.- suggerisce lui, guardando con occhi incerti il tubetto di pomata che sto stritolando con il palmo.

Abbasso gli occhi sulla mia mano e mollo la presa, infilandola nel beauty case che ho recuperato dal mobiletto del bagno. Il mio passo è così furioso che è quasi divertente vedere l'incertezza con cui mi guarda, oserei quasi dire che, in questo momento, abbia perfino paura di me.
Il pensiero mi fa sorridere, ma poi il motivo della mia rabbia mi fa tornare ad essere più alterata di prima.
Riempio la busta con altri prodotti e poi la infilo nel trolley, chiudendo la retina che separa le due parti della valigia.

-Sole, io..-
-Non voglio sentire una parola, Blake. Non. Una. Parola.- sibilo, fulminandolo con un'occhiata lapidaria.
Si zittisce all'istante ed io riprendo a riempire il bagaglio, ignorandolo per il resto del tempo. Non voglio che se ne vada, anche perché questo potrebbe essere, almeno per il momento, l'ultimo spiraglio di tempo che trascorreremo insieme, ma sono così arrabbiata dal non voler sentire la sua voce.
Dovremmo essere una squadra, darci forza e supportarci a vicenda, ed invece lui mi manda via non appena le cose cominciano a farsi più complicate. Lo so che lo stia facendo per proteggermi e per tutte quelle cazzate in cui lui crede, ma io mi sentirei nettamente più al sicuro vicino a lui che vicino ad un perfetto estraneo di cui, tra l'altro, ho avuto anche una pessima impressione iniziale.

È vero...non lo conosco ed è davvero orribile giudicare un libro dalla copertina, anche perché potrebbe rivelarsi essere un uomo dolce e meritevole di ogni tipo di rispetto possibile, ma non mi piace dover lasciare Blake. Non mi piace per niente.
Io voglio stare qui, con lui. Voglio poter andare a rifugiarmi tra le sue braccia ogni volta in cui senta il bisogno di volerlo fare, voglio poter ricevere un suo bacio ogni volta il mio cuore ne reclami uno e voglio addormentarmi al suo fianco ogni sera per il resto della mia vita.
Non voglio svegliarmi in una casa non mia e dover vivere non sapendo cosa faccia o come stia mio marito. Odio il solo pensiero di averlo lontano.

Il mio cuore si inclina a questa consapevolezza e mi fermo con l'ennesimo paio di pantaloni tra le mani. Alzo lo sguardo su di Blake e lo trovo già a fissarmi con un dolore muto negli occhi.
Mi manca già.
Lascio cadere l'indumento a terra e gli corro incontro, gettandomi addosso a lui. Cade di schiena sul materasso e mi stringe talmente forte che credo mi si possano spezzare le costole, ma non lo fermerei per nulla al mondo perché amo quando mi racchiude talmente tanto da farmi sentire al sicuro da ogni cosa.

-Mi sento morire al solo pensiero di non averti più qui, non pensare che per me sia facile.- sussurra tra i miei capelli, accarezzandomi la schiena.
-Allora non lasciarmi andare, Blake.- lo stringo ancora di più e sento il mio cuore alleggerai almeno un po'. È devastante l'effetto che quest'uomo abbia su di me.
-Non lo farei se non lo ritenessi così importante, musetto. Non sei più al sicuro qui ed io, sapendo che potrebbe succedere da un momento all'altro quello che è successo solo pochi giorni fa, non riesco a concentrarmi sul mio lavoro e capire come scoprire ed uccidere chiunque ci sia dietro a tutta questa maledetta storia.-
-È se ti stessi sempre attaccata?- provo a corromperlo, non staccandomi dal suo corpo.
Lo sento sorridere e mi lascia un bacio sul collo, stringendomi la vita.

Uniti dal destino (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora