Finalmente arriviamo davanti al mio hotel , Fernando frena bruscamente , mi slaccio velocemente le cinture per scendere , lui mi ferma per un braccio "Aspetta"
"Cosa vuoi Fernando?"
"Sarai tu a cercarmi la prossima volta". Lo guardo diritto negli occhi cercando di restare il più fredda possibile
"Non ci giurerei"
"Vedremo..." .
Scendo dalla macchina non voltandomi assolutamente indietro se non quando entro nella hall dell'hotel . Solo in quel momento mi rendo conto che dovrò affrontare Carlos . Mentre salgo al piano in ascensore mi immagino già le mie valigie fuori dalla porta , mi stupisco quasi nel non trovarle. Rovisto nella borsa cercando la card , apro la porta e vedo Carlos sdraiato sul divano
"Ti stavo aspettando , dove sei stata?" .
Respiro a fondo prima di raccontare l'ennesima bugia o omettere qualche verità
"Avevo bisogno di fare un giro da sola" . Lui si mette a sedere "Ok, l'ho fatto anch'io , ne avevo bisogno" . Cerco di non guardarlo perchè fa troppo male " Se mi dai un attimo di tempo prendo le mie cose e cambio stanza , spero che ce ne siano di libere" . Lui si alza e viene verso di me
"Perchè?" , alzo gli occhi per guardarlo stupita " Mi sembra ovvio, per quello che ci siamo detti alla festa o ti è passata ?" . Carlos mi guarda sorridendo sarcastico " Non mi è passata ma possiamo parlarne , non credi?" . Dentro di me cerco di nascondere quello che sto pensando , perchè deve essere così diverso da Fernando , così razionale , cosi dolce anche nei suoi modi di fare anche dopo aver litigato furiosamente , rende tutti così difficile o estremamente facile.
"Hai ragione, parliamo" . Ci sediamo vicini, nessuno dei due però sembra voler iniziare ad affrontare il problema
"Carlos, io non volevo nasconderti nulla , te lo giuro"
"Però lo hai fatto , sapevi quanto era importante per me"
"Lo so , lo so benissimo....solo che anche per me il mio lavoro è importante , se ti avessi detto qualcosa Tost mi avrebbe licenziata"
"Credevo che anche noi fossimo importanti". Carlos si alza mi da le spalle , è ritornato freddo come alla festa e lo capisco .
"Carlos, ti prego non fare così , io vorrei farti capire il mio punto di vista " . Lui si gira a guardarmi e nei suoi occhi leggo la stessa fredda determinazione di quando è sulla griglia di partenza.
"Cosa c'è da capire? Fin dall'inizio hai fatto di tutto per nascondere quello che succedeva fra noi e poi questo. non hai fatto nulla per farmi capire che io non sono un gioco"
"Non lo sei, non lo sei mai stato" . Mi alzo , vado verso di lui e gli sfioro una mano , lui si ritrae e nel suo viso leggo solo rabbia.
"Cazzo Anna, io ti amo , ho bisogno di te al mio fianco , ma ha ragione mio padre..mi devo fidare della donna che sta con me" . Resto un attimo in silenzio . stordita da questa insolita quanto bellissima dichiarazione , mi avvicino ancora , stringo la sua mano che questa volta non ritrae , salgo con le dita sul suo braccio, ne disegno le vene , arrivo fino al viso lo sfioro e lui chiude gli occhi "Carlos, ti puoi fidare di me" . Lui mi guarda e mi chiede semplicemente "Perchè?" e finalmente prendo coraggio
"Perchè ti amo anch'io da morire e non dirti del contratto di Max è stata la cazzata più grande che potessi fare, io non voglio perderti" . Lui non risponde nulla , mi stringe solo a se nascondo il viso nel suo petto respirando profondamente il suo profumo . Sento le lacrime che mi scendono, devo liberare tutta la tensione della serata. Carlos mi alza il viso, mi asciuga le lacrime passandomi un pollice sugli zigomo " Ripetimelo "
" Che cosa?"
" Lo sai benissimo, non giocare con me" . Lo guardo negli occhi e ora sembra tanto più facile
"Ti amo Carlos".
Spazio autrice
Il capitolo è un po' corto perchè ho deciso di dividerlo in due parti perchè volevo prendermi il giusto tempo per scrivere quello che ho in mente, lo premetto sarà una parte hot ma anche importante per il rapporto tra Carlos e Anna. Grazie mille a chi si prende tempo di leggere i miei scritti e per favore lasciate qualche commento.
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14 vs 55
FanfictionQuando l'amore si mescola al lavoro e alla carriera può essere sempre pericoloso o particolarmente eccitante. Una storia nata puramente dalla passione per la F1 e per quei cavalieri del rischio che sono i piloti.