30) Ho bisogno di te

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È tutto il pomeriggio che provo a chiamare Blake, ma lui non mi risponde. Comincio ad essere veramente preoccupata, non è mai successa una cosa simile da quando sono arrivata qui in casa Miller e questo mi porta ad essere veramente tanto nervosa.
-Sole, tesoro, è tutto ok?- la signora Giselle mi si avvicina con dolcezza e posa il piatto sul tavolo. Fisso la mia cena, ma il mio stomaco è chiuso e l'ultima cosa che vorrei fare ora è proprio mangiare.
-Blake non mi risponde e sono preoccupata. Come mai non c'è il signor Miller?- domando, girandomi verso il posto vuoto che, di solito, è riservato a lui.
La governante si stringe nelle spalle. -Ha ricevuto una telefonata ed è dovuto uscire.-

Una scarica di brividi mi attraversa il corpo.
Ma guarda te che strana coincidenza.
-E dimmi..ti ha detto dove stesse andando?-
-No. Non è insolito che esca ad orari strani. Immagino abbia avuto un problema al lavoro.-
-Certo.- fisso nuovamente il piatto. -Scusami, Giselle, ma non ho appetito.- mi alzo e raggiungo camera mia. Clicco sul contatto di Blake e spero con tutta me stessa che risponda, ma scatta nuovamente la segreteria. Provo, quindi, a chiamare Lucas, ma anche quest'ultimo non è raggiungibile.

Valuto l'idea di chiamare Naomi, ma non vorrei allarmarla per niente. È incinta e non le fa bene stressarsi, ma sono davvero in ansia e quindi selezione il suo contatto e mi porto il cellulare all'orecchio.
-Sole!-
-Naomi, come stai?-
-Tutto bene, sto aspettando che Lucas rientri per cena.-
Ingoio un groppo pesante. -Sai dove si trovino?-
Immagino già la sua fronte corrugata. -Mh..no. Immagino siano ancora in ufficio. Prima ho provato a chiamarlo, ma non mi ha risposto e quindi penso siano in una riunione o in un qualcosa di simile.-
-Non mi ha risposto nemmeno Blake.-
La sento agitarsi e sospiro perché era proprio l'ultima cosa che volessi.
-Dici che ci sia qualcosa che non vada?-
-No, sono solo un po' paranoica. Sono sicura che sia come dici tu.-
-Ma..non è mai successo che non mi rispondesse..e se..e se..-
La sua voce è nervosa e così decido di rassicurarla. -Oh, che sbadata! Ora che ci penso bene Blake mi aveva avvisato che avessero un incontro importante, me ne sono completamente dimenticata.-
La sento tirare un enorme sospiro di sollievo ed io mi sento infinitamente in colpa. -Lucas non mi ha detto niente, se ne sarà scordato.-
-Può essere. Scusami per averti fatto allarmare per nulla, sono proprio un disastro.- rido nervosamente. -Come sta il bimbo?-

La sento commuoversi. -Benissimo, ogni tanto lo sento scalciare e mi si scioglie il cuore.-
Sorrido. -Non vedo l'ora che nasca.- sussurro.
-A chi lo dici! Sono troppo contenta. Bene, ora ti lascio..ci sentiamo domani?-
-Certamente.-
Ci salutiamo e stacco la chiamata, appoggiandomi alla parete.
Mi porto una mano sul viso e mi massaggio le tempie, poi ritorno al piano di sotto e vado a cercare la governante.
-Giselle!-
-Sono qui!-
Entro in cucina e la trovo intenta nel lavare gli utensili utilizzati per la preparazione del pasto.
-Posso avere il numero del signor Miller? Ho bisogno di chiamarlo.-
Strabuzza le palpebre. -Non credo sia una buona idea, mia cara. Il signor Miller odia essere disturbato mentre lavora e..-
-Giselle, il mio fidanzato ed il suo migliore amico non rispondono al telefono e, casualmente, il signor Miller esce di casa per una chiamata improvvisa. Non credi, anche tu, che ci sia qualcosa che non vada? Voglio solo sapere se sappia qualcosa o se sia veramente il caso di chiamare la polizia.-
-La polizia? Soleil, cosa stia dicendo? Noi non possiamo chiamare la polizia!-
-Ho una brutta sensazione..ti prego.-

Esista per qualche lungo secondo, ma poi si convince e si avvicina al mobiletto in cui è posizionato il telefono fisso.
-Questo è il suo numero.- dice, porgendomi un post-it.
Prendo l'apparecchio elettronico ed inizio a comporre il numero, ma, non appena me lo porto all'orecchio, il portone si apre e vedo Blake entrare in casa.
È seguito da Lucas e da Miller ed ha il viso completamente stravolto. Non indossa la giacca del completo e la sua camicia bianca è sgualcita e macchiata.
-Blake!-
Urlo il suo nome e gli corro incontro, gettandomi tra le sue braccia non appena le apre e si prepara per accogliermi. Mi alza da terra e mi abbraccia talmente forte dal farmi mancare l'ossigeno.
-Cosa è successo? Sei ferito?- comincio a controllarlo da testa a piedi, ma mi tranquillizzo nel momento in cui non individuo nessun tipo di ferita.

Uniti dal destino (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora