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Angela, 20 aprile 2023

Guardo una serie tv nella mia stanza, fino a qualche mese fa mi sarebbe sembrata così violenta e atroce da essere irrealistica. Adesso invece la guardo e mi rendo conto che il cattivo poteva essere ancora più perfido e disumano. Quella serie non è niente rispetto a quello che mi succederà nei prossimi giorni.

D'improvviso la porta della mia stanza si spalanca e ne entra Guarelli, seguito da tre ragazze in divisa blu, ciascuna con delle valige cariche di strumenti. Ognuna sceglie una postazione nell'immenso attico che mi sono accaparrata, la prima esce dalla sua valigia diversi pettini e un phon. Un'altra prende un metro e cammina piano verso di me. L'ultima, coi capelli corti e rossi, inizia a scaldare della ceretta.

"Bene, ti lascio nelle mani delle ragazze." Mi dice Davide e io rido.

"Tu pensi che io mi lascerò anche solo avvicinare da loro tre?" gli chiedo e scuoto piano la testa. "Da dove vengo io, non si sopravvive restando soli in una stanza con tre sconosciute."

"Sono mie ragazze." Continua Guarelli, accentuando tantissimo il mie. "Non sono qui per ucciderti e se si ritrovano a fare questo lavoro è perché non sono buone a fare nient'altro. Se sapessero avvelenare la gente senza farsi scoprire, le manderei dove sarebbero molto più utili."

"E' proprio quello che mi direbbe uno stronzo prima di lasciarle qui ad avvelenarmi." Replico e mi rendo conto di suonare paranoica, ma sono sopravvissuta a troppa merda per non essere paranoica.

"Se preferisci venire a cena così come sei vestita e sistemata adesso..." dice, indicando il leggings e la maglia grigia che indosso. "...sei libera di farlo. Sicuramente non passerai per l'unica piccola ribelle della serata." Mi dice con sarcasmo e mi convince. Devo sembrare come tutte le altre, né meno né più di tutte le altre. "Se fai la brava, potrei concederti un po' di vino stasera." Mi dice.

Io lo guardo ed è come se lo vedessi per la prima volta. "Perché c'è anche qualcosa che non mi è concesso? A parte darmela a gambe, dato che zoppico?"

"Sono... un po' oppressivo con le ragazze nei giorni appena prima della vendita. Ma le regole sono poche ed estremamente chiare. Mangerai e berrai solo quello ti sarà servito a tavola, nient'altro. Niente alcolici, niente carboidrati, non vendo donne con la ritenzione idrica. Nei prossimi giorni, ti farai vestire, truccare e curare come ti sarà imposto dalle ragazze. Domani avrete tutte un'ora per la spa e due bei massaggi per rilassarvi. E... se qualche amico chiedesse di te, per diciamo un aperitivo, ti accompagnerò personalmente e mi assicurerò che tu faccia la brava."

"E se ti dicessi che i bibitoni anticellulite puoi anche berteli tu?" gli domando.

"Ci stavo giusto arrivando, se non farai la brava... perderai uno ad uno i tuoi privilegi. Il privilegio più grande di tutti, per esempio, è quello di farti da chaperon e non perderti d'occhio ogni volta che uno dei miei amici vorrà avvicinarti. Le altre ragazze possono essere provate durante questa settimana. Tu no, a meno che io non decida il contrario."

"Non lo fai per me. Lo fai perché sono il tuo cazzo di pezzo unico e credi che il mio prezzo aumenterà ancora se mi terrai lontana da tutti, vuoi aumentare il loro desiderio."

"Si chiama marketing, lo fai sembrare mostruoso. Se farai la brava, sarai protetta. Tutto qui." Conclude, sollevando le mani in aria. "Quindi adesso ti faccio la domanda, così che le cose tra noi filino lisce. Vuoi fare la brava o devo gettarti in pasto alle belve prima ancora di venderti?"

Stringo così tanto la mascella che inizia a farmi male. "D'accordo." Dico a denti stretti. "Farò la brava."

Guarelli annuisce e mi lascia alle cure delle tre ragazze. Mentre parlavamo mi hanno riempito la vasca idromassaggio con dell'acqua calda. Vorrei provare a rilassarmi, ma non posso abbassare la guardia. Lascio che mi pettinino e mi lavino come se fossi una bambola vivente. D'altra parte, sono solo una bambola in vendita. E non riesco a far a meno di chiedermi che razza di psicopatico può voler comprare una persona. Che mente malata vuole sopraffare così tanto l'altro da doverlo ridurre a schiavo? È questo che mi aspetta? Diventare un giocattolo vivente nelle mani di qualche pazzo? È dal funerale di Rita che non piango, se non quelle due lacrime di scena che ho fatto per convincere Fedele a non farmi del male. Ma la situazione di merda in cui mi trovo mi assale, mi cade addosso tutta assieme solo lì, nell'acqua calda, mentre due ragazze mi lavano e la terza inizia a preparare la ceretta. Forse quello che mi attende è peggio della morte.

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