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Antonio, 18 luglio 2022, ore 21.45


Guardo mia madre, è un fascio di nervi e veleno pronto a esplodermi in faccia.

Rita ha le braccia incrociate, siede al posto di papà, ma lei a malapena lo ricorda. Lei non sa cosa abbiamo passato coi Marsiglia e ha mandato Angela a disturbare i leoni.

"È tutta colpa tua!" Le dico.

Lei tira su col mento e mi ignora. Mia zia Anna mi mette una mano sulla spalla.

"Non è colpa di nessuno, ma dobbiamo prepararci." Dice, per calmare le acque.

"Eh no, Anna! O dici le cose come stanno o te ne vai. La santarellina della famiglia la fai a casa tua, non in casa mia! La colpa è sua. Anzi, è loro! Ho cresciuto due coglioni. Se ne vanno dietro alla stessa zoccola e quella se li fotte tutti e due. Due scemi! Se vostro padre fosse qui, l'avrebbe presa e ve l'avrebbe fatta a pezzi davanti a voi. Così vi passava tutto il genio." Ci dice mia madre, col suo solito tono amorevole.

"Beh, lui l'ha fatta a pezzi. Ma io voglio proprio sapere perché sei andato a riprenderla. Perché non l'hai lasciata andare!" ha il coraggio di chiedere Rita.

"Perché l'hai mandata a morire! Se fosse scappata verso casa sua, l'avrei lasciata andare." Dico, ma mentre le parole lasciano la mia bocca mi rendo conto che non l'avrei mai fatto.

Mia madre mi dà uno schiaffo in piena faccia. "Tu a me non mi fai fessa. Quella ti ha preso per le palle e adesso hai una guerra tra capo e collo. Ne è valsa la pena? Per cosa? Una scopata?"

Nicola ride. Ha il coraggio di ridere.

"Nemmeno se l'è scopata, se proprio volete saperlo." Dice, a mia zia e mia madre. Serro la mascella e prima ancora di accorgermene lo attacco al muro.

"Nemmeno tu te la sei scopata. E allora?"

"Non è successo solo perché avevo sempre Rita tra i coglioni. Ma Angela ha scelto me e devi fartene una ragione!" Replica.

Mia madre si frappone tra noi, mi allontana piano da quel cretino di mio fratello. "Antò, senti a mamma tua, o vive o muore, per te deve essere morta." Mi dice.

Scuoto la testa. "No, non chiedermelo nemmeno." Le dico.

"Per te deve essere morta!" continua lei. Mi prende la testa tra le mani, come quand'ero bambino. "Quella è un serpente e ti sta mangiando il cervello. Ti rende debole e mo i Marsiglia sanno che ci tieni e sanno come ucciderti. O vive o muore, a te non deve importare più niente. Devi pensare a come uscire da questa situazione. Devi pensare a noi. Siamo noi la tua famiglia. Prenditi altre ragazze, trovatele più belle. Ma quella è morta, mi hai sentito?"

Annuisco piano. Guardo Nicola. "La devi tenere con te. Non la voglio più vedere, non me la devi nemmeno nominare. Puoi liberarla quando avrò sistemato questa storia con i Marsiglia." Gli dico. Lui sorride, è vittorioso.

"Non hai vinto un beneamato cazzo!" Gli dico. "Non hai seguito i miei ordini. Se al posto mio ci fossi andato tu, quel coglione di Marsiglia avrebbe reagito in modo diverso."

"Se ci andava lui, sarebbe tornato morto." Commenta tetra Rita. "Non so ancora come fai ad essere tornato senza un graffio."

Non sono tornato senza un graffio, ma nessuno di loro sembra capirlo. Ho paura fin nelle ossa, una paura folle, crudele. Se Angela non dovesse riprendersi, non me lo perdonerò mai.

Forse avrei dovuto cercare un'altra via d'uscita, forse dovevo uscire prima io. Non lo so, ma mi sento più in colpa adesso che quando ho dovuto torturarla per sapere dove fosse Rita. Per le ferite che le ho inferto avevo un motivo, per quello che le è successo un motivo vero non c'è.

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