21. I Just Died In Your Arms

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« Come mai non state mangiando? Avete già cenato fuori? » mia madre continua a farci questa domanda da più di mezz'ora senza ricevere risposta da me e Damian. I rapporti tra me e mia madre si sono raffreddati ancora di più e non so se in futuro qualcosa cambierà ma ne dubito fortemente, sentivo di aver perso entrambi i genitori e questo mi faceva un male assurdo.
« Ragazzi... » il padre di Damian ci spronò nel rispondere e così suo figlio decise finalmente di rispondergli.
« Io stasera non ho fame ma Sunshine credo abbia mangiato qualcosa con le sue amiche oggi. » tenni lo sguardo basso sul mio piatto contenente della carne e verdura senza sapere bene cosa dire. Mi sentivo in forte imbarazzo con Damian dopo aver sentito la sua conversazione con Chase, il mio ex migliore amico non aveva minimamente risposto all'insinuazione del ragazzo ma i suoi comportamenti facevano pensare che fosse vero ciò che Chase aveva insinuato.
Al solo pensiero mi tremarono le mani e così la forchetta cadde nel piatto provocando un fastidioso rumore. « Sunshine! Stai attenta, questo è un servizio di piatti molto costoso. »
Il labbro inferiore prese a tremare per l'impulso di sfogare la frustrazione piangendo e così decisi di dileguarmi senza pensare ai continui richiami di mia madre per farmi tornare in cucina. Una volta arrivata in camera mi infilai sotto le coperte e decisi di vedere un film sul computer, uno di quei film che sapevano come tirarti su il morale in un secondo e così scelsi di vedere Norbit, un film comico che ero solita vedere da piccola. Iniziai a guardare il film in totale pace e silenzio ma proprio quando iniziai a rilassarmi Damian entrò nella mia stanza senza nemmeno bussare.
« Dovresti bussare prima di entrare, lo sai? » mi misi seduta sul letto e misi in pausa il film per capire cosa diavolo volesse da me.
« Andiamo a fare un giro. » non fu una domanda ma quasi un'imposizione.
Inarcai le sopracciglia. « Scusa? »
Lui alzò le spalle e si sedette sul mio letto facendomi innervosire ancora di più. « Andiamo a fare un giro. »
Lo osservai senza parole per quel suo atteggiamento e dopo poco sbottai mormorando: « Sei impazzito? E poi non ti ho dato il permesso di stenderti sul mio letto. »
Lui mise le mani dietro la testa e si distese meglio sul mio cuscino. « Sono una povera anima vagante in cerca di compagnia, hai un cuore così freddo da scacciarmi? »
Lo osservai in silenzio per qualche secondo per poi annuire facendo sì che scoppiasse in una fragorosa risata. « Dai Sun...facciamo qualcosa. »
« Sun? » lo guardai sconvolta e sentì la tachicardia aumentare. « Hai la febbre? »
« Che film stai guardando? » puntò lo sguardo sul computer e sorrise leggermente. « Norbit... lo guardavi sempre da piccola. »
Ero sconvolta dal suo comportamento leggero e tranquillo quando fino a poco tempo fa letteralmente ci scannavamo o ignoravamo in ogni occasione, pensai a come mai il suo comportamento potesse essere cambiato così tanto da un momento all'altro e non seppi darmi una risposta, non credevo che le parole di Chase fossero vere ma arrivata a quel punto iniziai addirittura pensare che potessero essere vere.
« Senti io non ho nessuna intenzione di uscire quindi la tua voglia di fare qualcosa potresti esprimerla alla tua bella fidanzata oca. » mormorai acida rimettendomi sotto le coperte e stando ben attenta a non sfiorare il suo corpo.
« Ma chi? » ridacchiò facendo sì che potessi percepire il suo fiato sul collo per la troppa vicinanza. « Cassidy? » decisi di non rispondere ed iniziarlo ad ignorare totalmente finché non si alzò ed uscì dalla mia stanza lasciando la porta aperta.
Alzai gli occhi al cielo ma per la troppa pigrizia decisi di lasciarla aperta, ero sicura che mia madre fosse uscita insieme al suo fidanzato quindi nessuno avrebbe potuto disturbarmi.
Damian comparve appena finì di formulare quel pensiero « Eccomi, ho fatto scorta. » entrò nella mia stanza con una ciotola ripiena di pop corn ed il mio sguardo sconvolto che lo seguiva.
« Ma? » ero completamente attonita mentre lui decise di ignorarmi e di stendersi al mio fianco come aveva fatto poco prima senza curarsi dei miei sguardi contrariati.
« Ti ha sempre fatto ridere questa parte... » mormorò prendendo una grossa manciata di pop corn e portandosela alla bocca.
Lo guardai cercando di comprendere quali fossero i miei stati d'animo in quel momento e fu difficile ammettere a me stessa quanto in realtà stessi apprezzando quel momento, mi sentì di nuovo una bambina felice accanto al suo miglior amico e così dopo un pò decisi di smetterla di pensare troppo e di lasciarmi andare alla sua compagnia.
« Ti addormentavi sempre ad un certo pun- » mi girai verso di lui e lo trovai con gli occhi chiusi e la ciotola di pop corn vuota tra le sue braccia.
Istintivamente sorrisi nell'osservare quella scena e mi resi conto per l'ennesima volta di quanto fosse bello ma anche tremendamente stronzo, come poteva una sola persona racchiudere dentro si sé così tante personalità? Come poteva cambiare atteggiamento così facilmente? Non avrei mai trovato risposta alla mia domanda da sola. Decisi di togliere la ciotola dalle sue mani e di posarla per terra evitando di riversare nel mio letto la quantità industriale di sale che era rimasto nella ciotola ma appena lo feci decise di afferrare le mie braccia e di trascinarmi sul suo petto come se fossi un pupazzo, sapevo benissimo che fosse un movimento istintivo e fuori dal suo controllo ma arrossì come una stupida e non mi scostai facendo sì che mi stringesse accanto a lui.
Iniziai a piangere silenziosamente, le lacrime traditrici scesero lungo le mie guance senza che potessi controllarle ed erano la prova inconfutabile di quanto mi fosse mancata quella sensazione di calore che solo tra le sue braccia avevo provato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2023 ⏰

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