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Angela, 12 luglio 2022, ore 23.50

Dire che sia brutto è dire poco. Francesco Sorrenti è davvero brutto, il naso storto, gli occhi piccoli e circondati da occhiaie.

Guardo Rita, i capelli biondi, il viso dolce. È seduta accanto a lui e sono davvero una pessima accoppiata.

Il cameriere arriva e ci serve dello champagne, lo versa a partire da Rita e lei osserva il bicchiere riempirsi con una faccia da funerale.

Da quando siamo qui, i due promessi sposi non si sono scambiati una sola parola. Se ne stanno seduti accanto, rigidi e composti, evitano perfino di guardarsi.

Su tutti e quattro aleggia l'imbarazzo e un senso di attesa.

D'improvviso Giò saluta Nicola e Francesco con estremo rispetto, poi porge nelle mani di Nicola un biglietto.

"Antonio non verrà." Dice, più a me che al Sorrenti. Francesco lancia uno squittio irritato.

"E' con lui che devo parlare. Tu non vali un cazzo, Nicola, lo sappiamo entrambi. Tu sei solo la guardia del corpo di tua sorella e hai fatto un pessimo lavoro." Gli rinfaccia, poi guarda me. "Tu sei la sua zoccola. Ma poteva andarmi peggio, poteva avere un amante maschio a quest'ora."

"Io non sono la zoccola di nessuno." Gli dico.

"Ma che cazzo dici?! Secondo te mia sorella è lesbica? Ti sei fottuto il cervello?" gli urla Nicola, interpretando perfettamente la sua parte.

Rita si alza, ha le lacrime agli occhi.

Francesco la arpiona per un polso. "Risiediti." Le ordina, come se stesse parlando a un cane.

"No." gli risponde lei, piagnucolando. "Ho diciassette anni. Mi sono conservata vergine per te, come prevedeva l'accordo dei nostri genitori. E hai il coraggio di dirmi che sono lesbica?" chiede. Le parole che le escono dalla bocca devono costarle moltissimo, ma sa di non avere una via d'uscita.

Il Sorrenti la strattona, per costringerla a risedersi. Rita cade sulla sedia e si rimette composta.

Francesco ci osserva tutti e tre. "Faccio finta di crederti. Facciamo finta che tu sia vergine e che non ti piacciano le donne. Perché eri al mio locale? Perché stavi per fare la zoccola davanti a tutti i miei uomini?" le chiede.

Il cameriere arriva con gli antipasti di mare. Ho lo stomaco chiuso.

"Non voglio sposarmi adesso. Fammi arrivare ai vent'anni, ti prego." Gli chiede Rita.

Il ragazzo ride e scuote la testa. "Stavi per ballare nuda davanti a tutti. A questo punto non mi resta che pensare che tu abbia bisogno di scopare, o sbaglio? E allora è meglio che mi sposi, perché quella che hai in mezzo alle gambe è mia, hai capito?" le dice, come un troglodita. Poi mi guarda. "Mia." Sottolinea ancora.

Io scuoto la testa. "Tu non hai capito proprio un cazzo se continui a darci delle lesbiche. Siamo solo amiche. A.M.I.C.H.E. E basta." Gli dico.

Nicola mi passa un braccio sulle spalle e lascia la sua mano a penzoloni vicino al mio seno sinistro. "Lei me la scopo solo io, se proprio vuoi saperlo." Continua.

Francesco annuisce con irriverenza. "Sì. Credi proprio che sia scemo. Quella è fredda e rigida come un morto quando la tocchi, altro che portartela a letto! E poi, allora spiegami perché tuo fratello ha dato il peggio di sé. Spiegami perché l'ha aperta pezzo pezzo."

"Perché gli ho detto di no." gli rispondo, lui mi guarda come se parlassi arabo. "Voleva che gli aprissi le gambe, ma gli ho detto di no. E gli ho detto anche che preferivo suo fratello. E il boss di 'sto cazzo ha dato di matto." Gli dico, non è lontano dalla verità, ma non è certo abbastanza da fargli bere tutto quello che è successo. "E Nico mi ha salvata." Concludo, stringendo la mano del mio carceriere.

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