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Nicola, 18 giugno 2022, ore 23.45


Il locale è pieno di gente e mia sorella è furba. Per sopravvivere con due fratelli bisogna esserlo e per sopravvivere con Antonio a capo della famiglia, bisogna esserlo ancora di più.

In un locale per lesbiche l'avremmo trovata subito, a casa delle sue solite amiche anche. Ma lei deve essersi nascosta altrove, in bella vista, com'è nel suo stile.

Il Vidre è gestito dai Sorrenti. È l'unico locale di Bari che Rita ha sempre evitato come la peste, per non trovarci il suo promesso sposo. Per non vederlo e non doverci parlare. Fino ai diciott'anni lei ha fatto finta che Gennaro non esistesse. Solo un mese fa, quando l'ha incrociato a una festa e lui l'ha avvicinata come se fosse già la sua ragazza, solo allora Rita si è resa conto che Gennaro esiste e che deve sposarlo.

Il buttafuori guarda il mio anello, un lupo inciso su un tondo dorato. Il lupo dei Santoro. Il lupo d'oro dei Consiglieri dei Santoro. Mi fa entrare, con loro abbiamo un'alleanza da ormai quindici anni e stasera Rita sta rischiando di far esplodere quel sottile equilibrio con un solo gesto. Devo trovarla prima che arrivi a Gennaro. Prima che gli dica in faccia che non vuole sposarlo e che è lesbica.

Prendo un drink, mi avvicino a una ragazza. Faccio il coglione, distraggo i Sorrenti, mentre i miei uomini si mischiano ai loro e danno un'occhiata in giro. Mentre ballo con una ragazza bionda, trovo Gennaro, è seduto con i suoi compari più fidati. Mi saluta con un cenno del capo e io ricambio.

Se Rita è qui, non è ancora andata da lui. Mi guardo attorno, cerco di prevedere quella peste di mia sorella. Farà una cazzata e la farà in grande stile, in modo che la guardino tutti. È una principessa narcisista fin da piccola. La più viziata, perché mio padre aveva occhi solo per la sua bambina e le ha dato tutto quello che voleva. E il risultato di merda adesso dobbiamo sorbircelo io e Antonio. Soprattutto Antonio. Questo matrimonio lo farà uscire pazzo. Rita lo farà uscire pazzo.

Chiedo alla ragazza bionda di portarmi sul retro, le dico che sto cercando una escort coi capelli rossi. Mi porta in un corridoio su cui si affacciano una decina di porte. Non credo si sia rintanata lì. Per spezzare il patto tra le famiglie, Rita deve fare qualcosa di peggio di restare nel buio in mezzo alle puttane. Deve farsi vedere da tutti.

"C'è una nuova ballerina?" chiedo alla ragazza che è con me e che mi accompagna nel corridoio con una mano sulle spalle.

"Sì" mi risponde "Si fa chiamare Tracy."

Annuisco appena. "Si è già esibita?"

"No, tra un quarto d'ora." Mi risponde lei.

Mi avvicino al suo orecchio. "Falla uscire da dietro le quinte. Portamela qui e ti pagherò bene." le dico e le infilo un centone nel reggiseno.

Lei va su di giri, mi piazza un bacio in bocca. "Lo dicevano che sei meglio di tuo fratello. Deve essere il mio giorno fortunato." Mi risponde, ammiccando.

Qualche minuto dopo mi porta Rita. Oddio, non proprio Rita. La versione scosciata, truccata e seminuda. Vederla così è imbarazzante per me e deve esserlo anche per lei, ma ha così tanto trucco in faccia che non capisco più cosa sta provando. Di solito Rita è facile da leggere, mostra tutto quello che pensa.

La afferro per un braccio e la trascino in una delle stanze. Chiudo la porta alle nostre spalle, come se fossi lì davvero per portarmela a letto. Ci sono diversi vestiti in quella stanza, che renderebbero mia sorella ancora più nuda di quanto lo sia già, almeno una decina di sex toys. Mi sale un'invidia tremenda. Quel cretino di Sorrenti ha un posto più pulito e organizzato dei nostri messi assieme. Alla fine, trovo una vestaglia da camera in seta e la getto in grembo a Rita.

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