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Angela, 9 aprile 2023


Ingoio le due compresse di antibiotico che mi sto prendendo da quando quello stronzo di Fedele mi ha fatto pulire le scarpe di Antonio con la lingua, butto giù l'acqua.

Subito dopo mi guardo allo specchio e mi sistemo i capelli, tra un po' ci sarà un'altra delle estenuanti cene in questa casa. Io e Teresa zitte ad ascoltare e Antonio e suo zio che discutono su un argomento qualsiasi, dalla politica agli affari di famiglia. C'è un solo argomento che lasciano volutamente fuori dalla porta del salone. La guerra coi Sorrenti e come si muoveranno.

Ho provato a insinuarmi nei loro discorsi, ma Fedele mi ha sempre lanciato occhiate che mi fanno gelare il sangue nelle vene, così ho smesso. Ci tengo a mantenere la mia salute mentale.

Quando scendo giù per le scale, sento Antonio discutere per l'ennesima volta con suo zio. Mi dirigo dalla parte opposta e vado a sbattere contro il maggiordomo. "Vi siete persa? Il salone è di là, venite con me." Dice, è tutto trafelato.

Quando raggiungiamo il salone, Antonio e Fedele sono seduti al divano e hanno preso qualcosa da bere. Teresa invece legge un romanzo rosa seduta all'angolo.

"Signore... abbiamo un ospite!" Esclama il maggiordomo, sembra quasi che non riesca a prendere fiato.

"Giovanni... dopo più di vent'anni in questa casa, dovresti sapere come trattare gli ospiti che si presentano all'ora di cena senza nemmeno avvisare." Ribatte secco Fedele, buttando giù il suo bicchiere di amaro.

"Signore... è il signor Togliatti." Spiega, per qualche motivo la situazione l'ha mandato in crisi.

"Fallo entrare, io e Antonio lo aspetteremo in biblioteca, mentre le signore possono gustarsi la cena in santa pace." Dice e fa per alzarsi dal divano.

Io lo guardo senza capire. Perché non lo invita semplicemente a cena?

"Che c'è? Forse stai per dirmi come si tiene una casa?" Mi chiede Fedele. Continuo a chiedermi anche come faccia a capire così facilmente quello che penso. Ah, giusto. È il più stronzo e manipolatore tra tutti i Santoro.

"Possiamo aspettarvi." Dico, per pararmi il culo.

"Ci serviranno delle ore. E dopo non è detto che io e Antonio continueremo ad avere fame. Non se quello stronzo è qui per dire che stavolta è contro di noi." Mi risponde. Strano che mi stia spiegando qualcosa senza farmi sentire una nullità.

"Perché dovrebbe essere contro di noi?" Chiedo, me ne pento subito dopo, quando Fedele mi rivolge un'occhiata che mi fa gelare il sangue.

"Il capo dei capi non fa nient'altro che ripartire equamente gli affari e vegliare sui soldi e sui ritorni. I Sorrenti hanno più affari di noi in mezzo alle mani." Mi spiega Antonio "E il re va sempre dalla parte degli affari. O di chi resta vivo più a lungo."

Annuisco appena. "Quindi se avete quelle facce e lui è qui per parlarvi, significa che quello stronzo di Salvatore è vivo."

"Si. Non solo hai iniziato quella carneficina, ma l'unica cosa buona che dovevi fare, l'hai fatta di merda. Adesso, se permetti... abbiamo cose più importanti a cui pensare."

"Scusami." Gli dico, saluto Antonio con un bacio e poi lo lascio andare.

Lui mi prende per una spalla. "Vieni a salutare don Togliatti."

"Tuo zio non è d'accordo. Al massimo se Togliatti vorrà vedermi, mi farai chiamare."


Antonio

Protetta dal diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora